10 marzo 2024
Vasto - Chiesa di San Michele Arcangelo - In borgo
A.R. Staffa - W. Pellegrini (1993 - Edd.), Dall'Egitto Copto all'Abruzzo Bizantino: I Bizantini in Abruzzo (secc. VI-VII), Catalogo della Mostra Crecchio 1993, poi Guida del Museo dell' Abruzzo Bizantino ed Altomedievale.
7 marzo 2024
Canti d'Abruzzo. Mix di Cori Ecam Lab.
6 marzo 2024
Vita e opere del M° Francesco Paolo Santacroce di Lanciano.
Francesco Paolo Santacroce |
Francesco Paolo Santacroce |
5 marzo 2024
Katia Koudachova, "L’alba. Trabocco Punta Tufano (Rocca San Giovanni)", 2024.
Katia Koudachova, "L’alba. Trabocco Punta Tufano (Rocca San Giovanni)", 2024. |
Katia Koudachova
"L’alba. Trabocco Punta Tufano (Rocca San Giovanni)", 2024
Olio su tela, cm 30x40
Collezione privata.
2 marzo 2024
Francesco Giacomucci (magistrato e poeta): "Caro infirma", 1895 e "Veli", 1898.
1 marzo 2024
23 febbraio 2024
Peppe Millanta, Scorci d'Abruzzo Ep.1 - Maddalena Ventura il grande miracolo della natura.
21 febbraio 2024
Un musicista abruzzese sconosciuto: Lino Crognale di Lanciano.
17 febbraio 2024
14 febbraio 2024
Pasquale Celommi, "La tarantella", 1878.
Pasquale Celommi, (Montepagano, 6 gennaio 1851 – Roseto degli Abruzzi, 9 agosto 1928)
"La tarantella", 1878
Olio su tela, cm 43,5x60
Collezione privata.
Canzoni abruzzesi. Coro folkloristico Giulio Sigismondi, 1980.
13 febbraio 2024
Lucia Serafini, Nicola Maria Pietrocola. Architetto e teorico nel Mezzogiorno preunitario.
Da: unich.it
L’architetto di cui si parla in questo libro è Nicola Maria Pietrocola, vissuto tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX secolo, e con un’attività progettuale di lungo corso, sigillata negli ultimi anni della sua vita da un piccolo trattato sull’arte di costruire, pubblicato postumo a Napoli nel 1869 e rimasto unico nel suo genere, perlomeno in ambito locale. Nativo di Vasto, centro rivierasco dell’Abruzzo Citeriore, ma con una formazione di largo respiro, Pietrocola è il traghettatore in architettura del processo di modernizzazione avviato a nord del Regno di Napoli a partire dalla fine del Settecento, al passo con le istanze illuministiche e la necessità di rispondere alle esigenze della classe borghese. L’occasione del 150° anniversario della morte di Pietrocola, che ricorre nel 2015, è peraltro immancabile per supportare il testo con la riedizione del suo trattato e la contestualizzazione della sua figura e del suo ruolo in un ambito che supera, con i confini regionali, anche quelli del Regno. Portare all’attenzione la figura di un architetto come Nicola Maria Pietrocola, e ripubblicare oggi il suo trattato, sono necessità legate non solo alla circostanza di un deciso avanzamento, finalmente anche in ambito regionale, degli studi sul cantiere tradizionale, ma anche alla sopraggiunta consapevolezza del valore di patrimonio storico che le sue opere hanno nel tempo guadagnato, anche e soprattutto quando si sono stratificate su opere più antiche aggiungendo loro parti che le hanno rifuse e trasformate ma mai annullate nella loro identità. È questa eredità che oggi preme salvaguardare, tanto negli obiettivi perseguiti quanto nei mezzi utilizzati, alla resa dei conti tutt’altro che sorpassati e obsoleti. E tali dunque da offrire spunti e argomenti per una gestione del territorio più consapevole.
LUCIA SERAFINI è professore Associato di Restauro architettonico nel Dipartimento di Architettura dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dove tiene corsi di Laboratorio di restauro e di Teoria e storia del restauro. Ha pubblicato numerosi saggi sulla costruzione storica in Abruzzo, con particolare riguardo per i caratteri tecnici e materiali dell’edilizia tradizionale. Della vicenda abruzzese ha anche analizzato la ricostruzione di città e monumenti successiva alla seconda guerra mondiale, e svolto ricerche sullo stato del patrimonio dopo il terremoto dell’Aquila del 2009. Si occupa anche di studi sul tema dell’incontro fra antico e nuovo nel restauro, sia a scala architettonica che urbanistica.
Da: Gangemi.com
Lucia Serafini, Alla periferia del Neoclassicismo. Nicola Maria Pietrocola architetto vastese (1794 - 1865).
Da: unich.it.
La canzone abruzzese a Poggiofiorito – Dalle Feste dell’Uva alla Prima festa della canzone fascista abruzzese (1929-1939).
Costantino Barbella scultore d'Abruzzo e il Cenacolo michettiano.
Canzoni abruzzesi, Coro Pierino Liberati di Castel Frentano.
8 febbraio 2024
Pasquale Celommi, "La tarantella", 1878.
Pasquale Celommi, (Montepagano, 6 gennaio 1851 – Roseto degli Abruzzi, 9 agosto 1928)
Olio su tavola, cm 40x67
Collezione privata.
Pittura Abruzzese Manierista nel Chietino: il pittore “Dioaiutarà” attivo alla fine del Cinquecento a Gessopalena.
di Angelo Iocco
Difficile dirlo, in
mancanza di documentazione. La sua Deposizione è simile, per certi
canoni, a una Pietà conservata all’Aquila; al centro, leggermente a
sinistra, il Cristo morto, a cui un’ancella sorregge l’avambraccio sinistro per
ungerlo, forse la Maddalena, dietro il Cristo, San Giovanni, un’altra delle
Marie, e la Madonna addolorata col velo, che incrocia le mani, in una posizione
tipicamente tardo-gotica della pittura aquilana, che ha chiare reminiscenze del
Maestro di Beffi e di Saturnino Gatti, basti ricordare il ciclo di affreschi
dell’abside della chiesa di San Silvestro all’Aquila; al centro della macchina
scenica ben composta, in alto, la Croce, con due scale; la più grande sulla
destra rompe la scena, e induce l’osservatore a guardare una delle guardie, che
sta scendendo con in mano la corona di spine, un altro riferimento alla pittura
fiorentina di tradizione manierista, impossibile non ricordarsi di Rosso
Fiorentino e della sua Deposizione di Volterra. Il motivo scenico della scala
sulla Croce, è presente anche nel dipinto cesuriano, ed è retta in questo
quadro di Gessopalena, da un soldato romano dall’aspetto grottesco.
Questo pittore
sconosciuto doveva far parte insieme a Giovanpaolo Cardone, a Giovanpaolo
Donati e altri della cerchia manierista aquilana, che presto lascerà il posto a
Giulio Cesare Bedeschini, anche lui di formazione romana e fiorentina. E il
Bedeschini lavorò per Gessopalena, per conto della Confraternita della Madonna
dei Raccomandati, consegnando una tela corale, con al centro la Madonna
incoronata Regina dei Cieli dagli angeli, con ai lati in piedi San Carlo
Borromeo e San Francesco d’Assisi, e in basso inginocchiati Sant’Antonio di
Padova e Santa Rita da Cascia. Opera solenne, tra le più belle del Bedeschini,
in uno scenario dorato che lascia immaginare l’Eterna Luce del Paradiso,
ispirata probabilmente a un’altra tela del Bedeschini, per quanto riguarda il
volto di San Carlo, presente nella Basilica della Madonna del Colle di
Pescocostanzo.
Nel libro di Cicchitti,
si segnalano altre opere, la citata Pentecoste, i due Santi Pietro e Paolo
principi della Chiesa, collocati presso il catino absidale d’altare maggiore,
dove si trova la Pala del Trittico della Madonna della Misericordia, della
scuola di Pietro Alamanno, e ampiamente studiato dal Cicchitti. I due Santi
hanno i loro attributi di riconoscimento, San Pietro, stempiato, anziano, con
le chiavi del Paradiso e il Vangelo, San Paolo pelato, con la barba lunga e la
spada della difesa della Chiesa…e del martirio!
Franco G. Maria
Battistella, citato dal Cicchitti nella sua opera, si è occupato di questo
pittore, citando altre opere da lui realizzate, come la tela della Deposizione
nella chiesa di San Francesco a Loreto Aprutino. Nella chiesa di Gessopalena
soffermiamoci ancora sulla tela della Pentecoste: la Madonna è al centro,
attorniata dagli Apostoli, si riconoscono San Giacomo, San Pietro, San Filippo,
le lingue di fuoco si sprigionano dal cielo, indorato, una lezione ancora
aquilana che rimanda a Saturnino Gatti per la Pala del Rosario; i volti degli
Apostoli sono leggermente allungati, come era solito fare il Cesura per le sue
Madonne o Sacre Conversazioni, michelangioleschi e robusti i tratti degli
zigomi, delle espressioni facciali, delle nodose dita, delle braccia tese e
nerborute degli uomini, dolci i tratti femminili della Madonna.
Questo pittore pare che
fu attivo anche a Ortona nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli,
dipingendo due opere conservate nel Museo diocesano, San Pietro Celestino (la
chiesa era di fondazione Celestina), e San Benedetto abate. Le figure sono
solenni, nelle vesti vescovili, San Pietro Celestino ha la mitra e il
pastorale, l’espressione altera, San Benedetto con l’ispida barba si rifà ad
altri modelli utilizzati da questo Anonimo “Dioaiutarà” per i volti dei Santi
Pietro e Paolo a Gessopalena. Non si conoscono altre opere di questo pittore,
resta comunque una bellissima traccia di manierismo aquilano al di qua
dell’Abruzzo chietino.
5 febbraio 2024
Progetti per Vasto dell'Arch. Kisho Kurokawa.
Kisho Kurokawa, Progetto area intercomunale Vasto-San Salvo, 1975. |
Kisho Kurokawa, Exhibition Space, Vasto, 1975. |
Kisho Kurokawa, Sports Centre Vasto, 1975 - Exhibition Space, 1975. |
05.02.2022
4 febbraio 2024
Raffaello Celommi “Preparativi per la pesca”.
Raffaello Celommi (Firenze, 1881 – Roseto degli Abruzzi, 1957)
“Preparativi per la pesca”
Piatto in ceramica - Bontempo ceramiche.
3 febbraio 2024
Michele Cascella, Paranza sul Pescara, 1935.
Michele Cascella, (Ortona 1892 - Milano 1989)
Paranza sul Pescara, 1935
Olio su tela, cm 60 x 87,5
Collezione privata.