La Torre di Cerrano, 2000
Olio su tela, cm 100x200
Collezione privata.
Tra le sue ultime pubblicazioni si ricordano:
I Canti del Sant’Antonio in Abruzzo
quante
ne séte déntre e fore,
quante
ne séte déntre e avanti,
bona
sére a tutti quanti!
AREA FRENTANA 1 (Lanciano, Ortona, Treglio, San Vito,
Rocca San Giovanni, Castelfrentano contrada Crocetta, Mozzagrogna)
AREA FRENTANA 2 (Orsogna, Sant’Eusanio del Sangro,
Civitaluparella)
AREA FRENTANA – AVENTINO (Archi, Lama dei Peligni,
Colledimacine, Civitella Messer Raimondo, Villa Santa Maria).
Come approfondiremo più avanti, differenti sono le
versioni del Sant’Antonio di paese in paese, a distanza di pochi km l’uno
dall’altro: abbiamo riscontrato che gran parte di canti hanno una base che
affonda le radici nella tradizione orale, naturalmente di anonimo, e sono molto
brevi, anche se ipotizziamo che purtuttavia questi canti siano stati ispirati
dale letture delle agiografie del Santo di tradizione medievale. Torniamo a
noi. C’è la compagnia con gli strumenti che canta, di casa in casa, o per le
strade e le piazza, e non sempre si rappresenta la pantomima teatrale con i
personaggi Sant’Antonio, il Demonio e l’Angelo che interagiscono.
In alcune varianti i personaggi che mimano la scena
parlano, ma con brevi interventi, come nel canto di Civitaluparella. Gli
antropologi locali, come la Gandolfi, preferiscono questi Canti brevi eseguiti
in coro, che sono più scarni, essenziali, concentrate sulla resa pantomimica
dei personaggi, senza contaminazioni operettistiche. Il secondo ciclo di questi
Canti infatti, come ha ben scritto anche Padre Lupinetti (che nella sua opera
cita anche una rappresentazione degli anni ’30 eseguita al Teatro di Chieti), è
quello dei Canti Teatrali, cioè le sceneggiate che a volte durano anche
mezz’ora, o di più, arrivando a stancare il pubblico. Sulla base del testo
popolare, ovvero:
INTRODUZIONE EREMITI + ANNUNCIO EREMITI DI SANT’ANTONIO +
ARRIVO E ASSOLO DI SANT’ANTONIO + ARRIVO DEL DIAVOLO (a volte arriva prima la
Femmina bella, come si vedrà nei Canti) + DIALOGO-SCONTRO TRA SANT’ANTONIO E IL
DIAVOLO + ASSOLO II DI SANT’ANTONIO (specialmente questa parte nei Canti di
Lama) + RITORNO DEL DIAVOLO + INVOCAZIONE E ARRIVO DELL’ANGELO SALVATORE +
USCITA DI SCENA DEL DIAVOLO, COMMIATO FINALE DEGLI EREMITI.
Come abbiamo voluto riportare in questa Appendice, e in Appendice II, questi Canti recitati teatrali sono frutto di elaborazioni del poeta locale, oppure del parroco, in sostanza di qualcuno che mastica un po’ di musica, e che è in grado di farne anche parodie, citando un brano teatrale famoso o un pezzo di lirica. Ma a volte il brano d’operetta è utilizzato per carattere sacro, modificato per il gusto del popolo! E per questo campo, anche se non ne parleremo, citiamo le Sette Novene Cantate a Sant’Antonio in Fara Filiorum Petri, nei 6 giorni che precedono il 16 gennaio, e il giorno stesso di Sant’Antonio[1].
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Atlante Ferroviario 1913, Abruzzo e Molise |
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Orario Treni |
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Traversa ferroviaria |
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Interno scompartimento treno |
Vita di S. Antonio abate in breve
S. Antonio Abate (Qumans, 12 gennaio 251 – Deserto della Tebaide, 17 gennaio 356) è stato un abate ed eremita egiziano. Contemporaneo di Paolo di Tebe, è considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati; a lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, abbà, si consacrarono al servizio di Dio. La sua vita è stata tramandata dal suo discepolo Atanasio di Alessandria. È uno dei quattro Padri della Chiesa d'Oriente che portano il titolo di "Grande" insieme allo stesso Atanasio, a Basilio e a Fozio di Costantinopoli. È ricordato nel Calendario dei santi della Chiesa cattolica e da quello luterano il 17 gennaio, ma la Chiesa ortodossa copta lo festeggia il 31 gennaio che corrisponde, nel suo calendario, al 22 del mese di Tobi. Antonio nacque a Coma (l'odierna Qumans) il 12 gennaio del 251, figlio di agiati agricoltori cristiani. Rimasto orfano prima dei vent'anni, con un patrimonio da amministrare e una sorella minore cui badare, sentì ben presto di dover seguire l'esortazione evangelica: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi e dallo ai poveri".