Pagine

Visualizzazione post con etichetta De Titta Cesare. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta De Titta Cesare. Mostra tutti i post

3 agosto 2024

Sulla terrazza di Santa Giusta a Lanciano con Gabriele D'Annunzio.

Sulla terrazza di Santa Giusta a Lanciano con Gabriele D'Annunzio
di Angelo Iocco

Queste memorie si tramandano ancora oggi oralmente a Santa Giusta, e noi ringraziamo Angelo Dell’Appennino che ci ha fatto leggere il diario di memorie di suo padre, in cui si rievoca un passato lontano, ma che ancora dà lustro a questo angolo d’Abruzzo.
La contrada Santa Giusta di Lanciano fu importante crocevia di traffici lungo l’antico tratturo che porta a Sant’Apollinare-San Vito, dietro il Colle Castellano. Non v’era la moderna strada statale che oggi permette comodamente di arrivare alla Marina attraverso la via di Torre Sansone.

Cesare de Titta

Si racconta che il divino poeta Gabriele d’Annunzio, durante i suoi soggiorni sanvitesi (da ricordare quello dell’estate 1889 con l’amante Elvira “Barbarella” Leoni all’eremo delle Portelle), facesse tappa a anche a Santa Giusta, presso l’emporio della Terrazza. Anticamente il fulcro della contrada era quel piccolo piazzale poco distante dalla chiesa, utilizzato dai paesani per giocare a carte, bere qualche bicchiere, mangiare a pranzo e cena. Dalla Terrazza Dell’Appennino al civico 207 di via Santa Giusta, ancora oggi si può ammirare un panorama unico che guarda a Settentrione verso la Majella e il Gran Sasso, e lo sguardo spazia e si perde tra i dolci colli di Frisa, Costa di Chieti, il Colle della Sacca, dove spuntano guardinghi i campanili di Castelfrentano e Orsogna protetti dalla Montagna Madre. I tramonti visti da questa terrazza hanno qualcosa di straordinario e sicuramente affascinarono la suggestione di D’Annunzio. La Terrazza era frequentata nei primi del Novecento da altri intellettuali: venivano a mangiare il poeta e Prof. Luigi Illuminati da Atri, illustre latinista e compositore di canzoni abruzzesi, il canonico Evandro Marcolongo di Atessa che prestava servizio alla Basilica di Ortona, il sacerdote santeusaniese Cesare de Titta, che con la bicicletta amava fare larghe scampagnate da Fara San Martino fino a Poggiofiorito, incantato dalle vaste distese di vigneti.
Lanciano ebbe in questi tempi diversi ritrovi nelle storiche osterie, come nella Taverna di Gnorscì in via Umberto, o alla Trieste di Lancianovecchia; altre trattorie storiche erano la Volpetta in Largo Gemma di Castelnuovo lungo via Valera, con un magnifico affaccio verso la Cattedrale e la Piazza, dove si radunavano personaggi del calibro di Federico Mola, Vincenzo Gagliardi, Alfredo Bontempi, Luigi Renzetti, Modesto Della Porta, che sfidavano a colpi di versi e spaghetti; oppure la Corona di Ferro in Largo Tribunali, fondata alla fine dell’800 da un ex garibaldino, dove presero alloggio anche personaggi del calibro di Cesare de Titta e Luigi Pirandello agli inizi del ‘900.


8 aprile 2024

Desiderio Abruzzese, Gruppo Folkloristico di Atri, diretto dal M° Pasqualino Santini.




LATO A
OILI'...OILA' di De Titta-Di Jorio
LU PIANTE DE LI STAGGIUNE di Illuminati-Di Jorio
LA CICOGNA SOPRA IL TETTO di Santini
LI CAMBANE DI ATRE popolare, elab. Mincione-Santini
L'AMORE E' BELLE A FFA'
DESIDERIO ABRUZZESE
TERESINE di De Titta-Di Jorio

LATO B
A LA FIERA DI LANCIANE di Albanese
AMORE CHE SE NE VA di Illuminati-Di Jorio
LA CITELE E LU VECCHIE di Santini
SERENATA STUNATE di Marcolongo-Di Jorio
CHI TE L'HA FATTE FA'
LU PIANTE DE LE FOJJE di De Titta-Albanese
T'ASPETTE CUNCETTI' di Gileno-Verrocchio

25 aprile 2023

Canzoni abruzzesi del Coro Sant'Andrea, Pescara.


'NCI PINZA' di Antonio Di Jorio

NANNE' di Luigi Brigiotti - Antonio Di Jorio

ZUMPALARILLIRA' di Antonio Del Pizzo

TUTTE LE FUNTANELLE popolare

AMORE ME' di Cesare de Titta - Antonio Di Jorio

CHE SCIA' BBINDETTE URTONE di Luigi Dommarco - Guido Albanese

CI MANCHE ALL'ADRIATICHE NA PERLE di Guido Albanese

ARVI' di Antonio Misantoni - Ennio Vetischi

SERENATELLA STUNATE di Evandro Marcolongo - Antonio Di Jorio

SIRENA DI MARE di Empedocle Mazzetta - Antonio Di Jorio

LU NDRUVARELLE di Nino Saraceni - Attilio Fuggetta 

MI PIZZICA ME MOZZICA di L.Colaccini

E PASSE L'ANNE E PASSE... di Ottaviano Giannangeli - Benedetto Bianchi

LU PAZZIARELLE SFASCIATE di Guido Giuliante - Antonio Di Jorio

MO VE MO VA popolare

VOLA VOLA VOLA di Luigi Dommarco - Guido Albanese.

12 novembre 2022

Abruzze me', canzoni abruzzesi dalla voce di Nino Canosa.


Nino Canosa di Ortona interpreta le canzoni del poeta Italo D'Onofrio di Montupoli, frazione di Miglianico vicino Ortona. 
D'Onofrio visse a Torino ma partecipò a varie rassegne canore abruzzesi negli anni '60 e '80, scrisse diverse canzoni con l'amico Martinicchio, tra le più note ancora oggi c'è "Abruzze me"; insieme al cantante Canosa, D'Onofrio riarrangiò anche delle canzoni classiche abruzzesi di De Titta, Di Jorio, Illuminati, Marcolongo.

Le canzoni:
ABRUZZE ME di Italo D'Onofrio - Francesco Paolo Martinicchio
MONTUPULE di Italo D'Onofrio
ST'ABBRUZZESELLE di Camillo Di Benedetto - Italo D'Onofrio
SPIAGGE D'ABRUZZE di Italo D'Onofrio - I. Actis - Pabla
SERENATA SPASSOSE di Evandro Marcolongo - Antonio Di Jorio
CHI VVU' CCHIU'? di Italo D'Onofrio

MARE NOSTRE di Luigi Illuminati - Antonio Di Jorio
NA CARTULINE di I. D'onofrio
CIELO D'ABRUZZO di I. D'onofrio - Zanin
DIN DON di Cesare de Titta A. Di Jorio
QUANN LU PATRETERNE HA CREATE LU MONNE di I. D'Onofrio
ZAPPE ZAPPE CUNTADINE di M. Actis, Arrigo Tomasi, Italo D'Onofrio

20 agosto 2022

Cesare De Titta, Le più belle canzoni abruzzesi.



Raccolta delle più belle canzoni abruzzesi scritte da Cesare de Titta (1862-1933), presentate alle Maggiolate di Ortona: 
L'Acquabbelle con musica di Guido Albanese; Din don, Caruline, Oilì-Oilà, Amore me, La canzone de lu Parrozze con musica di Antonio Di Jorio; Lu Piante de le fojje con musica di Albanese; Ninna nanna abruzzese con musica di Camillo de Nardis; Quande tu piesse, Passione con musica di Padre Settimio Zimarino.

Cesare De Titta, Il canzoniere abruzzese, le migliori poesie in musica.



Raccolta delle più belle poesie in dialetto abruzzese di Cesare De Titta, musicate da grandi compositori come Antonio Di Jorio, Guido Albanese, Luigi Illuminati.

1 - DIN DON - CAMPANELLE - De Titta/Di Jorio 
2 - FAMME MURI' - De Titta/Di Jorio, canta L. Flamminio 
3 - AMORE ME' - De Titta/Di Jorio, Corale UTE di Lanciano, diretta dal M° Giuseppe Casciato 
4 - TUTTE LE FUNTANELLE - musica Di Jorio, canta la Corale Giuseppe Verdi di Teramo 
5 NINNA NANNE - eseguita dalla Corale Giuseppe Verdi di Teramo diretta dal M° Ennio Vetuschi 
6 - LU PIANTE DE LE FOJJE - Canta la Corale de gli Amici di Sant'Eusanio del Sangro 
7 L'ACQUABBELLE - De Titta/Albanese, gruppo I Caferna dell'Associazione musicale Gaetano Braga di Teramo.

Cesare De Titta, Nella vita oltre la vita, 1900.

Cesare De Titta, Nella vita oltre la vita.
Da: Archive

 

15 agosto 2022

Guido Albanese, le Canzoni Abruzzesi del Coro Cantori di Raiano, 1978.



LE CANZONI ABRUZZESI DI GUIDO ALBANESE eseguite dal Coro Vecchi Cantori di Raiano, diretti dal M° Ottaviano Giannangeli, Ortona 1978, gentile concessione di Andrea Giampietro e Giacomo Di Tollo 


LU PIANTE DE LE FOJJE di Cesare de Titta 
LA CANZONE DE LI CITRUNE di Cesare de Titta 
CORE ME di Guido ALbanese 
LA PALUMMELLA PERDUTE di Guido Giuliante 
NOTTE DI SERENATE di Luigi Dommarco 
SE TI TI SPOSI A ME di Luigi Dommarco 
PUORTE A PESCARE NU SALUTE ME di G. Albanese 
FATTE NA RISATELLE! di G. Albanese 
LE ROSE DE LU VASTE di G. Albanese 
VOLA VOLA VOLA di L. Dommarco 
VOLA VOLA VOLA seconda versione del 1954.

23 gennaio 2022

"Prime ca scì... dope ca no", Canzone abruzzese di Cesare De Titta e Francesco Paolo Bellini.



Canzone abruzzese scritta da Cesare De Titta e musicata da Francesco Paolo Bellini (Lanciano, 1848 - 1926) per le nozze del medico e folklorista Gennaro Finamore da Gessopalena con Rosmunda Tomei.
Canta La Coppia Pasquale Sciascia di Lanciano, Italian Folk Songs from Abruzzo: 1927-1930.
Da: Abruzzo Forte e Gentile 95



8 febbraio 2021

La settimana abruzzese di Pescara, 1923. Archivio Luce.


Gruppo vincitore di Vasto, 1923, color F.Marino





















La Settimana Abruzzese fu un festival folkloristico organizzato da Luigi Antonelli, svoltosi dal 19 al 26 agosto 1923 a Pescara, la città di Gabriele d'Annunzio.
Affluirono gruppi corali provenienti da ogni paese della regione, da Orsogna, Lanciano, Ortona, Vasto, Guardiagrele, Pretoro, Sulmona, per esibirsi nel costume tradizionale in agoni di canti scritti e musicati da poeti del posto, come Luigi Dommarco e Guido Albanese. Interessante notare anche la polemica circa la rappresentazione della tragedia dannunziana La figlia di Jorio tradotta in abruzzese da Cesare De Titta. 
Alla fine il gruppo corale vincitore di questo evento unico e irripetibile, di cui si svolse solo un'edizione, fu quello di Vasto.

18 novembre 2020

Francesco Scioli, Dialetto Teramano e dialetti abruzzesi orientali.

 


Francesco Scioli, Dialetto Teramano e dialetti abruzzesi orientali.


DialettoTeramano

di Francesco Scioli

Il dialetto teramano (terramanë o terramà a seconda dei luoghi) è una varietà della lingua napoletana (da non confondersi con il dialetto napoletano) parlata nella città italiana di Teramo e in alcuni centri della sua provincia. È da premettere innanzitutto che l'area teramana è la più settentrionale del dominio dei dialetti a vocale finale indistinta (il cosiddetto scevà, indicato con ë o ə) ed è, insieme a quella ascolana, la saldatura con l'area della 3º zona laziale-umbro-marchigiana a finale piena, che giunge fino alle frazioni meridionali dell'Aquila, alla Marsica occidentale, ad una parte del Basso Lazio, e, sul versante adriatico, poco più a sud del fiume Aso. 

Il teramano appartiene, come tutti gli altri dialetti dell'area adriatica, alla famiglia abruzzese orientale, quella cioè della metafonesi parziale solo da -i: il dialetto della città, nonché quelli delle aree site un po' più a nord ma specialmente a sud, presenta i maggiori legami di affinità con il pescarese cittadino e rurale, per le vicende storiche che hanno accomunato le due zone, che per secoli hanno fatto parte di un'unica area amministrativa, quella dell'Abruzzo Ulteriore; per cui malgrado la maggiore vicinanza geografica con Ascoli Piceno e la sua provincia, le parlate teramane tendono a differenziarsi abbastanza visibilmente da esse, salvo che per il lessico, e a produrre, nell'area della Val Vibrata, i fenomeni linguistici più svariati ed interessanti, frutto di continue sovrapposizioni linguistico-fonetico-lessicali.