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28 aprile 2024
Rosangela Libertini, "Sànte ‘Mìdje … jè tarramùte! … Letteratura marsicana, identità popolare e il terremoto del 1915". Tesi di dottorato di ricerca 2014, Facoltà di Lettere, Università di Debrecen, Ungheria.
17 dicembre 2022
Storia della letteratura abruzzese.
Da: Abruzzo Forte e Gentile 95
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27 novembre 2022
Ricordo dello scrittore abruzzese Ignazio Silone
Ricordo dello scrittore abruzzese Ignazio Silone
di Elisabetta Mancinelli.
Ignazio Silone, pseudonimo di Ignazio Tranquilli, figlio di una tessitrice e di un piccolo proprietario terriero, nacque igiorno 1 maggio 1900 a Pescina dei Marsi, comune in provincia dell'Aquila. Una tragedia segna la vita del piccolo Ignazio, la perdita del padre e di cinque fratelli durante il terribile terremoto che scosse la Marsica nel 1915. Rimasto orfano all'età di quattordici anni, interrompe gli studi liceali si dedica all'attività politica, che lo porterà a prendere parte attiva alle lotte contro la guerra e al movimento operaio . Solo e senza famiglia, il giovane scrittore vive nel quartiere più povero del comune dove frequenta il gruppo rivoluzionario "Lega dei contadini". Idealista com’era, in esso trovava pane per i suoi denti assetati di giustizia e uguaglianza. In quegli anni, intanto, l'Italia partecipa alla Prima guerra mondiale. Finito il conflitto , Silone si trasferisce a Roma, dove entra a far parte della Gioventù socialista, opponendosi al fascismo. Come rappresentante del Partito Socialista, prende parte, nel 1921 alla fondazione del Partito Comunista Italiano. L'anno dopo, mentre i fascisti effettuavano la marcia su Roma, Silone diventa direttore del giornale romano "L'avanguardia" e redattore della testata triestina: "Il Lavoratore". Compie varie missioni all'estero, ma poi, a causa delle persecuzioni fasciste, è costretto a vivere nella clandestinità, collaborando con Gramsci. Nel 1926, dopo l'approvazione da parte del Parlamento delle leggi di difesa del regime, vengono sciolti tutti i partiti politici.
In questi anni, comincia a profilarsi la sua personale crisi d'identità, legata alla revisione delle sue idee comuniste e dopo poco il disagio interiore aumenta tanto che nel 1930 esce dal Partito Comunista.La causa scatenante è la ripulsa che Silone, provava per la politica di Stalin, percepito dai più solo come padre della rivoluzione e illuminato condottiero delle avanguardie socialiste. Per la sua abiura dell'ideologia comunista pagò un prezzo altissimo : la cessazione dei rapporti di quasi tutti i suoi amici di fede comunista i quali, non capendo e non approvando le sue scelte, rinnegarono i rapporti con lui . Oltre alle amarezze derivate dalla politica, si aggiunse per Ignazio un altro dramma, quello del fratello più giovane, ultimo superstite della sua già sfortunata famiglia, arrestato nel 1928 con l'accusa di appartenere al Partito Comunista illegale.
Silone , deluso e amareggiato come uomo , nel suo esilio svizzero, si dedicò alla scrittura e pubblicò lettere di emigrati, articoli e saggi interessanti sul fascismo italiano e il suo romanzo più famoso: "Fontamara", che l’autore descrive come «un antico e oscuro luogo di contadini poveri ‘i cafoni’ situato nella Marsica, a mezza costa tra le colline e la montagna, dove i giorni, come i soprusi, si ripetono sempre uguali.” Dopo pochi anni esce "Vino e pane" che si svolge in : « quella parte della contrada che con lo sguardo poteva abbracciare dalla casa in cui nacqui e che non misura più di trenta o quaranta chilometri in un senso e nell’altro». È un mondo popolato da personaggi umili, rassegnati, che trovano soddisfazione nella vivacità del loro dialetto e nel sapore delle cose semplici, come il pane intinto nel vino.
Nel 1941 lo scrittore pubblica "Il seme sotto la neve" e pochi anni dopo, terminata la seconda guerra mondiale rientra in Italia, dove aderisce al Partito Socialista. Dirige "l'Avanti!", fonda "Europa Socialista” e tenta la fusione delle forze socialiste con l'istituzione di un nuovo partito, ma ottiene solo delusioni, che lo convincono al ritiro della politica. Intensifica la sua attività narrativa e pubblica gli ultimi romanzi : "Una manciata di more", "Il Segreto di Luca" e "La volpe e le camelie".
Il 22 agosto 1978, dopo una lunga malattia, Silone muore in una clinica di Ginevra per un’emorragia celebrale. Viene sepolto a Pescina dei Marsi, nei pressi del vecchio campanile di San Bernardo.
Ricostruzione storiografica di Elisabetta Mancinelli email mancinellielisabetta@gmail.com
27 luglio 2022
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23 gennaio 2021
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