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5 agosto 2025

Inventario - Fondo “CESARE FAGIANI – GIULIO SIGISMONDI”, Biblioteca comunale “Raffaele Liberatore”, Lanciano.


DESCRIZIONE

Il versamento del Fondo Fagiani alla Biblioteca comunale, risale ai primi anni 2000, da parte della famiglia Fagiani-Volpe. Il tutto consiste in una decina di buste d’archivio, contenenti faldoni e cartelle. Questo primo censimento sommario ha ripartito il tutto in 7 buste d’archivio, con successiva suddivisione in cartelle e faldoni, utilizzando la numerazione romana. Molti documenti sono originali, pochi sono fotocopie, mentre si conservano diverse copie di volantini e libretti.

Il materiale non è sempre disposto in maniera ordinata, per cui, laddove possibile, si è proceduto a un riordino delle carte, come per i manoscritti de Un marziano a Lanciano, e Saggio sulla poesia di Luigi Renzetti.

Il fondo Fagiani-Sigismondi ha una prevalenza di documentazione relativa l’attività letteraria e giornalistica di Cesare Fagiani, rispetto a quella di Giulio Sigismondi, di cui il figlio Virgilio (classe 1942), ha incrementato il patrimonio documentario con la donazione di fotografie, cd, e libretti di poesie. Si attende, in futuro, un successivo versamento dell’archivio G. Sigismondi, conservato presso lo stesso erede, alla biblioteca comunale.

Il materiale attualmente è conservato presso la Biblioteca comunale “Raffaele Liberatore” di Lanciano, nell’edificio di Villa Marciani, nell’area dell’Ufficio 3.

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27 luglio 2025

Palombaro: La Madonna della Libera e la Madonna dell'Assunta tra storia e leggenda. - Tradizioni mariane abruzzesi.

 
La Madonna della Libera (particolare), conservata nella chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore di Palombaro

PALOMBARO: LA MADONNA DELLA LIBERA E LA MADONNA DELL’ASSUNTA TRA STORIA E LEGGENDA – Tradizioni mariane abruzzesi

di Angelo Iocco

La leggenda popolare 

La Madonna della Libera, è venerata da tempi remoti. La tradizione popolare riporta che essa è benefica contro i terremoti. Infatti nel 1456 un gravissimo terremoto funestò l’Abruzzo e la Majella, distuggendo diversi paesi. L’antica chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore, e andò distrutta. Venendo ricostruita, il parroco si raccomandò alla Vergine insieme a tutta la comunità. Nel 1706, il 3 novembre, di notte, un nuovo catastrofico terremoto della conca sulmonese devastò diversi paesi gravitanti sulla Majella. Ma Palombaro rimase illesa. Questo fu interpretato come un chiaro segno di speciale protezione della Madonna. I palombaresi, che nel frattempo erano fuggiti nel pieno buio fuori dal paese, rifugiatisi in ricoveri di fortuna, decisero che il pericolo fosse cessato, e ritornarono in paese. E con gran sorpresa nella chiesa madre trovarono la statua della Vergine col Bambino intatta, posta in piedi sull’altare maggiore. Il Miracolo del salvataggio di Palombaro dalla catastrofe tellurica era compiuto!

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24 luglio 2025

Filippo Palizzi, “Il giovane capraio”, 1852.

Filippo Palizzi, “Il giovane capraio”, 
1852, olio su tela, cm 37x52, collezione privata.


Filippo Palizzi (Vasto, 16 giugno 1818 – Napoli, 10 settembre 1899)
“Il giovane capraio”, 1852
Olio su tela, cm 37x52
Collezione privata. 

Da: Vasto Gallery

22 luglio 2025

Immagini di Vasto (CH).

Eduardo Di Loreto (1897-1958) inventore di un teatro Frentano – Parte 1 - Dalle origini (1897) al 1929.

 
Alfredo Bontempi (1893-1983), Pierino Liberati (1893-1963), Eduardo Di Loreto (1897-1958), in una fotografia a Castel Frentano del 1922

Eduardo Di Loreto (1897-1958) inventore di un teatro Frentano  - Parte 1 - Dalle origini (1897) al 1929.

di Angelo Iocco

Il piccolo paese di Castelfrentano vanta i natali di tre illustri castellini che furono attivi nel campo poetico, musicale e teatrale, Eduardo Di Loreto, Pierino Liberati e Camillo Di Benedetto. Di Loreto nacque in una modesta casa lungo via Nazionale, poi corso Roma, nel 1897, vicino la chiesa dell’Immacolata Concezione; fu avviato dal padre all’attività medica, dopo il diploma al Liceo classico di Lanciano, studiando a Napoli, dove si laurea nel 1924. Ma la passione del giovane Di Loreto era la poesia e lo spettacolo, non di rado doveva vedere delle brevi farse che si inscenavano al cinematografo del Corso, e poi alla scuola elementare. Castelfrentano all’epoca non aveva un vero e proprio teatro stabile, le recite molto brevi si improvvisavano nei luoghi di fortuna. Così Di Loreto  e l’amico inseparabile Pierino Liberati, di qualche anno più anziano di lui, iniziarono, crebbero in questo contesto ancora folkloristico, affascinati soprattutto da varie situazioni paesane, della provincia, e dai tipi castellini, che ispireranno a breve i loro più grandi successi, sapendo con gusto rielaborarli per le loro canzoni e storie. Nel 1917 l’Italia dopo la sconfitta di Caporetto, cercava faticosamente di guadagnarsi un degno rilievo nell’ambito della Grande Guerra, concludendola nel 1918 con la “Vittoria mutilata”, citando d’Annunzio.

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Vasto, dal mare alla Maiella.

La Maiella da Punta Penna

Vasto, Alba estiva.



 ph. Pacopixel94