21 aprile 2024
Roccaspinalveti: La Santa visita di Monsignor Oliva, 20 maggio 1568.
22 settembre 2023
3 aprile 2022
Lo scultore Pasquale Di Renzo di Chieti.
Pasquale Di Renzo |
16 gennaio 2022
Antonio Mezzanotte, La forma dell’acqua (ovvero la causa per il mulino di San Buono).
12 maggio 2021
Associazione Organistica "Adriano Fedri". Organi della provincia di Chieti.
9 maggio 2021
Trigno Sinello Turismo. Vasto e il territorio del Vastese.
16 novembre 2020
Terenzio Zocchi, Viaggio linguistico-storico-topografico sui rilievi principali della montagna di Roccaspinalveti (Ch).
Colle di Atessa (ca. 800 m ca.), lu còllë dë l’atòessë, Colle di Atessa, Colle dell’Atessa, Colle
della Tessa (XVI sec.) Una leggenda
popolare vuole che fosse di proprietà atessana e
i soldati atessani tenessero qui un baluardo per difenderlo. Si fa riferimento alla ribellione
fiscale del 1322 con la conseguente repressione violenta che vide
effettivamente la partecipazione attiva della città di Atessa: la tradizione
attribuisce a questo episodio anche altri toponimi più in basso: il Colle
Appicciaguerra (lu còllë ciaguèrrë, ca. 680 m) e la Vallocchia dei
Morti (la vallòcchië dë lë mùrtë, ca.
750 m), dove sarebbero seppelliti i soldati atessani caduti. Volendo diffidare
di questa spiegazione (solo un’interpretazione secondaria?), si potrebbe
pensare al contatto visivo con Atessa, cioè il ‘colle verso Atessa’. Se fosse però solo
omofono, potremmo pensare anche alla stessa
radice preromana *at-, non del tutto chiarita, con il suffisso -issa o
-isia. Sul rilievo c’è anche il Calvario o Monte Calvario (832 m), con la croce in ferro battuto, toponimo tutto sommato recente e successivo allo
sviluppo di Roccaspinalveti Nuova. Sul costone orientale c’è la Salera
o Saliera, la salèrë, ‘area dove veniva sparso il sale
per il gregge’ come integratore alimentare.
Colle della Scarpa (912 m, punto trigonometrico), lu còllë dë la scàrpë, Colle della Scarpa, Colle Scarpa (XIX
sec.). È un traslato geomorfico di attestazione recente, un colle a forma di scarpa. La forma del rilievo è palese, non c’è bisogno
di postulare ‘scarpa’ nel senso di scarpata. Le sommità sono
due ma non c’è nome differenziato: l’intero rilievo è stato rimboschito con conifere
(pinacee, per la maggior parte pini neri), da cui il toponimo recentissimo la
Pineta.
Colle Panetta (932 m), lu còllë panòettë, Colle Panetta (XX sec.). È traslato geomorfico nel senso di ‘colle
a forma di pagnotta’ (vedi punto successivo). Poco oltre sul crinale c’è San
Pietro (sambìtrë, ca. 950 m) con il rudere della
chiesa medievale (ecclesia Sancti Petri de Rocca, XI sec.) e la
ricostruzione adiacente degli anni ‘90, meglio nota come Chiesetta degli
Alpini. Il crinale che sale verso Roccavecchia è segnato in IGM come la
Serra, toponimo non più in uso, da serra ‘mucchio, catasta’ e poi
‘rilievo allungato, crinale, dorsale principale’.
Colle Fiadone (ca. 830 m), lu còllë fladàunë, Colle Fiadone, Colle Fiatone, Colle
Fladone (XIX sec.). Traslato geomorfico-gastronomico di attestazione recente,
indica un colle a forma di fiadone (la torta salata al
formaggio), che fa il paio con il vicino Colle
Panetta: ‘la pagnotta e il fiadone’.