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7 marzo 2024

Canti d'Abruzzo. Mix di Cori Ecam Lab.


I Canti:

1 Coro "Argento Vivo", Pescara – La Muntagna Nostre di Giuseppino Mincione e Antonio Piovano

2 Coro "Argento Vivo", Pescara – Joche Lu Vente

3 Coro Polifonico Folkloristico "Busc' Nostre", Bussi Sul Tirino – La Ballata Del Tirino

4 Coro Polifonico Folkloristico "Busc' Nostre", Bussi Sul TIrino – Luntane Cchiù Luntane di Luigi Illuminati e Antonio Di Jorio

5 A.C.C.A. - Associazione Culturale "Cantori Aprutini", Loreto Aprutino – Lurete E' Tutta Bbelle

6 A.C.C.A. - Associazione Culturale "Cantori Aprutini", Loreto Aprutino – L'Amore E' Pazziarelle

7 Associazione Culturale "Celiera", Villa Celiera – L'Uvicciolle

8 Associazione Culturale "Celiera", Villa Celiera – Fantasia Abruzzese

9 Coro Folk "Esperia", Tocco Da Casauria – E' Belle La Muntagne di Ottaviano Giannangeli e Padre Giuseppe Di Pasquale

10 Coro Folk "Esperia", Tocco Da Casauria – La Viuletta di Tommaso Bruni e Francesco Paolo Tosti

11 Coro Folkloristico di Picciano, Picciano – Dijorana

12 Coro Folkloristico di Picciano, Picciano – La Silvarola

13 Associazione Culturale Polifonica Folkloristica "Sant'Andrea", Pescara – J'Abbruzzu di G. Perrone, N. De Angelis

14 Associazione Culturale Polifonica Folkloristica "Sant'Andrea", Pescara – La Canzone De Lu Marinare di Giulio Sigismondi

15 Gruppo Corale Folkloristico "Sottolatorre", Cepagatti – Core Ferite di Luigi Illuminati e Antonio Di Jorio

16 Gruppo Corale Folkloristico "Sottolatorre", Cepagatti – Notte D'Estate a Caramaniche

17 Associazione Coro "Valpescara", Pescara – Marrocche e Frusce di Lamberdo de Carolis, Aniello Polsi

18 Associazione Coro "Valpescara", Pescara – La Savetarelle

19 Associazione Culturale "Val Tavo", Cappelle Sul Tavo – Arvì di A. Misantoni, E. Vetuschi

20 Associazione Culturale "Val Tavo", Cappelle Sul Tavo – La Sciannavella.

10 ottobre 2023

Francesco Paolo Michetti, "Pastorelli".

Francesco Paolo Michetti,  "Pastorelli". 

Francesco Paolo Michetti, (Tocco da Casauria, 04.10.1851, Francavilla al mare, 05.03.1929)
"Pastorelli"
Olio su tavola, cm 27x35
Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna, Trieste.

28 giugno 2023

Canti Abruzzesi della Montagna, Coro Folk Esperia, Tocco da Casauria.

Canti Abruzzesi della Montagna, Coro Folk Esperia, Tocco da Casauria
CANTI DELLA MONTAGNA

CORO FOLK "ESPERIA"- TOCCO DA CASAURIA

ALL'ORTE, popolare

CASARELLE DI MUNTAGNE, di Vincenzo Pasta

MARI' NEN TE CAGNA' (ARIDAMME LU FAZZULETTE), popolare

LU PALLUNCINE

L'UTEMA FUNTANE

NU CORE PAZZARELLE

MARGARITE

RENNELUCCIA ME'

VULARELLE

SIRENA DI MARE, di Empedocle Mazzetta, Antonio Di Jorio

PARTE II

A LA FONTE DE LA RICCIARELLE

SOPR'A A CASTIGLIE

LU TESORE DE LA MAJELLA, di O. Giannangeli, G. Di Pasquale

LA MUNTAGNA NOSTRE, di Giuseppino Mincione, Antonio Piovano

LU SOLE DE SIRENTE

MUNTAGNA BELLA

CUNCERT' A LA MUNTAGNE

PREGHIERE, di Ottavio de Caesaris

10 giugno 2023

Francesco Paolo Michetti, "Pellegrinaggio a Casalbordino - Gli storpi", 1900.

Francesco Paolo Michetti, "Pellegrinaggio a Casalbordino - Gli storpi", 1900, tempera su tela, cm. 380X970, Museo Michetti, Francavilla al mare.

 
Francesco Paolo Michetti, (Tocco da Casauria, 04.101851, Francavilla al mare, 05.03.1929)
"Pellegrinaggio a Casalbordino - Gli storpi", 1900
Tempera su tela, cm. 380x970
Museo Michetti, Francavilla al mare.


Quadro ispirato alla richiesta di grazia dei malfermi durante i festeggiamenti della Madonna dei Miracoli di Casalbordino (11 giugno). Un documento delle tanti tradizioni popolari abruzzesi.

Francesco Paolo Michetti, "Pellegrinaggio a Casalbordino - Gli storpi", 1900.





















Per approfondimenti:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1200827604

9 giugno 2023

9 novembre 2022

Francesco Paolo Michetti, Il voto, 1881-83.

Francesco Paolo Michetti,“Il voto”.












Francesco Paolo Michetti, (Tocco da Casauria, 1851 – Francavilla al Mare, 1929)
“Il voto”, (1881-83)
Olio su tela, 
cm 245 x 695 
Galleria Nazionale d' Arte Moderna – Palazzo delle Belle Arti, Roma.


Il voto, celeberrima e imponente tela (7 metri di lunghezza per 2.50 di altezza) fu eseguita da Michetti fra il 1881 e il 1883, anno in cui fu presentata all'Esposizione internazionale di Belle Arti di Roma. Raffigura la processione di San Pantaleone, patrono del paese di Miglianico in Abruzzo, in occasione della festa dedicata al santo il 27 luglio. Qui i fedeli, all'interno della chiesa, assistevano al rituale voto penitenziale che consisteva nel leccare il pavimento dal sagrato fino alla statua del santo. Il pittore crea la rappresentazione di una scena d'interno altamente drammatica, in cui raffigura, tra il fumo degli incensi, i costumi variopinti dei fedeli, in una grande varietà di gesti e di espressioni, concentrandosi sui particolari dei pellegrini striscianti verso il busto del Santo. L'artista abruzzese affrontava ora in un formato monumentale da vero e proprio 'quadro di storia' un soggetto di fanatismo religioso popolare, improntato a un crudo realismo e allineato alle tendenze letterarie e figurative del movimento verista che in quegli anni si veniva affermando in Italia con Verga, Patini e D'Orsi, superando gli "idilli pastorali" cui fino ad allora si era dedicato con successo. La tela suscitò un vivace dibattito fra gli artisti e i critici per l'elemento di reale novità nel panorama artistico contemporaneo, ancora dominato da un'arte accademica ufficiale. Tra i detrattori che accusavano Michetti di tradire gli ideali del verismo c'erano Cecioni in primis, ma anche, più moderatamente, Nino Costa per il 'non finito' (scritta vergata sulla tela da Michetti, ora non più visibile), e Camillo Boito, mentre dall'altro lato il dipinto suscitava l'entusiasmo del giovane Sartorio, di D'Annunzio (D'Annunzio 1883) e del critico Netti che subiva la potente fascinazione del tema 'barbarico' (" dei contadini e delle contadine, per sciogliere un voto fatto, leccano il pavimento sporco di polvere e fango, strisciando come rettili fino al busto d'argento del santo") e insieme della pittura "rude che sente il terriccio del paesetto (…) senza concessione alle grazie e nessuna adulazione di pubblico" (Netti 1883, in Netti 1980, p. 218). Si elogiava dunque proprio la capacità di fusione del pittore degli aspetti più propriamente realistici e popolari con un idealismo religioso e sentimentale che in certo modo continuava e completava l'opera della natura. Che Michetti fosse sinceramente interessato a rendere in modo analitico e realistico il "vero" lo prova l'attento studio del soggetto realizzato con un'approfondita ricerca documentaria e l'ausilio della macchina fotografica (Miraglia 1975). L'amico D'Annunzio, verosimilmente suo compagno di viaggio durante quei sopralluoghi, dedicò all'opera un lungo articolo sul "Fanfulla della Domenica", e si ispirò al medesimo tema per il racconto San Pantaleone (1886), incluso nelle Novelle della Pescara con il titolo "Gli idolatri" (Sillani 1932, p. 72). Nonostante le polemiche, il successo ottenuto alla mostra romana consente al pittore di vendere Il voto al ministero della Pubblica Istruzione per ben 40.000 lire. Grazie alla cospicua somma Michetti acquista un antico convento quattrocentesco a Francavilla a Mare, dove stabilisce la sua residenza creandovi un vero e proprio cenacolo con un gruppo di giovani artisti attratti dalla sua carismatica personalita', tra cui lo scultore Costantino Barbella, il compositore Francesco Paolo Tosti e il giovane Gabriele D'Annunzio. Il dipinto - fra le acquisizioni di maggior rilievo, seppure non priva di contestazioni, nel primo nucleo costitutivo delle raccolte museali del 1883 (Piantoni 1990b) - rappresenta una delle opere principali nell'ambito delle collezioni del secondo Ottocento della Galleria. Dodici pastelli misti a tempera - entrati nelle collezioni di grafica della Galleria soltanto nel 1922, sebbene ne fosse stato proposto l'acquisto già nel 1883 addirittura privilegiando questi studi rispetto allo stesso dipinto - documentano il lungo e impegnativo studio svolto dall'artista sul vero per la realizzazione del Voto.

29 aprile 2022

Francesco Paolo Michetti, Le serpi, 1900.

Francesco Paolo Michetti, Le serpi, 1900

Oggetto: Dipinto

Materia e Tecnica di esecuzione: tempera su tela

Dimensioni: h 380 cm - l 970 cm

Datazione: 1900

Autore: Francesco Paolo Michetti (1851-1929)

L’ispirazione per “Le Serpi” nasce da una gita con gli amici più cari dell’artista a Cocullo (Aq) nel maggio del 1884, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Domenico dove assiste al rito delle serpi con la processione del Santo protettore dalla rabbia, dal morso dei serpenti e dal mal di denti. E’ l’antropologo peligno Antonio De Nino a raccontare di questo episodio. Da questa gita Michetti portò a casa un vasto repertorio di immagini fotografiche che utilizzò proprio per realizzare questa grande tela.

Il taglio orizzontale del dipinto agevola ed accentua l’andamento del corteo processionale e conferisce alla scena un ritmo temporale simile a quella di una sequenza cinematografica, con le figure raggruppate in quadri distinti.

Singolare la storia del dipinto: nel marzo 1900 Michetti inviò quattro sue opere,  fra cui Le Serpi Gli Storpi,  all’Esposizione Universale di Parigi, la più grande rassegna pittorica sino allora organizzata al mondo

Michetti aveva nutrito per questi due dipinti, di dimensioni veramente notevoli, progetti ambiziosi, prefigurando uno strepitoso successo. Non andò così: le due tele finirono nella generale disattenzione forse perché troppo legate ad un aspetto folcloristico che non rispondeva ai canoni del gusto d’avanguardia. eppure, al di là di una patina superficialmente aneddotica, nelle migliori opere di Michetti si respira la spiritualità quasi pagana dell’intero mondo contadino resa con mirabile “realismo visionario”, spettacolarmente sensuale e profondamente intimo al tempo stesso, in bilico sul confine che separa la più viva rappresentazione naturalistica dall’astrazione più meditata (G. Simoncini).

Le due opere non ebbero alcuna richiesta, l’artista le arrotolò e le tenne in disparte concedendo di vederle solo a qualche amico.

Nel 1927 però furono esposte a Roma presso la Galleria nazionale d’Arte Moderna che le acquistò.

Tornarono a Francavilla grazie a D’Annunzio per essere collocate nel Museo Michettiano nello Studio al Mare. Furono portate poi nel Convento francavillese (già sede dello storico Cenacolo michettiano) e così scamparono alla distruzione del Museo ad opera dei tedeschi. Nel 1994 furono trasportate a Roma per un restauro e nel 1997, tra numerose polemiche, tornarono a Francavilla per essere collocate al MuMi dove tuttora è possibile ammirarle.

Da: Portale Cultura Regione Abruzzo

22 dicembre 2020

Gruppo folk Tocco da Casauria. Canti popolari abruzzesi.

Da: Chieti Persempre98

alcune canzoni popolari abruzzesi cantate dal gruppo folklorisitco di TOCCO DA CASAURIA - video tratti dal gruppo facebook TOCCO E DINTORNI
1) MURA MURE
2) LA CUNGIARIE
3) NU CORE PAZZARELLE
5) MARGARITE
6) MARì NEN TE CAGNà
7) VULARELLE registrazione del Coro Esperia a Città Sant'Angelo, 2003
8) E PASSE L'ANNE scritta da Ottaviano Giannangeli
9) JOCHE LU VENTE scritto da Giulio Marino
10) LU SANT'ANTONIE E LI SIGARETTE canzone ballata scritta da Eugenio di Julio