17 giugno 2025
Omaggio al M° ENNIO VETUSCHI (1927-2021) della Corale "G. Verdi di Teramo. Canti Abruzzesi.
15 giugno 2025
Enrico Abbate, Guida dell'Abruzzo, CAI Roma, 1903.
14 giugno 2025
12 giugno 2025
10 giugno 2025
Nicola D’Agostino, Chieti e la sua provincia, prefazione di Raffaele Paolucci, Casalbordino, Casa Tip. Nicola De Arcangelis, 1928.
9 giugno 2025
Il poeta Giuseppe Di Tullio di Filetto.
di
Angelo Iocco
Giuseppe Di Tullio (4 settembre 1910 – 1 gennaio 1952) è uno di quei poeti abruzzesi che purtroppo sono scarsamente conosciuti, complice probabilmente la breve esistenza, stroncata da una brutta malattia a soli 42 anni. Pochi oggi lo ricordano, e fondamentale resta un saggio di Vittoriano Esposito nel suo Parnasso d’Abruzzo, alla relativa voce. Nativo della piccola Filetto, studiò al Liceo classico di Lanciano, successivamente proseguì gli studi universitari a Firenze, per poi tornare, imbevuto di toscanismo e patriottismo giolittiano, a Pescara, a insegnare. Seguì anche l’abilitazione musicale in violino presso il Conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli. scrisse su diversi giornali abruzzesi, come Il Messaggero, Il Tempo, Momento sera di Chieti, Rivista abruzzese. Oltre ai saggi sulla religione, Di Tullio si occupò anche di Gabriele d’Annunzio, Silvio Spaventa, Tommaso Campanella e umanisti abruzzesi. Nel 1933 pubblicò la silloge di poesie L’Eco delle fonti, e nel 1949 per l’editore Carabba di Lanciano, il poema Giano. Esso è ispirato alla figura mitica del dio della Creazione, e nel cantarlo, Di Tullio si riferisce a un’epoca felice, perduta, quello dei grandi classicisti dell’Ottocento, ma non solo, della letteratura italiana come Dante e Petrarca, celebra una società idilliaca felice, quella italiana, ancora non contaminata dagli orrori della guerra, che dal 1943 avrebbe martoriato l’Italia e la sua piccola patria quieta di Filetto, che ne uscì devastata, insieme alla vicina Orsogna. Il piccolo mondo fatto di cose semplici, rituali bucolici, per dirla alla Virgilio, è spazzato via per sempre dalla corrente della storia. Tra gli ultimi lavori di Di Tullio, figura una poesia in abruzzese, inedita, presentata al Concorso di poesia “Gennaro Finamore” di Lanciano del 1952, i di cui atti rimangono presso il Fondo “Cesare Fagiani” nella Biblioteca comunale di Lanciano.
“L’edificio sorgeva massiccio e quasi oscuro, simile a una vecchia roccaforte feudale. A quell’edificio mancavano i merli e il ballatoio per essere scambiato per una fortezza, ma bastava il campanile che sorgeva da un lato per dire subito che si trattava di una Chiesa. l’intera mole si ergeva superba sulla Rupe di San Rufino, dominando incontrastabilmente le case circostanti.
Ciò
che addolciva quell’aspetto severo, che lo rendeva umano e familiare, era la
presenza di colombi. Tutte le mura erano bucherellate di piccoli nidi, ed in ogni momento della giornata i mansueti
aligeri tubavano e volavano. A primavera poi la Chiesa sembrava rivestita a
festa, perché da ogni parte era fiorente di viole romane: coloriture
giallognole e rossastre, come lembi d’oro e di porpora, apparivano sul viso
rugginoso delle mura vetuste. Tutta la Chiesa era costituita da due parti,
l’una sovrapposta all’altra: nella prima, quella superiore, si officiava giornalmente,
nella seconda, quella inferiore, si adunava la Congrega del S. Rosario o il
Sodalizio della bella Sant’Agnese, ma si può dire che l’unica grande
celebrazione ivi avvenisse nei giorni della Passione.
Se
però nella parte superiore della Chiesa era dato cogliere qualche raro gioiello
umanistico, nella parte inferiore si poteva ammirare una tela riferibile alla
seconda metà del ‘500. Infatti nella parete di fondo della cripta, si vedeva
raffigurata la Madonna del Rosario: lavoro di un tardo seguace di Raffaello,
forse Luca Fornaci, che in quel tempo dipingeva a Chieti”[1]
5 giugno 2025
Augustus John Cuthbert Hare, Days Near Rome, Volumi 1-2 , 1875.
4 giugno 2025
Estella Canziani, Through the Apennines and the lands of the Abruzzi. - Attraverso gli Appennini e le terre degli Abruzzi. Paesaggi e vita paesana, 1914.
21 maggio 2025
20 maggio 2025
C. Greco, Clemente De Caesaris. Vita, opere e lotta per l’Unità d’Italia.
Leopoldo Gmelin, L’oreficeria medioevale negli Abruzzi, 1891.
14 maggio 2025
Mattia l’invalido. Melodramma semiserio in due atti. La Poesia è del Sig. Leopoldo Tarantini. La Musica è del Maestro Sig. Dermino Mayo, 1843.
11 maggio 2025
Alfred Van Muyden, "Donna abruzzese con bambino che allatta", 1850.
"Donna abruzzese con bambino che allatta", 1850
Olio su tela, cm 65.5x52.5
Museo delle Belle Arti, Gand (Belgio).
9 maggio 2025
8 maggio 2025
Gonfalone della città dell'Aquila, 1579.
Gonfalone della città dell'Aquila, 1579
Dipinto su seta, 442×315 cm
Museo nazionale d'Abruzzo, L'Aquila