3 novembre 2024
Corografia della bassa valle del Trigno, di Anton Ludovico Antinori, 1751.
25 ottobre 2024
Don Giorgie ed il Principe d'Avalos. Una intervista sui possedimenti e la gestione dei beni dei d'Avalos.
29 luglio 2024
Gli incontri di Licio Di Biase: Mariano Marrone, Storia dei D'Avalos.
15 luglio 2024
19 maggio 2024
E. Troilo, Gli slavi nell’Abruzzo Chietino. Atti della Societa romana di antropologia. Roma Vol. VI. Fasc. II. 1899, pp. 117-127.
12 maggio 2024
Cronistoria della riformata provincia di S. Angiolo in Puglia divisa in tre parti, raccolta, e compilata dal padre f. Arcangelo da Montesarchio, 1732.
25 marzo 2024
Vasto di Goito e Sordello da Goito. Legami con l'Abruzzo.
Isabella Gonzaga, Marchesa di Pescara di Valentín Carderera, 1831c, Collezione María Pilar Carderera Biblioteca nazionale di Spagna. |
Medaglia celebrativa raffigurante Francesco Ferdinando d'Avalos, Annibale Fontana, National Gallery of Art, Washington |
Miniatura di Sordello da Goito tratta da un manoscritto del XIII secolo |
27 giugno 2023
Monteodorisio: Alfonso Suriani (1840-1905), presidente della Provincia e tra i promotori della Scuola Agraria di Scerni
23 maggio 2023
Antonio Sciarretta, Geo-storia amministrativa d'Abruzzo: Vasto.
Geo-storia amministrativa d'Abruzzo: Vasto
di Antonio SciarrettaVASTO
Municipio romano, terra pre-napoleonica e comune contemporaneo, corrispondente all'attuale centro con questo nome. Erede della romana Histonium (la fase frentana era a Punta Penna). Attestata nel XI sec. come castello, ma non nel Catalogus Baronum, nemmeno tra i feudi dell'abbazia di S. Giovanni in Venere. Tradizionalmente ritenuta divisa nel periodo alto-medievale in due Terre distinte, Vasto Aimone e Vasto Gisone. Ma la seconda è piuttosto da cercare a nord dell'attuale abitato. Le due terre sono unificate in una sola Università nel 1385, citata come "Vasto Aimone superiore e inferiore" nella prima tassazione aragonese del 1443-7. Toponimo.
Civile:- -IX sec.: Loc. in Chieti maggiore.
- XI sec.-1807: Castello, Università del Vasto Aimone.
- Nel XIII sec. incorpora Collebono e S. Sisto.
- 1807-1811: Governo di Vasto.
- Incorpora definitivamente Pennaluce, Castiglione e Salavento.
- 1811-oggi: Comune di Vasto (1811-1938), Istonio (1938-1944), Vasto (1944-oggi).
- Provincia: Chieti (-oggi).
- Distretto/Circondario: Lanciano (1807-1811), Vasto (1811-1927).
- Circondario/Mandamento: Vasto (1811-1927).
- Feudo: S. Giovanni in Venere, Fasanella (1269-1273), Caldora (-1442), Regio (1442-1444), de Guevara (1444-1460), d'Avalos (1460-1464), Regia (1464-1471), de Guevara (1471-1485), Regio (1485-1496), d'Avalos (1496-1806), col titolo di Marchesato (1497-1806).
- Nel XIII sec. incorpora Collebono e S. Sisto.
- Incorpora definitivamente Pennaluce, Castiglione e Salavento.
Ecclesiastico:- Diocesi: nullius di S. Giovanni in Venere (-1624), Chieti (1624-oggi).
- Parrocchia: S. Maria Maggiore (-1808) e S. Pietro (-1808), S. Giuseppe (1808-oggi).
- Filiali: S. Maria Maggiore (1915-oggi), S. Pietro (1915-oggi), S. Maria Stella Maris in Vasto Marina (1927-oggi), S. Lorenzo in C.da S. Lorenzo (1954-oggi), S. Giovanni Bosco (1965-oggi), S. Maria Incoronata in C.da Incoronata (1971-oggi), S. Paolo (1973-oggi), S. Antonio (1973-2001), S. Marco (1982-oggi), S. Maria Immacolata (1982-2001), S. Maria del Sabato Santo (2001-oggi).
SINELLO
Castello medievale sito nell'attuale loc. Torre Sinello. Va forse identificato col castello Cileno, attestato nell'a. 1000 prope Senellam e di cui in seguito non si hanno tracce. Nel XI sec. è diviso in più porzioni. Non è citato dal Catalogus Baronum, nemmeno tra i feudi dell'abbazia di S. Giovanni in Venere. Incorporato in Pennaluce dopo la fondazione di quest'ultima. Toponimo.
12 maggio 2023
Il processo dei Templari in Abruzzo contro frate Cecco Nicola da Lanciano e frate Andrea da Monteodorisio, 1305.
Il processo dei Templari in Abruzzo contro frate Cecco Nicola da Lanciano e frate Andrea da Monteodorisio, 1305
di Angelo Iocco e Marino Valentini
Nell’immaginario collettivo il venerdì 13, per gli scaramantici, è il giorno da evitare per l’assunzione di decisioni rilevanti e per fare qualsiasi cosa d’importante, perché è il giorno iellato per eccellenza. Molti ritengono che questo giorno maledetto sia da legare all'infausto venerdì 13 ottobre 1307, quando Filippo IV “il Bello” di Francia diede l’ordine di arrestare tutti i templari presenti nel suo regno. Ma come si arrivò a tale decisione e perché?
Intanto va detto che l’Ordine dei cavalieri
templari, in circa due secoli dalla sua costituzione, aveva accumulato così
tante ricchezze, da diventare un innegabile strumento di potere economico e
politico in Europa. Allo stesso tempo il re di Francia si trovava a
fronteggiare una pesante situazione finanziaria, ereditata dal predecessore,
fortemente incisa da un indebitamento tale da far svalutare la moneta del
Paese. Di fronte a siffatta situazione, il sovrano pensò bene di risolvere il
problema delle finanze e risanare le casse di Stato, guardando nell’orto dei
templari, verso i quali si trovava in uno stato di preoccupante indebitamento,
a causa di prestiti contratti anche da chi lo aveva preceduto.
Bisognava trovare però un pretesto per incastrare
l’ordine monastico e lo stesso venne offerto da un cavaliere pentito (sic!) che
avallò le voci e le dicerie che da tempo circolavano sulle strane usanze dei
templari. Filippo diede credito al fuoriuscito dall’Ordine e vennero
pronunciate le prime tre formali accuse:
1) IL RINNEGAMENTO DI CRISTO E GLI SPUTI SULLA
CROCE (ERESIA);
2) L’OMOSESSUALITÀ E LA SODOMIA (SODOMIA);
3) L’ADORAZIONE DI IDOLI (IDOLATRIA).
La caduta dei
Templari sotto Clemente V
Con la perdita
di San Giovanni d'Acri, i cristiani furono costretti a lasciare la Terra Santa.
Nemmeno gli ordini religiosi poterono evitare tale esodo e i Templari scelsero
di ripiegare verso Cipro dove
insediarono la loro sede centrale. Tuttavia, una volta che questi ebbero
abbandonato la Terrasanta, con pochissime probabilità di poterla un giorno
riconquistare, in occidente sorse la questione dell'utilità dell'Ordine del
Tempio il cui scopo originario per cui erano stati fondati, difendere i
pellegrini diretti a Gerusalemme sulla tomba di Cristo, si era oramai reso
irrealizzabile.
Per diversi
decenni, il popolo aveva percepito i cavalieri anche come signori orgogliosi e
avidi, che conducevano una vita disordinata (le espressioni popolari "bevi
come un templare" o "giura come un templare" sono rivelatrici a
questi sintomi), tanto che dal 1274 al concilio di Lione II i più alti dignitari dell'ordine dovettero
produrre un libro di memorie per giustificare la loro esistenza. Abitualmente
si parlava dei Templari come di un covo di eretici e di
viziosi; voci probabilmente alimentate dal fatto che molti peccatori erano in
effetti approdati all'Ordine per riceverne protezione a fronte di un, non
sempre sincero, pentimento.
Papa Clemente V
8 aprile 2023
25 settembre 2022
Mundrisce me, canzone di Erminio Suriani e Antonio Di Jorio, Maggiolata di Monteodorisio, 1947.
22 giugno 2022
AA.VV. Canzoni partecipanti alla gara e canzoni fuori concorso – Festa di Maria SS.ma delle Grazie 1947, Monteodorisio.
16 maggio 2022
Storie del silenzio. A piedi per San Nicola. Il pellegrinaggio a S.Nicola di Bari della compagnia di Vasto, a cura di Emiliano Giancristofaro.
Da: Vasto Gallery
26 febbraio 2022
9 gennaio 2022
Antonio Mezzanotte, Quando il Marchese D'Avalos del Vasto fece causa al Comune di Furci.
21 novembre 2021
Monteodorisio, festa patronale di San Marcellino, inizio anni '30.
Monteodorisio, festa patronale di San Marcellino, inizio anni '30. |
da: Monteodorisio vintage di famiglia