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28 settembre 2025

Musicisti Abruzzesi: Alfonso Cipollone di Fara San Martino.

Musicisti Abruzzesi: Alfonso Cipollone di Fara San Martino

di Angelo Iocco 

Alfonso Cipollone, musicista, nasce il 15 novembre 1843 a Fara San Martino,  e muore a Teramo il 23 gennaio 1926. Egli non è da confondere con l’omonimo professore di lettere antiche e italiano a Teramo, amico del poeta Fedele Romani di Colledara.

Sin da giovanissimo manifestò la sua passione per la musica che lo condusse a studiare pianoforte a Lanciano con il maestro Francesco Masciangelo e poi a trasferirsi a Napoli presso il Collegio di San Pietro a Majella, dove studiò armonia e contrappunto con Michele Ruta.

Nel 1870, dopo il conseguimento del diploma, si trasferì definitivamente a Teramo, dove iniziò la sua attività principale, l’insegnamento.

Segue su Pdf



23 settembre 2025

Storia della letteratura in Abruzzo.


Storia del Teatro Abruzzese, dal Medioevo a Cesare Fagiani.





***

STORIA DEL TEATRO DRAMMATICO IN ABRUZZO, La Passio, la Lauda, i Canti popolari della Santa Passione

Padre Settimio Zimarino (1885-1950), la vita, le opere.



20 settembre 2025

Due paeselli d'Abruzzo (Francesco De Feo, 1966).


Benedetto Croce in appendice della sua opera "Storia del Regno di Napoli" colloca un saggio intitolato "Due paeselli d'Abruzzo". I due paeselli sono Montenerodomo in provincia di Chieti e Pescasseroli provincia de L''Aquila. Il documentario attraverso le parole di Croce offre una panoramica di questi bellissimi luoghi dell'Abruzzo.

19 settembre 2025

La Cucina Vastese, a cura di Pino Jubatti.



Il brodetto alla vastese e i suoi ritorni alle origini...moderne (prima parte)

Il brodetto alla vastese e i suoi ritorni alle origini...moderne (seconda parte)

Cucina Vastese: Piatti

La Cucina Vastese è a base soprattutto di Pesce dell'Adriatico

Tra le squisitezze autenticamente vastesi occorre segnalare:

Condimenti, sughi e intingoli:

- Aglio, olio e peperoncino piccante in polvere;

- Brodo di carne (gallina, gallinaccio, pollo o vitello);

- Brodo di pesce fresco con pomodoro;

- Brodo di pesce senza pomodoro;

- Brodo vegetale;

- Condimento alle erbe (peperoni, carote e zucchine a lische, in bianco);

- Friarelli (peperoni verdi);

- Intingolo di Zia Libbrate (al sugo nero di seppie);

- Marinata composta detta tipo scapece;

- Marinata semplice detta carpiselle;

- Odori e peperoncino piccante conservati sott'olio;

- Pomodori spezzati (trattati e con aggiunta di basilico) fatti bollire in bottiglia ermetica;

- Ragù di castrato;

- Ragù di agnello e peperoni;

- Ragù (lu rentrocele);

- Salsa ristretta (al sole) di pomodoro fatta in casa;

- Soffritto semplice di cipolla (o di aglio);

- Soffritto di cipolla con guanciale (con o senza pomodoro);

- Sugo al carciofo;

- Sugo di carni assortite (majale, vitello, pollo) e pomodoro.

- Sugo finto;

- Sugo di frutti di mare (o di soli molluschi; di pesce; di crostacei); al pomodoro;

- Sugo (ristretto) di pesce con pomodoro;

- Sugo (umido) di pomodoro;

 

Antipasti e Contorni:

- Acciughe al tartufo; crude al limone; in salsa piccante;

- Acciughe all' abruzzese;

- Acciughe crude al limone;

- Acciughe in salsa piccante;

- Alici spinate a la carpiselle;

- Cannolicchi gratinati;

- Capesante brasate con leggera fonduta e tartufo bianco

- Capesante gratinate;

- Cicale (Panocchie) al Forno;

- Cicale (Panocchie) con aglio, olio e limone;

- Cicale (Panocchie) in salsa aromatica

- Cozze al dragoncello;

- Cozze al forno;

- Cozze alla birra;

- Cozze alla marinara;

- Cozze con aglio e prezzemolo;

- Cozze gratinate con guscio;

- Cozze gratinate senza guscio;

- Cozze ripiene;

- Gamberoni e zucchine;

- Lumache di mare in insalata;

- Panocchie (Cicale) con aglio, olio e limone; al forno; in salsa aromatica; ripiene;

- Pilìuse (polpa) all'agro;

- Polipi veraci in insalata;

- Vongole al basilico; alla marinara;

- Cestini di vongole all'arancia;

- Coctail di scampi;

- Crudo assortito di mare;

- Friarelli (peperoni veri);

- Giardiniera di moscardini e frutti di mare;

- Insalata di frutti di mare;

- L'Acqua - Sale (l'Accasále);

- Patè di tonno;

- Polpette al Purgatorio;

- Scapàce di Vasto (sorta di pesce marinato allo zafferano), ."al verde";

- Scarpitelle di cannizze con prezzemolo e peperoncino piccante;

- Sformato tricolore (peperoni - patate - pomodori);

- Spiedini di Cozze;

- Spiedini di gamberoni e zucchine

- Tartine miste di pesce;

- Timballini di melanzane ai frutti di mare;

- Vongole al basilico;

- Vongole alla marinara;

 

10 luglio 2025

"Pesce belle...". Canzonetta popolare, canta Francescopaolo Gileno.



Testo, trascrizione di F.Marino:

Pesce belle ...

I

Se vulesse fa na cure,

Se vulesse dimagrì

Gli ha messe la paure

Ca lu pesce fa ngrassà.

 

Io ti do la garanzia

Ca mangiando semplice

Vi mettete in allegria

 

Rit.

Pesce belle, pesce rosce

Pesce tutte qualità

Pesce belle, pesce rosce

Pesce, stock e baccalà

Il pesce è sempre buono

Saperlo cucinà

Attenzione ca la resche (?)

te la resche(?) d’affunnà.


II

I li volle ogne sera

Pe t’ammette a cucinà

La ….    si dispera

Perchè senza pesce stà.

 

Non va a letto

Non si addorme

Non va a letto

Per riposar

 

Tutte quelle

Vo lu pesce

In quantità

 

Rit.

 

III

Sono stato a pescare

e ho visto Washington (?)

Mi so messe un po' a pensare

Se pescare o si o no


Non c'è pesce no padella 

Non c'è donna pe' sto forno

Non c'è donna che accucina (?)

Per poterlo cucinà.


Rit. 2 volte

8 luglio 2025

Padre Donatangelo Lupinetti (1909-2000): frate missionario, etnologo e studioso abruzzese.



Padre Donatangelo Lupinetti

Nato a Castilenti il 29/08/1909 è deceduto a Lanciano in data 12/12/2000.
Dopo aver preso i voti dell'Ordine francescano, che più si confaceva alla sua necessità di contatto umano, e dopo aver affinato i suoi studi linguistici (greco, latino, sanscrito), storici e teologici, previa l’accurata formazione universitaria, appositamente condotta presso il Pontificio Ateneo Antoniano di Roma, esercitò l’attività pastorale nei conventi francescani dell’Aquila, di Orsogna, Tocco Casauria e Lanciano. La sua vocazione missionaria lo condusse verso l’Africa e la Terra Santa..
Negli anni ’30, fu missionario in Somalia, al tempo appartenente all’Italia e non ancora convertita all’islam. Il contatto fraterno con le popolazioni indigene, specie dei Rahanuìn dell'interno e gli Ammarruìn della costa, gli diede il motivo e la possibilità di provare sul campo le teorie di etnografia, etnologia e missionologia precedentemente apprese. In seguito, venne trasferito a Mogadiscio, al fine di ricoprire ruoli direzionali e didattici presso collegi, convitti e scuole cattoliche. Fu allora che poté concentrare su alcuni settori specifici le sue ricerche etnologiche, comprensive anche dei canti dell'epica locale. Ma di tutto il materiale prodotto in Africa e inviato in Italia (monografie, relazioni, studi sui canti religiosi delle popolazioni conosciute e sulle peculiarità del loro modo di recepire l’evangelizzazione) si è conservato poco, così come delle pubblicazioni effettuate a Mogadiscio; ricordiamo alcuni articoli contenenti relazioni di viaggi e di eventi locali, nonché una coraggiosa polemica contro le leggi razziali del governo fascista. 
Tornato in patria, nel Dopoguerra, il religioso poté finalmente dedicarsi ad un campo a lui già noto, cioè quello della cultura popolare abruzzese, rivedendola, però, alla luce delle esperienze africane. Parallelamente all’attività canonica, egli effettuò un’approfondita ricognizione del materiale di ricerca folklorica e dialettologica già esistente. Così, le sue ricerche sul campo si tradussero in studi completi e rigorosi di letteratura popolare, puntualmente pubblicati e diffusi in Abruzzo e fuori regione. 
Tra articoli e volumetti, spiccano una completa trilogia di canti e tradizioni e una prima raccolta di Novellistica Sacra, interessante raccolta di novelle religiose abruzzesi anche inedite, presentate in dialetto e nella traduzione italiana. L’opera fu redatta in collaborazione con Ernesto Giammarco e pubblicata a Pescara nel 1958 per le edizioni di "Attraverso l'Abruzzo", di Francesco Amoroso. 
Lo stesso anno, in occasione del VII Congresso Nazionale delle Tradizioni Popolari, espresse il suo peculiare contributo tracciando il quadro fondamentale della letteratura religiosa abruzzese nel Medioevo. 
In questi anni, divenne amico di studiosi abruzzesi, tra i quali, oltre ai già citati Giammarco e Amoroso, ricordiamo Bruno Mosca, Francesco Verlengia, Domenico Priori, autori di opere e pubblicazioni che segnarono le tappe del progresso culturale abruzzese. Particolarmente viva fu la sua amicizia con Paolo Toschi, demologo di fama nazionale, docente di Storia delle Tradizioni Popolari presso l'Università di Roma. In particolare, l'amicizia intrattenuta con Cesare De Titta, illustre latinista e poeta dialettale, con il quale si dedicava a traduzioni ed esercitazioni di forma salmodica in dialetto, latino, greco antico ed ebraico, fece sì che Lupinetti desse anche vita a componimenti poetici propri, di ispirazione religiosa e popolare.
Tra questi si annoverano, pubblicati all'Aquila presso la Cattedra Bernardiniana dal 1962 al 1981, Lu Presépie di Natale, poemetto natalizio con versione in lingua ed introduzione storica sul presepio; La santità de la Live, antica leggenda natalizia abruzzese, versificata e annotata; Lu sandìssime Voldesande, poemetto sacro in dialetto abruzzese con note illustrative; Lu cante di Natale, poemetto dialettale; Lu cante di PasqueLu cante di la MadonneLu cante di S. Francesche, componimento in dialetto abruzzese in onore di S. Francesco, S. Chiara, S. Bernardino e S. Giovanni da Capestrano, stampato a Gerusalemme. 
La sua vocazione missionaria lo riportò, a fasi alterne, di nuovo in Africa, a Gerusalemme e a Betlemme, per oltre vent’anni. Qui, nonostante le difficoltà del conflitto ebraico-palestinese, trovò modo di approfondire e rifinire gli studi sulla canzone epico-lirica in Abruzzo, consegnando alla rivista di etnologia "Lares" i suoi utili contributi su La canzone di Rinaldo e il Testamento dell’avvelenato, pubblicati tra il 1958 e il 1963. Un'ultima serie di studi storici occasionali, di stampo agiografico e basata su ricerche archivistiche, riguardò la vita della Beata Antonia da Firenze, ricostruita tramite i manoscritti del Monastero di S. Chiara Povera de L'Aquila, e la vita di Padre A. Ronci da Atri, poeta e missionario di Terra Santa (1500-1504). 
Attraverso la storia locale approfondì le incidenze e le coincidenze di usi e costumi popolari tra varie zone dell'Abruzzo quali Lama dei Peligni, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, servendosi del metodo comparativo e dell’approccio multidisciplinare. Le sue opere rappresentano uno dei più vasti repertori della cultura abruzzese, dotta e popolare, costruito in oltre 50 anni di infaticabile ricerca. 
Padre Lupinetti rientrò definitivamente dalla Terra Santa negli anni ’80; dopo una permanenza a Pescara, trascorse i suoi ultimi anni a Lanciano, ospite dell'albergo per anziani del Convento Antoniano, amorevolmente accudito dai confratelli.

Tra le sue ultime pubblicazioni si ricordano:

- Castiglione Messer Raimondo e il suo tesoro. Breve studio monografico sul Paese e sulla devozione a San Donato, Tip. D. Ambrosini, Penne, 1950.
- Castilenti.Breve studio monografico di un tipico paese d'Abruzzo, Cooperativa Editoriale Tipografica, Lanciano  1973.
- Durantiniana frate missionario d'America. Studio bio-bibliografico sul francescano p. Antonio Maria Durantini OFM (1867-1940), Curia prov. frati minori d'Abruzzo-San Bernardino, L'Aquila 1989.