29 ottobre 2024
A. Colecchia, A. Manzi, "Orti medievali in contesti urbani e peri-urbani dell'Abruzzo interno: inquadramento storico-archeologico e agronomico", 2015.
15 ottobre 2024
Clemente De Caesaris, Poesie Patriottiche.
9 settembre 2024
Barbara Betti De Simonis, “Fra' Serafino Razzi OP, dottore teologo, marradese”, Marradi-Firenze, Edizioni Opera In-Stabile, 2011.
30 luglio 2024
Abruzzo, Penne: Cartine, mappe, immagini, codici.
Civita di Penne
Giovanni Battista Pacichelli - anno di pubblicazione postuma: Napoli, 1703
Civita di Penne, di S. Angelo, Chieti e Pescara
di Vincenzo Maria Coronelli - da "Teatro della Guerra: Regno di Napoli" - anno di pubblicazione 1707
Penne: Panorama dall'Acquaventina
"TRATTATO SU L'ACQUA VENTINA ET VIRIUM..." di Vincenzo Gentili - Napoli, 1833
Panorama di Penne
Litografia di Filippo Cirelli su disegno di Giuseppe Consalvi - da "Il Regno delle due Sicilie descritto ed illustrato..." Napoli 1858 ca.
Litografia di Penne nel 1843
di Edward Lear - da "Lear's illustrated excursions in Italy" - Londra, 1846
Cartina geografica del 1624
Frontespizio del Codice Salconio - 1603
Particolare del frontespizio di un libro di Luca da Penne - pubblicato nel 1557
APRUTIUM
di Petri Bertii - anno di pubblicazione 1602
Tabula Peutingeriana con rappresentazione dell'Italia Centrale
copia del XII-XIII secolo di un'antica carta romana - Pinna segnata dalla freccia
13 luglio 2024
Adele Fiadino, Le città d'Abruzzo nell'iconografia storica e i modelli originali nelle opere a stampa dal XVI al XVIII secolo, da Rivista abruzzese, 2018.
15 giugno 2024
18 maggio 2024
Luigi Polacchi e il controverso stradario per la memoria storica di Pescara dal 1927 al 1951.
Luigi Polacchi e il controverso stradario per la memoria storica di Pescara dal 1927 al 1951
di Angelo Iocco
Pescara città giovane? Città senza rughe? Non proprio. Luigi Polacchi di Penne (1894-1988) lo sapeva bene, e da quando visse a Pescara, con la sua cultura e le sue risorse, fece di tutto per valorizzare la memoria antica della Città e dell’Abruzzo intero, impegnandosi soprattutto sulla riscoperta dei patrioti dimenticati del Risorgimento abruzzese.
Nel periodo compreso tra gli anni trenta e cinquanta la sua casa di Pescara (situata in via
Tassoni, lato lungomare), fu cenacolo letterario a cui presero parte anche
personalità come Giovanni Gentile, Alfredo Luciani (con cui avrebbe fondato, nel 1934, il
cenacolo culturale chiamato Casa di Poesia), Ignazio Silone, Domenico Tinozzi, Michele Cascella ed Ennio Flaiano.
Autore di numerose opere poetiche in lingua
italiana e alcune in vernacolo abruzzese, Luigi Polacchi ebbe giudizi
lusinghieri da Benedetto Croce, Giuseppe Antonio
Borgese, Gabriele
D'Annunzio, Luigi Pirandello ed altri. Con
il poema epico Italide, di oltre 58.000 versi, suddivisi in 62
canti. Polacchi si è proposto come cantore del Risorgimento italiano. Il suo Poema
nazionale degli italiani resta sicuramente il più eminente tentativo
di leggere la conquista dell'Unità d'Italia in chiave
lirico-epica. Già i primi versi ("Cantiam la Patria o bel coro
italiano/ come risorse una libera e forte...") annunciano il suo gusto
classico e antidecadente.
Prima dell'opera, Polacchi aveva pubblicato
una lunga poesia dal titolo Canto dei Martiri Pennesi, in ricordo
dell'insurrezione popolare antiborbonica avvenuta nella sua città di Penne, in
cui fu coinvolto anche il patriota Clemente de Caesaris, e di come fu
repressa con la condanna a morte a Teramo di 8 persone. Il poema di Polacchi
canta le vicende storiche del Risorgimento italiano dal 1820 al 1848.
Come saggista ha scritto una storia politica
e letteraria degli Abruzzi: Da Melchiorre Delfico a Clemente de Cesaris,
importante studio storico critico sul Risorgimento in Abruzzo, dal periodo
dell'assalto francese murattiano del 1799, sino ai moti insurrezionali e alle
imprese di Clemente de Caesaris in Abruzzo.
11 marzo 2024
Bernardino Scaramella di Palena e i suoi Madrigali, sec.XVI.
23 ottobre 2023
Clemente Antonio de Caesaris, patriota e carbonaro.
10 settembre 2023
Antonio Mezzanotte, Giorgio Castriota Skanderbeg.
Giorgio Castriota Skanderbeg, busto nella omonima piazza di Villa Badessa di Rosciano |
6 settembre 2023
Giuseppe Lamberti, un tardo-solimenesco in Abruzzo.
Giuseppe Lamberti, La Madonna e San Girolamo eremita, chiesa di San Gaetano (oggi in Arcivescovado), Chieti. |
Giuseppe Lamberti, Gloria di San Gaetano, cupola della chiesa di San Gaetano, Chieti. Foto Marco Vaccaro |
5 giugno 2023
Luigi Polacchi e la casa della poesia di Pescara.
Luigi Polacchi e la casa della poesia di Pescara
di Angelo Iocco
Tra
le case antiche della Pescara novecentesca, qualche sparuta testimonianza
resiste ancora nella Riviera castellammarese, e parliamo del Villino Nonnina,
noto anche come Casa della Poesia, in via Tassoni, a pochi passi dal lungomare
Matteotti. Questa piccola abitazione in mattoni a vista, di un solo piano, fu
tra le prime, come ricorda Maria Antonietta, figlia del poeta Luigi Polacchi,
ad essere costruita sulla Riviera nel Novecento, e lo stesso Polacchi in una
intervista del 1987 per la TV, ricorda come la famiglia si trasferì lì da
Penne. Il padre Gerardo era titubante all’inizio, mal sopportando quella
cittadina di provincia con paludi e persone poco raccomandabili: pregiudizi nobiliari
della Città sui colli vestini? Fatto sta che i Polacchi vi si trasferirono nel
1907. Dopo il 1927 la casa fu modificata con l’aggiunta di un secondo piano per
esigenze della famiglia.
La vita scorreva tranquilla, ma il Poeta aveva grandi progetti culturali per la fiorente Pescara, allora in ascesa. Iniziò a diventare circolo di amici e intellettuali, primo fra tutti Alfredo Luciani da Pescosansonesco, grande amico di Polacchi, e nel 1933 nacque il progetto di far diventare il villino una Casa della Poesia, un istituto di cultura che avesse risonanza non solo provinciale, ma nazionale. Come possiamo vedere nelle lettere di Polacchi, conservate nell’archivio dello Studio vecchio nel villino, il Poeta ebbe contatti con diversi nomi della cultura italiana: E.A. Mario, Trilussa, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Tommaso Cascella, Armando Cermignani, Giacomo Acerbo, Modesto Della Porta, Cesare de Titta, Eugenio Cirese. L’elenco è interminabile! Alcune lettere sono piuttosto brevi, altre, come quelle ad esempio di Modesto al Polacchi, più appassionate, piene di progetti infranti e di rimpianti. Diverse volte Polacchi nel villino tenne incontri di poesia, Trilussa stesso andò a trovarlo diverse volte a Pescara, allora Castellammare, unificata con Pescara nel 1927, nonché a Penne.