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19 gennaio 2023

Pane, amore e Abruzzo: la bersagliera Gina Lollobrigida nei panni di una bella abruzzese di Palena.



Pane, amore e fantasia, 1953


Pane, amore e Abruzzo: la bersagliera Gina Lollobrigida nei panni di una bella abruzzese di Palena.

di Fausto D’Addario

Pane, amore e Abruzzo: verrebbe quasi da ribattezzare in questo modo Pane amore e fantasia, il capolavoro del 1953 di Luigi Comencini, che ha visto l’interpretazione della giovane Gina Lollobrigida nei panni dell’indimenticabile Pizzicarella la bersagliera. Il film è infatti ambientato in un immaginario borgo abruzzese, Sagliena, dove viene mandato da Sorrento il galante maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto (Vittorio de Sica); il maresciallo rimane ammaliato dal fascino della giovane Maria, la procace bersagliera, che però a sua volta è innamorata di un timido carabiniere veneto. Alla fine il giovane carabiniere e Maria finalmente si fidanzano, mentre nella vita del maresciallo Carotenuto spunta all’improvviso la figura della levatrice Annarella. E così il complicato cerchio d’amore si chiude felicemente.

L’idea del film nacque per caso, da un incontro tra Luigi Comencini e lo scrittore Ettore Maria Margadonna, originario di Palena (in provincia di Chieti, in Abruzzo), che nel 1950 aveva dato alle stampe una raccolta di gustosi racconti popolari ambientata in Abruzzo, Dio semina gli uominiComencini e Margadonna si recarono anche Palena per capire se il film potesse essere ambientato in quel paese; ben presto però si resero conto che le riprese sarebbero state disturbate dai lavori di ricostruzione e di rimodernamento del paese. Nemmeno Civitella Messer Raimondo, a pochi chilometri da Palena, venne ritenuta adatta. Così si optò per girare il film a Castel San Pietro Romano, paesino laziale non troppo lontano da Roma, che dal 2018 ha come prima cittadina onoraria proprio Gina Lollobrigida. 

Per il celebre copione di Pane, amore e fantasia Margadonna si ispirò ai ricordi degli uomini e delle donne di Palena: il prete, il sindaco, il maresciallo e un corteo di uomini curiosi e donne pettegole, tutte figure che ritornano nel film. Anche il personaggio della bersagliera, interpretato da una promettente Gina Lollobrigida, è veramente esistito: era “Lucietta bella”, ossia Lucia Travaglini, una bellissima giovane di Palena, che ammaliava tutti gli abitanti del paese. Lucia poi sposò un uomo di Palena ed insieme emigrarono, come tanti abruzzesi, in America; qui ha avuto un figlio, che è stato anche un celebre cantante americano, Perry (Pierino) Como.

Il film si rivelò da subito un vero successo, accolto trionfalmente dal pubblico e dalla critica. L’esperienza e la sensibilità del mondo contadino, l’incontro tra dialetti e realtà differenti, la miseria in cui viveva gran parte del popolo, tutto questo ha affascinato quell’Italia che, dopo il fascismo e la guerra, provava a fare i conti con una realtà tutta da ricostruire. E così in Gina Lollobrigida, nei suoi vestiti laceri e in quei piedi che correvano nudi sul terreno e sulle pietre, la società di allora poteva riconoscersi, soprattutto la parte femminile, che cominciava proprio in quel momento a prender in mano le sorti del proprio destino. Quel ruolo nel film la consacrò definitivamente come star indiscussa e da allora fino alla morte la Lollo, come veniva chiamata affettuosamente, sarebbe stata un’icona del neorealismo italiano che arrivò a conquistare Hollywood.

Da: laquilablog.it


Ettore Maria Margadonna