9 aprile 2024
Luigi Renzetti, Notizie istoriche sulla Città di Lanciano raccolte da Luigi Renzetti con la scorta dei Manoscritti di Omobono Bocache e dei volumi di altri Patrii Scrittori, Lanciano, Tip. R. Carabba, 1878.
6 aprile 2024
Gerardo Berenga, l'uomo nuovo e sindaco di Lanciano.
Gerardo Berenga, coll. G.De Crecchio, color F.Marino |
Corso Roma nel Novecento, in fondo alla strada il demolito Palazzo Berenga. |
20 marzo 2024
A. R. Staffa, "La transumanza in Abruzzo tra Tarda Antichità e Medioevo", in PCA - Post Classical Archaeologies, 10 (2020), pp. 401-448.
16 marzo 2024
Lu Cantastorie. Le nuove canzoni abruzzesi.
6 marzo 2024
Vita e opere del M° Francesco Paolo Santacroce di Lanciano.
Francesco Paolo Santacroce |
Francesco Paolo Santacroce |
21 febbraio 2024
Un musicista abruzzese sconosciuto: Lino Crognale di Lanciano.
12 dicembre 2023
Raffaele Liberatore (Lanciano, 22 ottobre 1787 – Napoli, 11 giugno 1843), storico e filologo italiano. Situazione culturale della Vasto di inizio 1800, denominata l'Atene degli Abruzzi.
10 dicembre 2023
Lu Cantastorie, canti popolari lancianesi.
7 dicembre 2023
Carlo Pace scultore lancianese di monumenti e presepi.
Carlo Pace, ph di Vittoria De Cecco |
Carlo Pace scultore
lancianese di monumenti e presepi
di Angelo Iocco
Chi oggi entra al Teatro comunale “F. Fenaroli” di Lanciano,
nell’atrio rimane estasiato nell’essere accolto da due busti in bronzo,
ricavato dai calchi in gesso originali dello scultore Pace, essi ritraggono il
musicista e maestro di cappella Francesco Paolo Masciangelo (1823-1906) e
Fedele Fenaroli (1730-1818), maestro di contrappunto al Conservatorio di
Napoli. Pace realizzò il calco in gesso anche per il monumento a Fenaroli del
1930 per il bicentenario della nascita, collocato nei giardini della stazione
ferroviaria dove si trova la Villa delle Rose. Ma chi era Carlo Pace?
Fu da sempre molto attivo nell’arte della sua bottega di terracotta, anche se definirlo semplice artigiano è poco. Lo dimostra una Mostra realizzata nel Natale 2019 presso il palazzo vescovile di Lanciano a cura dell’Associazione “Amici del Presepio”, con opere prestate da collezionisti privati (Madonne, Maddalene, Bambinelli, Pastori) che ha saputo coinvolgere vari lancianesi e non collezionisti d’arte, i quali si ritrovano delle terracotte dei pastori o di personaggi da presepio che furono fabbricati dalle abilissime mani di Pace. Carlo in questa nobile arte popolare era un vero maestro, e fu uno degli epigoni di un’arte che si andava spegnendo, quella semplice dei mastri della terracotta. Il presepe lancianese infatti vuole statue umilissime in terracotta, modellate nei riccioli, nelle pieghe delle vesti, con occhi bucati, non dipinte. Una reminiscenza dell’arte napoletana proiettata nella Lanciano dell’altra sponda del mare. Molti altri artigiani lancianesi e non si sono cimentati nell’arte del presepe, successivamente le umili statue di terracotta sono state dipinte, anche gli occhi sono stati abbelliti col bianco e il nero. La Mostra d’arte del 2019 ha permesso di ammirare come fosse meticoloso Carlo Pace nella realizzazione delle scenografia di gusto napoletano, le grotte, le rovine di antichi templi o chiese dove ambientare il Sacro Mistero della Nascita del Salvatore; i pastori e le figure varie di massaie, venditore d’acqua, pescatori, spaccapietre, viandanti, sono realizzati con vivo realismo e cura del dettaglio; perfino i vestiti sono abilmente ritagliati e cuciti nei manichini di terracotta. Se ciò può apparire cosa scontata e ovvia, Pace fu nella cura di questi particolari in vero maestro. Nella Mostra sono state esposte anche statuette di terracotta di uomini e donne nell’ambito tradizionale abruzzese, come quello di Scanno, di Pettorano, di Aquila, fornendo un degno omaggio a questo lancianese poco conosciuto.
Bozzetto per Busto di Fedele Fenaroli, dall’ex Museo civico
lancianese - Foto dal libro di Giacomo de Crecchio “Piazza Plebiscito 1583-2023
a Lanciano”, Nuova Gutemberg, Lanciano 2023
5 dicembre 2023
Rue Palizzi. Il comune di Bourron-Marlotte in Francia dedicò al pittore Giuseppe Palizzi la via ove visse.
Rue Palizzi |
Rue Palizzi, color by F.Marino |
Giuseppe Palizzi, foto Eugène Gairoard, Paris |
Rue Palizzi |
Rue Palizzi, color by F.Marino |
Rue Palezzi, color by F.Marino |
Villa Palizzi |
Villa Palizzi, color by F.Marino |
Maison Palizzi, successiva abitazione in Rue Gambetta n. 100. |
Rue Palezzi - Google maps |
Rue Palezzi (la strada porta due targhe, da un lato Palezzi all'altro Palizzi) |
Rue Giuseppe Palizzi |
Da: Vasto Gallery
25 novembre 2023
L’itinerario d’Arte Sacra Lancianese di Peppe Candeloro.
Particolare
del Cristo, dal Discorso della Montagna, 1982, chiesa di San Pietro, Lanciano
L’itinerario d’Arte Sacra Lancianese di Peppe Candeloro
L’artista abruzzese
Peppe Candeloro di Casoli, classe 1931, da sempre amante dell’affresco e del
disegno, ha trovato negli anni ’70, una vera famiglia nel rione Cappuccini di
Lanciano, dove ha insegnato per 30 anni nella scuola media “Umberto I”.
Nel corso della sua
vita a Lanciano ha lasciato numerose opere, specialmente affreschi, li troviamo
in una cappella del, cimitero comunale di Lanciano, in una cappella del
cimitero di Frisa, nella sala consiliare del Comune di Lanciano, e nelle
chiese.
L’Itinerario d’Arte
Sacra si sviluppa così:
•
Chiesa di Santa Chiara Sec XVII-XVIII , Largo Santa Chiara, poi inizio viale
Cappuccini
•
San Pietro Prima metà anni ‘50 – Largo San Pietro
•
Ex convento San Bartolomeo Sec XVI -
viale Cappuccini – Largo San Bartolomeo
•
Chiesetta Madonna delle Grazie di Marcianese, fine sec XIX - rotatoria contrada Marcianese
•
Parrocchia Maria SS. delle Grazie di Marcianese, 1999-2001 – via Marcianese
Tutte ubicate lungo una direttiva di circa 3 chilometri che inizia da Corso Roma (Largo Santa Chiara), attraversa Viale Cappuccini e raggiunge Contrada Marcianese: è la Strada Statale 8
XII
- V - LXXXVIII Firenze
Caro
Candeloro, La ringrazio della Sua lettera gentilissima che, purtroppo. mi
raggiunge mentre sono indisposto e sotto cura. Perciò non posso dilungarmi nel
risponderLe. Posso dirLe che apprezzo la Sua inventiva e il senso compositivo
dei Suoi affreschi. Scendendo al particolare […] Ad ogni modo complimenti e
buon lavoro. Con viva cordialità Suo, Pietro Annigoni Il LINGUAGGIO
DELL’AFFRESCO […]Proprio rifacendosi ai trattati medioevali, meditando sui
ricettari, sulle loro indicazioni e istruzioni, sulle loro regole, Peppe
Candeloro ha recuperato quel linguaggio tecnico più antico e genuino che molti
avevano dimenticato o travisato e ne ha fatto il mezzo per eccellenza per i
suoi messaggi. Che non scendono mai ad arcaistiche riprese o imitazioni di
fatti del passato, ma che si servono di quella tecnica per estrinsecare al
meglio il suo mondo, le sue idee sulla vita e sull’uomo di oggi. Filtrando e
investendo il proprio linguaggio di tutti i più saporiti succhi del suo colto
esistere.
Firenze, giugno 1993 Umberto Baldini