Per la prima volta in Abruzzo, la parola "bandista" è utilizzata nel XIX secolo, usata ad Introdacqua, piccolo paese della valle Peligna, la cui banda ufficialmente si costituì nel 1865. Le prime notizie sicure di essa risalgono al 1770 e sono contenute in un "Libro degli Introiti e delle Spese", nel quale a pagina 37 si legge "Addì 3 dicembre 1770 paga alla Musica per la festa della Concezione: la sera della vigilia ducati 0,15; il giorno della festa ducati 0,90". Le altre bande all'inizio dell'800 si costituirono a Città Sant'Angelo nel 1801 e Pescina. La banda introdacquese merita interesse, perché inizialmente era detta localmente "panzarèllə", ossia un gruppo di musicanti girovaghi, senza una sede stabile, né costituita da membri fissi, ma sempre oscillanti tra le 4 o le 15 unità, i cui membri si alternavano nell'uso degli strumenti. Quest'organico in futuro riprenderà vita soltanto i giorni delle feste patronali di fine agosto, e verrà chiamato "banda scema". La prima panzerèllə oltre ad Introdacqua si ha a Gessopalena nel 1755, poi la Banda Rossa di Orsogna del 1797; la banda musicale vera e propria si costituì proprio nell'800 a Pescina, Città Sant'Angelo, Spoltore (1809), Alanno (1809), Bisenti (1817), Francavilla (1847), Lanciano (1892), Teramo, Tagliacozzo e Giulianova (1880), sicché la diffusione in tutto l'Ottocento divenne capillare. Presto la costituzione della banda divenne motivo di grande orgoglio tra gli abruzzesi, e nacquero anche le prime diatribe campanilistiche, con episodi anche cruenti di rivalità, tra Teramo e Atri, o tra Guardiagrele e Orsogna. La regione, insieme alla Puglia, fu la culla prediletta per la costituzione dei gruppi bandistici, ogni Comune che ha la banda ed il mecenate è spesso il sindaco o il maggior proprietario terriero, si compirono varie turnè, anche all'estero, in Egitto, Turchia, Russia, per cui si ricordano le bande di Atessa sotto il Maestro Antonio Di Jorio e Pratola Peligna.
Il cornista orsognese Domenico Ceccarossi
Sotto il Maestro Alessandro Vessella nacque la banda moderna mediante le sue riforme, a coglierne il frutto fu la Banda "Fedele Fenaroli" di Lanciano mediante Augusto Centofanti, figlio di Nicola Centofanti Sr., capostipite di una dinastia di direttori di banda lancianesi, terminata con Nicola Centofanti (1913-1997), poi la Banda dei Diavoli Rossi di Pianella; oltre alla costituzione della banda, si costituì in ogni comune di rispetto anche la scuola musicale per i nuovi allievi, con esibizioni nazionali e internazionali: ragazzi di campagna, al limite dell'analfabetismo, poterono usufruire di queste grandi occasioni per farsi conoscere nel panorama culturale europeo e italiano, gli strumenti prediletti in Abruzzo furono il corno (si ricorda Domenico Ceccarossi di Orsogna), il clarinetto, il trombone (si ricorda il poeta Modesto Della Porta di Guardiagrele), la tuba, il flicorno e la cornetta. Nell'800 anche la piccola realtà di Pescara beneficiò del suo gruppo bandistico, con il Maestro Scassa negli anni '30. Nel 1847 Crispino Michetti, padre del celebre pittore Francesco Paolo Michetti, fu il primo direttore della Banda della Città di Francavilla al Mare: tra i solisti principali del complesso musicale, si annovera il cornettista Gaetano Catena, proveniente da una famiglia di valenti musicisti, solista di numerose formazioni orchestrali con cui si esibì in Italia e all'estero. La storica Banda "Vincenzo Bellini" di Chieti, grazie a Domenico Valentino, raggiunse le 90 unità, entrando con Pescara nell'attenzione del Daily News durante la tournée americana del 1933-34. La banda di Chieti fu definita la "più grande mai esistente", e si esibì anche a Livorno in onore di Pietro Mascagni. Il sogno bandistico abruzzese si infranse con la seconda guerra mondiale, quando la popolazione venne decimata, in seguito con il decadimento culturale delle arti, votato al fervore tecnologico e consumistico, le bande decaddero, alcune vennero sciolte, come quella di Chieti, mentre altre continuarono a resistere, come quella di Introdacqua e di Lanciano, e solo negli anni '80 e '90, alcune storiche si ricostituirono, arrancando tuttavia nel riconquistare le posizioni di prestigio originarie. Tuttavia ancora oggi in molti comuni la banda è percepita come un elemento fondamentale della festa tradizionale, insieme ai canti, alle marcette, alle processioni e ai fuochi artificiali. Si ricorda soprattutto a Guardiagrele la figura del poeta Modesto Della Porta, che nella raccolta Ta-Pù: lu trumbone d'accumpagnamento, fa vari riferimenti alle feste patronali della città in onore di San Donato, ed egli stesso suonò più volte nella banda civica.
Da: Abruzzo Forte e Gentile 95