11 marzo 2024
10 marzo 2024
A.R. Staffa - W. Pellegrini (1993 - Edd.), Dall'Egitto Copto all'Abruzzo Bizantino: I Bizantini in Abruzzo (secc. VI-VII), Catalogo della Mostra Crecchio 1993, poi Guida del Museo dell' Abruzzo Bizantino ed Altomedievale.
13 novembre 2023
Filippo Santoleri, architetto orsognese dell’Ottocento.
Cimitero comunale di
Orsogna |
Filippo Santoleri, architetto orsognese dell’Ottocento
di Angelo Iocco
Pochissimi lo conoscono o hanno sentito parlare di lui. Come ho accennato in un altro articolo sull’ingegnere Giacomo Torrese di Canosa, vissuto qualche trentennio prima di lui, il Santoleri operò alla fine dell’800, nell’area di Orsogna e dintorni. Ingegnere fu, lo studioso Armando de Grandis ci ha riferito che restaurò la chiesetta di San Rocco fuori il paese di Crecchio, che si trovava esattamente nel piazzale di ingresso al castello De Riseis, andata purtroppo distrutta nella seconda guerra mondiale. La cappella in una foto storica si mostra rettangolare con abside semicircolare; gli interni furono restaurati alla maniera neoclassica, con i capitelli ionici, le paraste, e i tipici stilemi di questa corrente che in Abruzzo giunse abbastanza tardi, esattamente dopo l’Unità d’Italia, salvo sporadici episodi di committenze colte, mi viene in mente il monumento a Michele Bassi d’Alanno, signore di Carpineto Sinello, nella seconda cappella di sinistra della chiesa di San Giovanni dei Cappuccini in Chieti, dove appaiono evidenti segni della massoneria, l’occhio di Dio, l’angelo con la fiaccola capovolta il sarcofago alla greca, e tanti altri elementi. Tonando a Santoleri, non possiamo ammirare la chiesa di Crecchio che restaurò, ma possiamo ammirare i cimiteri comunali che egli progettò per i paesi di Orsogna[1], forse Arielli, non molto distante dal piccolo paese di provenienza, e infine quello di Castelfrentano, Come ricorda lo storico Matteo Del Nobile nel suo libro La Madonna della Selva a Castel Frentano (2021), all’epoca nonostante le precise disposizioni di Napoleone sulle sepolture, a Castelfrentano e dintorni si continuava comodamente a seppellire i defunti in fosse comuni, oppure i più abbienti, nelle varie chiese e cappelle, ei diversi ossari, rischiando di generare epidemie di colera.
Foto storica di Villa
Cavacini, archivio Marco Cavacini |
14 dicembre 2022
Basilio Cascella, cartoline VI serie, Castelli d'Abruzzo.
9 settembre 2022
A Lu Castelle, Coro folkloristico di Crecchio.
8 luglio 2020
Clorilde Pierantoni, "Noi di Crecchio anni '50 - '60 tra ricordi e storia".
Noi di Crecchio anni '50-'60": un viaggio nel tempo, in cui i "personaggi prendono vita e i paesaggi forma e colore"
Da: https://noivastesi.blogspot.com/2018/10/noi-di-crecchio-anni-50-60-un-viaggio.html?fbclid=IwAR2MQD_A1GfpifODrwF_BXCftavkPsr8k0J2Y56kfhKmYJ-ll2D2lhxJKL8