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13 febbraio 2022

Antonio Mezzanotte, La cena del Purgatorio a Carunchio (CH).

affresco dell'Ultima Cena

LA CENA DEL PURGATORIO A CARUNCHIO (CH)
di Antonio Mezzanotte

Si dice e si racconta che un nobile cavaliere attraversava a cavallo la Valle del Treste, questo straordinario pezzo d'Abruzzo posto quasi al confine con il Molise. Com’è e come non è, accadde che fu costretto a fermarsi poiché al cavallo si era rotto uno zoccolo. Pare che, allora, il nobiluomo, affranto, esclamò: “Caro unghio del mio cavallo!”. L’animale purtroppo morì e gli venne data tosto solenne sepoltura. Il cavaliere (rimasto senza cavallo), fondò un villaggio nei pressi della tomba dell’amato destriero, al quale, in sua memoria e dell’incidente occorso, diede il nome di “Carunchio”.
In verità, il toponimo sembrerebbe derivare da “carunculum”, diminutivo di “carunca”, ossia “carrunca”, che potrebbe significare sia aratro, sia terreno arato ed ha origini precedenti all’anno Mille, quando l'abitato era probabilmente situato più a valle, forse in località Taverna.
L'impianto urbanistico di Carunchio segue l’andamento del declivio e dalla sommità del colle, su cui svetta imponente la monumentale chiesa di San Giovanni Battista con l’alta torre campanaria (il sagrato è uno scenografico balcone panoramico verso le terre del Molise), si scende a cerchi concentrici in un dedalo di viuzze fino alla Piazza Vittorio Emanuele, nella quale troviamo la chiesa di Maria SS. Incoronata, altrimenti detta “del Purgatorio” (un tempo collocata extra moenia, ossia fuori le mura, forse con funzioni cimiteriali).
Facciata a capanna, portale medievale a sesto rialzato con colonnine tortili, rosone, campaniletto a vela ed una data, 1504, incisa sull’architrave (a ricordo di una lontana ristrutturazione). La lunetta, in legno, riproduce l'Ultima Cena.
È il coro, con volta a crociera di probabile derivazione cistercense, a suscitare attenzione e curiosità per la presenza di un grande ciclo di affreschi (autore ignoto, risalente forse alla seconda metà del Quattrocento), rappresentante scene della Passione di Cristo, ben scandite da finte colonnine, cornici e fregi.