Cenni
biografici
Nel
voler commemorare la figura del P. Zimarino, di cui già tanto si è scritto[1],
ci affidiamo alle memorie del Convegno zimariniano a Casalbordino del 2000, nel
50° della morte, e al ricordo che ne traccia il P. Donatangelo Lupinetti
(1909-2000) nel volume Zimariniana –
Settimio Zimarino usignol di Dio, L’Aquila, S. Bernardino, 1989. Carmine Antonio Zimarino
nacque a Casalbordino nel 1885, ebbe maestri di musica Amilcare Zanella e
Antonio Cicognani, con diploma a pieni voti firmato da Riccardo Zandonai.
Milita nella Grande Guerra come cappellano, poi viene trasferito nel convento
di Sant’Antonio di Lanciano fino al 1923, e dirige il Coro della Cappella della
Santa Casa del Ponte.
Il Padre provinciale gli comprò un armonium appositamente per le sue esercitazioni musicali. Carattere mite, mistico, verginale e mansueto, ma severo nell’impostazione e nel metodo. Lupinetti analizza quell’unicità del carattere abruzzese, che veicola sapientemente mitezza, riflessione, testardaggine nell’impegno, e sapienza nell’interpretare nelle note le arie popolari che si distinguono nelle vaste aree del Trigno, del Sangro, delle colline pescaresi e teramane, delle vette della Majella e del Gran Sasso. Molte arie popolari si trovano nelle canzoni zimariniane, soprattutto quelle per le maggiolate abruzzesi, poiché Zimarino stesso le ascoltava dalla viva voce di popolo e le rielaborava sul pentagramma. Nel 1923 padre Zimarino va nel convento del Sacro Cuore degli Osservanti a Chieti, da poco terminato da P. Domenico d’Amico di Castelfrentano.
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