25 ottobre 2022
13 ottobre 2022
Antonio De Nino, Il Messia dell'Abruzzo (Oreste De Amicis).
Oreste De Amicis il frate eretico, di Rossano De Laurentiis.
Oreste De Amicis (Cappelle sul Tavo, 27 aprile 1824 – Cappelle sul Tavo, 20 settembre 1889), è stato un frate cappuccino, parroco e predicatore.
Sommario |
Immaginario collettivo
Cenni biografici e cursus ecclesiastico
L’eterodossia
Rivalsa sociale
Bibliografia
- Associazione
culturale Flaiano, Il
Messia d’Abruzzo. Atti del Convegno, Pescara, 4 maggio 1985;
in appendice: Il
messia dell’Abruzzo di Antonio De Nino, [Tipolit. G.
Fabiani], Pescara 1986. [Introduce e coordina Raffaele Colapietra] (infra come Atti
1986).
- Ivanos
Ciani, "Il
Messia dell'Abruzzo" di A. De Nino nel "Trionfo della
morte" di G. d'Annunzio, in Atti 1986, pp. 27-38.
- Gabriele
D’Annunzio, Trionfo
della morte (1894), in Id., Prose di romanzi,
vol. I, a cura di Annamaria Andreoli, Mondadori, Milano 1988, pp.
637-1019.
- Antonio
De Nino, Il Messia
dell’Abruzzo: saggio biografico-critico, Lanciano, R. Carabba
editore, 1890 (ora online su Gallica); poi rist.
in Id., Tradizioni
popolari abruzzesi, vol. II, Japadre, L’Aquila 1972; e in
appendice agli Atti 1986 (supra).
- Stefano
De Sanctis, Il
Novello Messia d’Abruzzo, Presentazione di Eide Spedicato
Iengo, Tabula Fati, Chieti s.a.
- Carlo
Maria D’Este, “Abruzzesi illustri”, Oreste De Amicis (1824-1889), religioso,
online su CRBC - Centro Regionale Beni Culturali, 27 genn. 2016.
- Alea
di Artemisia, rec. a “Il
Messia” di Ennio Flaiano, 22 febb. 2014, online su "Il
Pickwick.it: culture, critica e narrazioni".
- Remo
Di Leonardo, Il
messia dell’Abruzzo, s.n., 2011.
- Alfonso
M. Di Nola, Il
Messia d'Abruzzo: un episodio all'interno dei conflitti ideologici e
cristiani del secolo XIX, in Atti 1986, pp. 21-25.
- Nicola
Angelo Falcone, Un
caso di epidemia mistica in Abruzzo, Nasuti, Lanciano 1910.
- Ennio
Flaiano, Don
Oreste ovvero la vocazione eccessiva, in Id., Autobiografia del blu di Prussia,
Rizzoli, Milano 1974; poi Adelphi, Milano 2003.
- Ennio
Flaiano, Il Messia,
a cura di Emma Giammattei, All’Insegna del Pesce d’oro, Milano 1982.
- Luigi
e Alessandra Gasparroni, David
Lazzaretti, il profeta del Monte Labbro; Oreste De Amicis, il messia
dell’Abruzzo: due vite parallele, sta: In Maremma: atti del
47. congresso A.M.S.I. (Associazione medici scrittori italiani), Grosseto
20-24 maggio 1998, (Palestrina, Industria tipografica laziale), suppl. a
"La serpe", n. 4, 1998.
- Emma
Giammattei, Flaiano,
il 'popolare' e l'esotico, in Atti 1986, pp. 39-46.
- Ottaviano
Giannangeli, Il
popolo riconosce i suoi profeti, in Atti 1986, pp. 47-48.
- Mario
Quinto Lupinetti, De
Amicis Oreste, in Gente
d’Abruzzo. Dizionario Biografico, vol. III, Andromeda,
Castelli 2006.
- Mario
Quinto Lupinetti, I
processi penali contro Oreste De Amicis il “Messia d’Abruzzo”,
L’Aquila, "Bollettino della Deputazione Abruzzese di Storia
Patria", 101, 2010, pp. 295-328.
- Umberto
Russo, Il
"Messia dell'Abruzzo" nella realtà storica, in Atti
1986, pp. 9-17.
- A.
Santoro, Messia e
popolo. Un caso di millenarismo nell'Abruzzo postunitario: Oreste De
Amicis, tesi di laurea, Università di Chieti, Facoltà di
Lettere e Filosofia, a.a. 1979-80 [in appendice sono riprodotti vari
documenti tratti dagli Archivi di Stato di Pescara e di Teramo].
- Alberto
Scarselli, Tipi
dell'Ottocento: messia o avventuriero in veste talare, Tip. Il
Progresso, Teramo 1949.
Da: Ereticopedia.it
27 luglio 2022
Viaggio in Abruzzo - Documentari Rai.
19 maggio 2022
Le Romanze di Gabriele D'Annunzio musicate da Francesco Paolo Tosti.
25 aprile 2022
Gabriele D'Annunzio, "La figlia di Jorio", in abruzzese con testo di Cesare de Titta, Settembrata Abruzzese, 1999.
24 febbraio 2022
Rai storia, Abruzzo - Terra di Santi e di Poeti: Celestino V, Gabriele D'Annunzio e i suoi pastori.
22 gennaio 2022
Abruzzo: dalla Majella alla costa dei Trabocchi - Il Provinciale - Rai2 - puntata del 22.01.2022
6 gennaio 2022
Francesco Paolo Tosti, Le Romanze.
19 luglio 2021
23 gennaio 2021
13 dicembre 2020
Angelo Iocco, Breve storia della letteratura abruzzese.
Breve storia della letteratura abruzzese
di Angelo Iocco
Nell'epoca
romana ad Amiternum nacque Gaio Sallustio Crispo, storico romano che scrisse le monografie De coniuratione Catilinae e il Bellum Iugurthinum. Sempre durante l'Impero romano vennero dall'Abruzzo importanti personalità
quali Asinio Pollione da Teate e Publio Ovidio Nasone da Sulmona, che ricorderà la sua città nell'opera Tristia.
Fu uno dei maggiori poeti dell'epoca classica romana, come dimostrano le
opere Ars amatoria, le Metamorfosi e i Fasti.
Nel Medioevo vi fu uno
stallo per la letteratura abruzzese, che trovò espressione solamente in alcuni
esempi nella composizione di preghiere e libri a carattere giuridico-cattolico,
come gli scritti di Tommaso da Celano e il Chonicon Casauriense di San Clemente a
Casauria. Un unicum fu il manoscritto delle Cronache aquilane, redatte a più riprese e da diversi autori, sia medievali che
rinascimentali, fra i quali Buccio di Ranallo e Antonio di Boetio.
La letteratura
conobbe una florida ripresa soltanto nel XVIII secolo, con un'ampia produzione
storiografica e trattatistica al livello giuridico-amministrativo, come
nell'esempio di Niccolò Toppi di Chieti, che si specializzò nella storia antica della sua città.
Il più celebre
letterato nella storia della regione fu Gabriele D'Annunzio, uno dei personaggi abruzzesi più rappresentativi e più conosciuti.
Poeta, romanziere, novelliere e autore teatrale, D'Annunzio fu personalità di
primo piano nella storia nazionale e in quella della cultura europea. Le prime
composizioni poetiche e prosaiche sono rivolte al piccolo borgo pescarese
(allora piccola cittadina, appena liberata dalle mura della grande fortezza), e a un universo idilliaco e cristallizzato di Abruzzo selvaggio,
naturale e primordiale. Tali composizioni sono Primo vere (1879), Canto novo (1881), Il libro delle vergini (1884) e le storie de Le novelle della Pescara (1902). Successivamente il poeta si dedicò all'approfondimento
naturalistico decadentista e superomistico dell'eroe dannunziano a confronto
con la natura selvaggia nelle opere Il trionfo della morte (1894) e La figlia di Iorio (1904). Il primo è un romanzo ispirato a un viaggio di d'Annunzio
nella Costa dei Trabocchi, e al pellegrinaggio a Casalbordino, il secondo è
una tragedia che mostra ancora una volta il confronto tra un universo
perfettamente conservato nella sua identità ancestrale, e gli estremi delle
passioni dei propri esseri viventi, come i pastori che condannano a morte la
ragazza Mila di Codra, rifugiatasi nella Grotta del Cavallone, accusata di stregoneria.
D'Annunzio si
distinse nel panorama letterario per aver incarnato l'aspetto italiano di decadentismo, esposto nel
romanzo Il piacere (1889) e nella raccolta poetica delle Laudi (1903).
Un altro
scrittore e poeta famoso è Ignazio Silone, di Pescina, il quale fu sempre legato a un'idea astratta di comunismo
e solidarietà sociale, nonché alla lotta contro il potere oppressore. Gran
parte della sua produzione è ambientata in un Abruzzo povero e martoriato da
carestie e terremoti, in particolare la piana del Fucino, dove i
protagonisti delle storie sono poveri nullatenenti, che possono poggiarsi
soltanto sui loro ideali di riscatto e comunanza quasi fraterna nel subire la
propria disgrazia. È l'esempio di Fontamara (1933)
e Vino e pane (1938), in cui i contadini di un paese di montagna, nel primo
romanzo, lottano per i soprusi del podestà di Avezzano, che vuole
deviare il fiume Giovenco; mentre la seconda storia vede protagonista il comunista Pietro Spina,
che torna nel suo paese sotto le mentite spoglie di don Paolo, per sfuggire
alla polizia fascista.
Nel corso del
'900 ci furono altre importanti personalità letterarie, come Cesare De Titta di Sant'Eusanio del Sangro, che compose in dialetto un Canzoniere di stampo
carducciano, e Modesto Della Porta di Guardiagrele, il quale compose la raccolta poetica Ta-Pu (1920),
incentrata sulle avventure di un povero musicista, infarcita di massime locali
e bozzetti di vita locale.
Un altro
celebre pescarese fu Ennio Flaiano, scrittore,
sceneggiatore e giornalista e personaggio unico nel panorama cinematografico,
noto per la sua ironia pungente. Scrisse la sceneggiatura del film I vitelloni, diretto da Fellini, la cui storia era ispirata alle zingarate del Flaiano nella gioventù
pescarese. Il regista però preferì ambientare il film a Rimini, più nota
della località abruzzese al grande pubblico.
Nacque a Pescasseroli il filosofo e saggista Benedetto Croce, esponente del liberalismo e
del neoidealismo. Oltre alla filosofia, incentrata sulla critica del pensiero di Hegel, Croce si
occupò anche di saggistica del territorio di Napoli, ponendo attenzione sulla
storia del regno partenopeo.
12 dicembre 2020
Elisabetta Mancinelli, La storia del Parrozzo.
La storia del Parrozzo
L'antico pane dei pastori diventato il dolce simbolo di Pescara e dell'Abruzzo grazie a Luigi D'Amico,
di Elisabetta Mancinelli.
Il Parrozzo nasce ed affonda le sue origini nella società agricola.
Era un antico pane delle mense contadine che, i pastori abruzzesi ricavavano dalla meno pregiata farina di mais, veniva poi cotto nel forno a legna. Nacque come dolce natalizio negli anni Venti per iniziativa del pescarese Luigi D’Amico titolare di un caffè del centro che ebbe l’idea di renderlo dolce e di produrlo nel suo laboratorio, rielaborando la ricetta senza stravolgerne le caratteristiche originali, infatti s’ispirò all’antico pane delle mense contadine utilizzando anche uno stampo a forma di cupola che ricordasse appunto le pagnotte contadine.
Il Parrozzo fu ideato e
preparato per la prima volta nel 1919 da Luigi D’Amico, amico di
D’Annunzio, il quale volle dare forma d’arte ad una trasposizione dolciaria di
un’antica ricetta abruzzese fatta col latte delle greggi profumato di timo e di
menta insieme alle mandorle della montagna: un pane rustico detto “Pan rozzo”.
14 novembre 2020
Quando l'Italia rischiò di parlare abruzzese. Storia e storie d'Abruzzo.
Da: metapolitics
12 novembre 2020
Il Cenacolo di Michetti a Francavilla al Mare.
La figlia di Iorio, dal testo di Gabriele D'Annunzio alle altre arti.
27 settembre 2020
Franco Di Tizio, "Il Cenacolo Michettiano ... e l'Italia rischiò di diventare interamente abruzzese!"
7 luglio 2020
La Figlia di Jorio di Gabriele D'Annunzio, nella versione in dialetto abruzzese di Cesare De Titta.
La Figlia di Jorio di Gabriele D'Annunzio, nella versione in dialetto abruzzese di Cesare De Titta.