24 ottobre 2022
16 ottobre 2022
Le pitture dei Bravo di Atessa.
Ettore Bravo, Incredulità di San Tommaso, chiesa madre di Perano |
Da: Abruzzo Forte e Gentile 95
20 settembre 2022
Canzoni Abruzzesi del Coro La Figlia di Jorio di Orsogna, 1997.
Da: Abruzzo Forte e Gentile 95
8 settembre 2022
Plinio Silverii, Li mojje di li 'mirichène, commedia teatrale abruzzese.
Da: Abruzzo Forte e Gentile 95
Plinio Silverii, La Stuculatura, commedia teatrale abruzzese, 1995.
29 agosto 2022
Plinio Silverii, "Lu sfullamente", commedia teatrale, 1995.
19 maggio 2022
7 maggio 2022
26 aprile 2022
Don Felice Mola e Federico Mola, due illustri orsognesi.
Don Felice Mola |
25 marzo 2022
23 ottobre 2021
Scultura abruzzese: intagliatori del legno a Orsogna, le botteghe dei Tenaglia, dei Salvini e Modesto Parlatore.
Scultura abruzzese: intagliatori del legno a Orsogna, le botteghe dei Tenaglia, dei Salvini e Modesto Parlatore.
di Angelo Iocco
Il paese di
Orsogna provincia di Chieti, dal '400 dette testimonianza di grande maestria
con gli intagliatori di statue; lo dimostra la Madonna di Orsogna che è
conservata nella chiesa parrocchiale di san Nicola, e risale al XV sec.
La bottega
dei Tenaglia, di cui i più famosi rappresentanti furono Luigi e Filippo detto
"Santogino", fu attiva tra metà '700 e inizio '800, a Orsogna, e nei
paesi dell'hinterland, come San Martino sulla Marrucina, Guardiagrele, Filetto,
Lanciano, ma anche Atessa e Moscufo, dove erano richieste le statue in
cartapesta e intagliate in legno di questa bottega.
Statua di S.Giuseppe di Luigi Tenaglia, 1805, San Martino sulla Marrucina. |
Abbiamo
testimonianze anche degli intagliatori Salvini, nelle persone di Modesto e
Taddeo; il primo era specializzato soprattutto nella realizzazioni di pergami o
pulpiti lignei, come quello di san Rocco a Guardiagrele, di san Francesco a
Chieti, di San Francesco a Lanciano; Taddeo invece era più espero nei progetti
architettonici dei teatri d'opera borbonici, suoi sono i progetti dei teatri di
Chieti, Lanciano, Vasto, Taranto.
Infine
abbiamo Modesto Parlatore. Modesto Parlatore (Orsogna, 5 marzo 1849 – Roma, 6
marzo 1912) è stato uno scultore e architetto italiano. Nel 1870 Parlatore
ottenne un finanziamento dalla città di Orsogna per studiare a Roma e si
iscrisse all'Istituto delle Belle arti con il professor Tito Angelini. Lì si
dedicò alla scultura e all'architettura. A Roma fu incoraggiato dal pittore
Annibale Angelini. In questi primi anni scolpì ed esibì opere come Busto di
vedova, Busto di anziano, un Busto del re Umberto in bronzo e uno del Generale
Garibaldi. Nel 1877 ricevette il suo primo premio per un'opera in mostra a
Ginevra, in Svizzera. Completò dei progetti, mai realizzati, per un Monumento
all'Eroe di Caprera (Garibaldi) da erigere a Chieti in piazza San Giustino e
per un Monumento a Quintino Sella.
Lavorò come
architetto in numerosi restauri e prestò servizio in alcune commissioni per
esaminare progetti di monumenti, tra cui quella che si doveva occupare di un
monumento a Vittorio Emanuele II che venne poi eretto a Spoleto.
Tuttavia,
poiché si era lamentato della possibile corruzione nel processo di selezione,
venne escluso dalle commissioni a Roma. Nel XXI secolo una serie di opere e
modelli donati dal Parlatore alla sua provincia furono raccolti in una
dépendance del Museo Orsognese Arte Musica, situato nella Torre di Bene a
Orsogna. Per il paese natio, Parlatore realizzò il paliotto d'altare di San
Rocco con una veduta di Orsogna, ma questo fu trafugato nel 1946 dalla chiesa.
Tra le
sculture ci sono quattro statue di stucco a grandezza naturale: La Sorpresa, Il
Ravvedimento, Il Fromboliere e Vir Plebeus ad Forum. Ci sono anche un
bassorilievo in stucco raffigurante San Rocco tra gli appestati, uno scudo
araldico della città di Guardiagrele, e dieci mezzi busti in bronzo, stucco e
terracotta.
Parlatore scolpì anche una targa dedicata ai soldati italiani caduti durante la Guerra d'Eritrea (Monumento ai Caduti di Saati e Dogali), situata vicino alla Chiesa di Santa Chiara di Lanciano, dove prima si trovavano caserme per il contingente poi morto nel conflitto.
14 maggio 2021
Domenico Ceccarossi, un grande musicista.
Domenico Ceccarossi e il suo corno francese |
La sua musica:
DOMENICO CECCAROSSI - Lorenzo Cherubini, Sonata No. 2 in F Major in due variazioni
Domenico Ceccarossi esegue GIOACCHINO ROSSINI Preludio, tema e variazioni per corno e pianoforte.
La discografia: http://www.profesnet.it/ceccarossi/discog.htm
3 aprile 2021
Elisabetta Mancinelli, La quaresima e la Pasqua in Abruzzo.
di Elisabetta Mancinelli
PASQUA
LE CELEBRAZIONI
La processione del Venerdì Santo è l'evento principale della Pasqua all'Aquila e ricorda la passione e la morte di Gesù. Alle 19 il corteo, che segue la statua del Cristo morto, esce dalla Basilica di San Bernardino, sulle note del Miserere e si snoda per le vie del centro storico per rientrare, dopo un'ora, in Basilica dove viene celebrata la funzione. I pesanti simboli della passione di Gesù, che accompagnano la statua del cristo morto, sono stati realizzati dal pittore e scultore aquilano Remo Brindisi.
Una delle celebrazioni più suggestive d’Abruzzo si svolge a Chieti il giorno del Venerdì Santo: la Processione del Cristo Morto. Di origini medievali, la manifestazione è curata nel suo allestimento solenne dall'antica Arciconfraternita del Sacro Monte; i partecipanti vestiti a lutto procedono seguendo il ritmo scandito dalla “troccola”, uno strumento di legno che, durante la Settimana Santa, sostituisce le campane. Viene poi cantato il “Miserere”.
Ma rappresentazione più antica, più bella e più celebre a cui si può assistere nella nostra regione è “La Madonna che scappa in piazza” che si tiene nella mattinata di Pasqua a Sulmona e si svolge nello scenografico "teatro" di Piazza Maggiore gremita di folla. Intorno a mezzogiorno, ad un segnale convenuto, la Madonna, che non crede alla notizia della Resurrezione del Figlio, inizia a correre sempre più veloce fuori dalla chiesa, perde il manto nero e mostra la preziosa veste verde ricamata in oro.
Nella sua mano compare, quasi per incanto, una rosa rossa: scoppi di mortaretti, dodici colombe bianche compaiono e volteggiano nel cielo, le campane suonano a festa. L'incontro della Madonna e l’abbraccio con Gesù risorto è il momento più toccante che segue un antichissimo rituale.Le celebrazioni sacre a Lanciano si svolgono in diversi tempi. La sera del giovedì inizia una processione notturna che sosta nelle chiese dove sono allestiti i Sepolcri, il venerdì nella processione compaiono i “Misteri”, i canti corali, il “Miserere” e la figura del cireneo, impersonato da un membro della Confraternita che, scalzo ed incappucciato, porta la Croce, infine il giorno di Pasqua a mezzogiorno in punto, si ripete l'antica cerimonia de "L'incontro dei Santi", ossia tra le statue della Madonna, del Cristo e di San Giovanni, accompagnate dai fedeli. Nel corso della processione per le vie del centro cittadino, la Madonna apprende la resurrezione del Figlio. Al termine della Sacra Rappresentazione le statue vengono collocate nella Cattedrale, dove resteranno fino a mezzogiorno di martedì, quando vengono portate a spalla dai Confratelli delle Congreghe e fanno ritorno alle rispettive parrocchie fino all'anno successivo.
A Teramo, nelle ore mattutine del Venerdì Santo, si svolge la tradizionale processione della "Desolata", la cui origine si fa risalire al 1260. E' la devota rappresentazione paraliturgica della Madre che va alla ricerca angosciosa del figlio condannato a morte. Il corteo si avvia con la sola statua dell’Addolorata per un giro delle "sette chiese". Inizia da quella di Sant’Agostino e termina all’Annunziata dove trova il Cristo Morto giacente su un ’artistica bara. E’ una commovente manifestazione di religiosità popolare, con gli uomini che indossano la tunica nera e recano la croce, mentre le donne velate e in gramaglie trasportano la statua della Madonna.
A Villa Badessa, una frazione del comune di Rosciano, vive sin dalla prima meta' del XVIII secolo una piccola colonia italo - albanese. Ancora oggi gli albanesi di Villa Badessa conservano il loro idioma e continuano a seguire la liturgia di rito greco - bizantino. Le cerimonie iniziano con gli "enkomia", il pianto delle donne durante la veglia sulla icona della deposizione di Cristo. Nelle ore notturne che precedono la domenica di Pasqua, il papas, che reca l'icona della Resurrezione, esce in processione fuori della chiesa, seguito dai fedeli che illuminano con candele le ultime ore della notte. All'alba il papas canta il primo verso del Vangelo secondo Giovanni ed intonando canti di gioia rientra in corteo nella piccola chiesa.
"Il Bongiorno" è un'antica tradizione legata alla Pasqua del paese di Pianella (Pescara) che trae origine “dall'omaggio", che i signorotti Longobardi pretendevano dai propri vassalli. Durante la giornata di Pasqua e durante la notte che precede il Lunedì dell'Angelo, cantori e suonatori in costume medievale, accompagnati da trombe, tamburi e piatti, girano per le vie del paese, portando il saluto del "Buongiorno" sotto le finestre dei cittadini a cominciare da quelli più' importanti, come il sindaco e altre autorità'. I canti sono, in genere, improvvisati e adattati alle circostanze ed ai personaggi.
A Gessopalena (Chieti) il mercoledì' e il venerdì, si svolgono processioni con quadri viventi nell’ incredibile scenario del vecchio borgo. Suggestiva è la Passione vivente del mercoledì Santo: tutti gli abitanti del paese vi partecipano proponendo scene della Passione di Cristo, il tutto negli angoli più belli del paese. Il dramma si conclude con Crocifissione ed il pianto delle Marie.
Tradizione culinaria pasquale
Con l’avvento del Cristianesimo, molti riti pagani vennero recepiti dalla nuova religione; la stessa festività della Pasqua risente ancora di influssi antichissimi: cade, infatti, tra il 25 marzo ed il 25 aprile, ovvero nella prima domenica successiva al Plenilunio che segue l’Equinozio di primavera. L’usanza dello scambio di uova decorate si sviluppò poi anche, nel Medioevo come regalo alla servitù. Nello stesso periodo, l’uovo decorato, intrecciandosi con il Cristianesimo, divenne il simbolo della rinascita dell’Uomo, di Cristo. La diffusione dell’uovo come regalo pasquale invece sorse probabilmente in Germania quando, fra i tradizionali doni di Pasqua, comparve il regalo di semplici uova.
Avorie e argente di li live ‘nfiorepi li culline azzenne gnè nu vele.Trapuntate di verde e di sbiannore.Finite lu diune, pure st’anne.Lu console vè press’allu dolore!Nnienz’alla tavul’all’impete armane.Lu padre e ‘ntorne adune la famije,tè l’ove benedette ‘nchi la mane‘nchi l’atre fa la croce e ‘ntone pianenu pateravegloria, nchi li fiie,e fa la Sante Pasque da cristiane.