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28 gennaio 2025

Luigi Polacchi, poeta Abruzzese del Risorgimento Italiano, nei ricordi di Maria Antonietta Polacchi.

LUIGI POLACCHI, POETA ABRUZZESE DEL RISORGIMENTO ITALIANO, NEI RICORDI DI MARIA ANTONIETTA POLACCHI.

di Angelo Iocco

Nacque in Penne nel 1894, studiò al seminario diocesano, in seguito ad Ancona. Era di famiglia benestante, i Polacchi-Frasca Conti di Roccacalascio e Femminamorta. Polacchi sosteneva che la sua origine fosse della Corsica, e utilizzava il motto per il suo stemma: QUID IN POLO, fatto scolpire in rilievo e nell’architrave del caminetto del Villino Nonnina di Pescara
Il Poeta si laureò nel 1922.
A 18 anni subì il dramma della morte del fratello professore e storico Giovan Battista, e della giovane sposa, a causa della folgorazione sul letto nuziale, per un fulmine che causò un cortocircuito nella casa di Penne. Il fratello urlava, mentre veniva consumato dalla scarica elettrica: “Taglia il filo!!” . Poco distante dal Villino, vi era la casa del fratello Giambattista. Viveva presso l’attuale via Gramsci, come ricorda una lapide fatta apporre dallo stesso Luigi.
Polacchi fu volontario nel 1915 durante la Grande Guerra, fino al 1918, per servire la causa della patria, seguendo i suoi ideali Risorgimentali. Un episodio: il tremo deragliò, e finì ricoverato in ospedale S. Elena di Roma. Durante la Prima guerra mondiale Polacchi si ritrovò in un mondo ostile, cacciato nella brutalità della guerra e ebbe a che fare con i bassi istinti dei soldati.


Polacchi a Roma: frequentava il Caffè Greco a piazza del Pantheon a Roma, diventando amico di Scipio Slataper, giornalista e poeta triestino, morto sul Carso.
Quando fu professore, Polacchi insegnò a Ignazio Silone ed a Ennio Flaiano, che prendeva lezioni private da lui a Roma. Esaminò il manoscritti del celebre romanzo FONTAMARA di Silone, e secondo la figlia Maria Antonietta, fu Polacchi a suggerirgli il titolo.
Con Giovanni Papino, Polacchi ebbe una disputa per il saggio SULLA SANTITA’ DEL DANTE VIVO, dato che Polacchi lo considerò fazioso e di parte da parte del Papini, in virtù degli appena celebrati Patti Lateranensi tra Stato e Chiesa.
Era amico di Tommaso Cascella con cui ebbe una fitta corrispondenza, diverse lettere si trovano nello Studio vecchio. Lo ospitò diverse volte nella casa di via Portanova a Roma. Cascella era compare della sorella di Maria Antonietta: Vincenzina Polacchi, fidanzata col farmacista Vizioli di Pescara.

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