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30 agosto 2024

La partenza “delleròsa” della sposa abruzzese, “un mosaico”, considerazioni del prof. Elso Simone Serpentini.


La partenza “delleròsa” della sposa abruzzese, “un mosaico”.

Rinunciando alla ricerca del più antico canto della partenza “delleròsa” della sposa abruzzese, il testo originario dal quale sono derivate tutte le numerose versioni, con ampie varianti, diffusesi nella varie aree geografiche della regione, Giuseppe Profeta stese un testo “mosaico”, che avrebbe potuto essere considerato una vaga e lontana immagine del canto originario. Lo scrisse, però, in lingua italiana e omettendo alcuni dei “motivi” ricorrenti nella maggior parte delle diverse versioni: l’esortazione alla sposa a ordinare il corredo per partire verso la nuova casa (i primi quattro versi della maggior parte delle versioni arcaiche e di molte altre più recenti), il motivo della ineluttabilità del destino e quello del pianto della casa (seconda quartina della versione di Pianella, di Loreto, di Francavilla, di una delle versioni di Penne), il motivo dell’inginocchiarsi e della richiesta di perdono (versione di Lanciano, Pianella, Casoli, Casacaditella e una delle versioni di Penne), il volgersi della sposa con frasi nostalgiche (Pianella, Palena, Lanciano, Casoli).
Ho provato anche io a stendere un testo “mosaico”, in dialetto, estraendo dalle diverse versioni passi che contenessero tutti questi “motivi”. Il mio testo “mosaico” è più lungo di quello di Profeta, ma credo più completo, proprio perché comprende tutti i motivi, sia pure diversamente esplicitati. Immaginandolo come un canto per musica ho abbozzato anche un ritornello, basato sui primi due versi (“Partenza delleròsa, vita care / chi sa dumàne a ‘ssere addò me trove!”, che si ritrovano quasi in tutte le versioni. Quanto alla veste musicale si potrebbe trarre ispirazione da una dei quattro spartiti che lo stesso Profeta pubblica nel suo libro “Canti nuziali del folklore italiano ( 1965): la versione denominata Bisenti 1 (raccolta da lui nel 1962); la versione denominata Bisenti 2 (assai più lunga, di ben 56 versi); la versione di Collecorvino e la versione di Moscufo.


Per altre considerazioni sui Canti popolari d'Abruzzo vedi:

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