Vola vola vola... canzone abruzzese della
III Maggiolata ortonese del 1922 versi di Luigi Dommarco, musica di Guido Albanese esegue il Coro Voci delle Ville di Ortona del M° Rosanna Meletti, versione
integrale con le 4 strofe.
«E vola vola vola vola e vola lu cardille nu vasce a pizzichille ne me le può negà.»
(ritornello della quarta strofa)
Vola vola vola allude a un semplice gioco infantile abruzzese nel quale alcuni ragazzi raccolti intorno a un compagno poggiano l'indice sul ginocchio di questi: il ragazzo che comanda il gioco pronuncia rapido le parole «Vola vola vola...» e il nome di un animale.
Se si tratta di un animale volante, gli altri devono «volare», sollevando il dito, altrimenti no.
Chi sbaglia è costretto a pagare pegno.
In realtà, è una canzone d'amore che ambienta il corteggiamento nell'età infantile, in modo vuoi nostalgico e delicato, vuoi malizioso.
Nel testo di Dommarco risiede probabilmente una delle chiavi del successo del brano, ma buona parte si deve anche alla scrittura musicale di Albanese, semplice e popolare: un tempo di mazurca che alterna una strofa a due ritornelli (ABB) e richiama la struttura del canto agreste, ove le strofe si intendono corali e il ritornello solistico.
Ciascun ritornello, proprio come nel gioco, inizia con le parole «E vola vola vola vola...» e prosegue nominando un volatile: specialmente noto è il verso «E vola lu cardille», al punto di confondersi con il titolo del brano, anche mercé i riferimenti al cardellino nella poesia o nella canzone napoletana, o citazioni come quelle presenti nel Cardillo addolorato (1993) di Anna Maria Ortese.
Nessun commento:
Posta un commento