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14 novembre 2021

Antonio Mezzanotte, "Giovanni Costanzo Caracciolo di Santobono, il Cardinale della Fontana di Trevi".

Il Leone dei Caracciolo di Santobono e un ritratto di Giovanni Costanzo Caracciolo 
Giovanni Costanzo Caracciolo di Santobono, il Cardinale della Fontana di Trevi
di Antonio Mezzanotte

Fontana di Trevi
Chi non conosce la celebre Fontana di Trevi a Roma? Ma probabilmente pochi hanno notato i due stemmi che vi campeggiano: il primo è quello di papa Clemente XII (committente e finanziatore dell'opera), in alto. L’altro, scolpito vicino al cosiddetto Asso di Coppe, ossia al vaso in travertino posto a sinistra del monumento, raffigura il leone rampante dei Caracciolo di San Buono sovrastato dal cappello dei prelati della curia pontificia dell'epoca. Vediamo come sono andati i fatti. In un mio precedente post ho narrato le vicende di Carmine Nicola Caracciolo, principe di San Buono (nonché Duca di Castel di Sangro, Marchese di Bucchianico e padrone feudale di tanti altri paesi posti tra l'Abruzzo ed il Molise), il quale, come premio per la sua fedeltà alla casa dei Borbone di Spagna e per i servizi resi, fu nominato Vicerè del Perù. 
Da Bucchianico (CH), paese natio, a Lima capitale del Perù (ossia di tutta l’America meridionale spagnola) ebbe una vita movimentata e ricca di soddisfazioni, ma anche di grandi amarezze, come quando, dopo esser salpato da Cadice con tutta la famiglia il 13.11.1715, attraversò l’Oceano Atlantico in poco più di un mese e mezzo, ma prima di giungere a destinazione, quando ormai la piccola flotta era entrata nel Mar dei Caraibi, al largo delle coste colombiane di Cartagena l’amata moglie Costanza morì di parto dando alla luce il piccolo Giovanni, al quale venne aggiunto il nome Costanzo in memoria della madre. Era il 19.12.1715.
Dopo gli anni trascorsi in Sudamerica, nel 1721 Carmine Nicola Caracciolo (che nel frattempo si era risposato) tornò in Europa con parte della propria famiglia, per spegnersi a Madrid nel 1726.
Il figlio Giovanni Costanzo fu avviato presto alla carriera nell’amministrazione pontificia e ricoprì vari incarichi: fu segretario generale della Fabbrica di San Pietro, uditore presso la Camera Apostolica e, dal 1732 al 1762 divenne Procuratore delle Acque di Roma, in buona sostanza il capo dell’organo gestore degli acquedotti romani. In tale veste, fu presidente della Commissione che esaminò i progetti di rinnovamento della Fontana di Trevi, attribuendo l’appalto al romano, ma forse di origini aquilane, Nicola Salvi (il cui progetto, tra l'altro, era il più economico tra i 16 presentati, preferito anche a quello del Vanvitelli, che pure piacque molto al Papa). Come gestore delle acque di Roma, il Caracciolo seguì assiduamente i lavori per la nuova Fontana di Trevi.
Per tale motivo, il toscano Francesco Pincellotti nel 1748 scolpì il leone dei Santobono sulla scogliera del monumento.
Il Caracciolo è da ricordare anche per un altro fatto. Nel 1752 fece sostituire la statua marmorea dell'Arcangelo Michele realizzata nel 1544 da Raffaello da Montelupo per la torretta sommitale di Castel Sant'Angelo, a Roma, ormai rovinata dalle intemperie e che rischiava di precipitare (collocandola nel c.d. cortile delle palle, più in basso) con l'attuale, grande figura in bronzo dorato.
A coronamento di così proficua carriera, Giovanni Costanzo nel 1759 fu creato cardinale da papa Clemente XIII e qualche anno più tardi, nel 1765, divenne Prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica di Grazia, ossia del massimo grado di giurisdizione pontificia, posto direttamente alle dipendenze del Papa, che decideva in deroga a qualsiasi altro tribunale.
Il Nostro Caracciolo mantenne tale carica fino alla morte, avvenuta il 22.09.1780.


(Nelle foto: il Leone dei Caracciolo di Santobono scolpito sulla Fontana di Trevi e un ritratto di Giovanni Costanzo Caracciolo disegnato dal fiorentino Pietro Antonio Pazzi nel 1759).

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