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Gerardo Berenga, coll. G.De Crecchio, color F.Marino |
Gerardo Berenga, l'uomo nuovo e sindaco di Lanciano
di Angelo Iocco
Gerardo Berenga, nacque a Lanciano nel 1860, presso il palazzo dell’omonima famiglia lungo via del Popolo, oggi Corso Roma, nel rione Borgo, prospiciente la piazzetta di Santa Lucia. Era nipote del celebre deputato Francesco Paolo Berenga, il quale organizzò con il sindaco Michele de Giorgio, la solenne celebrazione per l’arrivo delle Corone benedette in Vaticano, del 13 settembre 1833, per la statua della Madonna del Ponte, patrona della città. Berenga studiò Legge a Napoli, dopo aver frequentato il Ginnasio di Lanciano presso l’Arcivescovado, e ben presto per il nome che aveva, fece carriera politica in città, venendo eletto sindaco nel 1895, mantenendo la carica sino al 1911.
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Corso Roma nel
Novecento, in fondo alla strada il demolito Palazzo Berenga. |
Nelle elezioni del ’95, aveva battuto il chirurgo dott. Gaetano Colalè, nonno dell’omonimo nipote che istituirà in Lanciano presso la villa di famiglia del viale Cappuccini, la famosa clinica.
Lanciano negli anni in cui fu eletto “l’uomo nuovo” Berenga, attraversava lotte intestine di partito, dopo le dimissioni del giovane Evandro Sigismondi, che morirà nemmeno quarantenne per un male, e appunto il Colalè, in lotta con Ludovico Maranca Antinori, di nobile schiatta, eletto deputato a Roma. Dunque Berenga con il suo discorso del 30 luglio 1895, di fresca elezione, invitò tutti alla moderazione, e alla quiete, a lavorare insieme per il bene della città, ricevendo applausi e stima. In effetti l’opera del Berenga ancora oggi merita una menzione. Nel 1879 l’ing. Filippo Sargiacomo aveva progettato il nuovo piano regolatore della città, con l’accomodamento di alcuni edifici, l’allargamento di Via Grande oggi dei Frentani, mediante il taglio delle facciata dei palazzi, l’appianamento della Piazza, in forte dislivello, la colmata del fiume Malvò, per realizzare la piazza Garibaldi e largo Malvò, l’ampliamento di via del Popolo sempre col taglio di alcune facciate, l’accomodamento dei Tribunali presso l’ex convento dei Francescani, ecc.