Pagine

8 ottobre 2024

Antonio Mezzanotte, La Madonna del Rosario a Rosciano (PE).

LA MADONNA DEL ROSARIO A ROSCIANO (PE)

di Antonio Mezzanotte

Il 7 ottobre 1571, ossia esattamente 450 anni fa, la flotta della Lega Santa (composta a metà da navi veneziane, poi dalle navi spagnole di Napoli e Sicilia, da quelle dei Cavalieri di Malta, quindi da quelle genovesi, toscane e di altri stati italiani) a suon di cannonate faceva cenci e pezze (per dirla alla Cesare De Titta) della potente, temuta e molto più numerosa flotta ottomana, di fronte alla città greca di Lepanto.
Grande abilità manovriera dell’ammiraglio don Giovanni d’Austria e dei suoi capitani? Eccessiva tracotanza e sicumera del comandante turco? In ogni caso, la vittoria, davvero inaspettata, colse tutti di sorpresa e in tutto l’Occidente fu immensa l’eco dell’evento, sebbene gli effetti pratici non pari alle aspettative (e Venezia perse lo stesso l'isola di Cipro).
La talassocrazia ottomana fu comunque per la prima volta seriamente colpita ed il papa Pio V, conscio della portata storica dell’accaduto, lo attribuì all’intercessione della Vergine Santissima, dedicando questo giorno alla Madonna della Vittoria, che il successore Gregorio XIII mutò in Madonna del Rosario, dal momento che le marinerie cristiane avevano recitato il Santo Rosario prima della battaglia.
Allo scontro prese parte anche una nave veneziana armata con equipaggio di Chieti e paesi vicini (a dimostrazione dell’antico e proficuo rapporto tra la Serenissima e l’Abruzzo, su cui ci sarebbe ancora tanto da indagare: per altro, siccome Rosciano era tra i castelli uniti a Chieti, non mi stupirei se qualche mio lontano compaesano - alcune famiglie di Chieti, allora come oggi, si erano trasferite da queste parti - avesse partecipato a quell'epica giornata). La chiesa della Madonna della Vittoria, sita a mezza costa tra la strada consolare e la città di Chieti, fu edificata proprio a ricordo della partecipazione dei teatini ed alleati all'impresa di Lepanto.
Perché annoio chi si arrischia a leggere queste righe con una premessa storica da poche pretese? Per dire che tale era ancora il clamore suscitato da quella vittoria che ben dieci anni dopo, nel 1581, un ignoto artista realizzò un dipinto su tela, raffigurante la Madonna del Rosario con i quindici Misteri, per la Cappella del SS. Rosario della chiesa parrocchiale di Rosciano.
La tela venne poi spostata nella chiesa di San Nicola durante i lavori di ampliamento di metà Settecento e lì rimase fino ad una ventina di anni fa, quando, restaurata, tornò nel luogo originario.
Ora, non occorre essere un Claudio Strinati o un Antonio Paolucci per riconoscere che trattasi di un dipinto eccezionale, di pregio unico per colori, forme, linee espressive. A ben vedere, se proprio non fosse noto il soggetto, chi riconoscerebbe in quella giovane ragazza dai rossi capelli sciolti la Madonna? O in quel bambino paffutello, dalla guance rossicce e dai capelli scompigliati e ricciuti, il Cristo? E che dire della corte papale, con il movimento di dame, alti prelati, il papa Pio V, la schiera di religiosi (San Domenico e Santa Caterina in primo luogo) e delle scene dei Misteri, ed ancora i merletti, le rose, le stoffe, le acconciature? Un dipinto corale, intenso, molto raffinato ma leggero, espressione ultima dell’epoca rinascimentale, quindi alla Maniera.
Quel che rileva, però, è che esso rappresenta davvero un unicum in tutta l’area vestina e la Val Pescara, ancora poco noto e, pertanto, da far conoscere anche mediante Facebook, in mancanza di altro...

Nessun commento:

Posta un commento