Bozzettistica è anche la poesia
di “Titine” Razionale, che in età matura per un male perse la vista, costretto
a vivere a casa, con la moglie Domira. Scrisse Cinquanta sonetti in dialetto chietino, Tip. Ricci, Chieti, con
dedica al dott. Camillo Viaggi, che lo ebbe in cura, quando il male della
cecità lo colpì.
Scrisse poesie dedicate a Vittorio
Emanuele II per l’entrata a Roma nel 1870 dopo la battaglia di Porta Pia; un
nuovo sonetto al Re d’Italia quando nel 1871 Roma fu proclamata Capitale. Volle
descrivere anche la vita e i miracoli di San Giustino, accogliendo la leggenda
del ricco e valente uomo che abbandonò i suoi aver per vivere da eremita in una
grotta della Majella, venuto a chiamare quale vescovo di Chieti dai popolani,
oppressi dalla miseria e dai prepotenti Goti: Na rivishta sulenne passate a la Cetà di Chiete da lu prutettore S.
Giusctine: lu jorne de l’Ascenzione dell’anne 1877: virse ‘n dialette de Titine
Raziunale, Tip., Ricci, Chieti, 1877. Compose anche Pe’ la morte di Vittore Emanuele prime Re d’Italie, Tip. Ricci,
1878.
Nella raccolta dei sonetti,
emerge la descrizione delle storture della città, dei tipi, delle invidie e del
malcostume civettuolo di alcune “vezzoche”, oppure la critica agli interessi
speculativi di pochi privati che si approfittano della povera gente. Ciò
traspare nelle liriche Certe veretà, Nu prèvete, Lu scherze, L’ipocrete. In
alcune poesie sconfiniamo nel pure pessimismo, come in La fratellanze, in cui
il Poeta nega il sentimento di amicizia fra uomini:
Bella parola sante; ma ‘n ce sta,
ca se ce fusse…oh Ddie che sarrè!
Se vederrasse ogn’ome de campà
Come da lu Segnore se vurrè
Ma fratellanze…è morte ‘n
verità!”
[1] Un cenno
è presente in Edoardo Tiboni (a cura), L’Abruzzo
nell’Ottocento, Istituto di Studi Crociani, 1996, pag. 591, ed è citato dal
Finamore nel Vocabolario abruzzese,
Lanciano, 1880, il quale in appendice nei Canti abruzzesi, riporta un sonetto
del Razionale, a pag. 312. Gianni Oliva in Le frontiere invisibili: cultura e
letteratura in Abruzzo, 1982, ricorda l’incontro tra Razionale e il Prof.
Francesco D’Ovidio nella visita al Liceo Ginnasio di Chieti nel 1877, pagg. 119
e segg.
[2] Nella
Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia, 1883, num. 1 pag. 1157 percepiva lire
583 di pensione
[3] Di Renzetti esistono diverse poesie dialettali e in lingua, pubblicate sui periodici lancianesi, come L’Alba, Il Fuoco, I Tre Abruzzi, Il Risveglio Frentano, tuttavia non sono raccolte in un unico volume.
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