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3 giugno 2024

Alberto Dragani (1920-2010) e le sue canzoni abruzzesi.

 Alberto Dragani (1920-2010) e le sue canzoni abruzzesi

di Angelo Iocco

Nativo di Caldari vicino Ortona, fu contadino e proprietario di vasti vigneti, con cui fece fortuna per la locale cantina vinicola.[1] La famiglia voleva destinarlo all’attività di sarto, ma Dragani sin da ragazzo amava la poesia, innamorato assai dei versi di D’Annunzio. A 16 anni provò a partecipare a dei concorsi di poesia, ma i testi furono rifiutati a causa della giovane età. Si formò comunque nelle feste canore di Caldari e Rogatti, con qualche componimento, negli anni ’30. La sua carriera viene avviata poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando si ricompongono i cori in questi paesini nelle vicinanze di Ortona. Per la III Festa della Canzone di San Vito scrive Muntagna belle con musica di Carlo Scoppetta.

IV Festa dell’Uva di Caldari (1946) scrive la scenetta cantata La Fonte dell’Immaèle con musica di Vincenzo Pasquini

Per la II Gara Canora di Crecchio del 1948 scrive A rinirelle, con musica del Bozzelli; per la Festa delle Canzoni di Sant’Apollinare dello stesso anno presenta con musica di Liberati La vattitura di li mannele. Dragani continuò a partecipare anche a qualche Maggiolata di Ortona, fino alla fine del festival canoro nel 1967, a seguire scrisse dei libri di poesie, e partecipò anche ai Premi di poesia “T. Di Martino” di Poggiofiorito a partire dal 1991, morendo in tarda età nel luglio 2010.


Alberto ha ricevuto numerosi riconoscimenti: la poesia “fije di pescatore” premiata al concorso nazionale, bandito dalla RAI, per le scuole, nel 1958; nello stesso 1958 merita un diploma dall’Enal per il concorso nazionale “presepio nella famiglia”; nel 1968 ha il diploma al “secondo concorso di poesia dialettale” con “Zà Cuncette la coche”; nel 1971 il diploma nella quarta edizione del maggiolino d’oro col “mago Zurlì” per la canzone “Corrado il disertore”; nel 1981 il premio “Fantini” a Fossacesia; nel 1983 la coppa “trabocco d’oro” con “lu travocche”; nel 1986 il premio Francavilla. Il più importante riconoscimento in assoluto è l’essere presente con due poesie: “chiesette di campagne” e “attorn’a lu foche” nella rassegna di poeti in italiano, latino e dialetto “Parnaso d’Abruzzo” di Vittoriano Esposito, testo adottato dall’Università dell’Aquila, al Centro di Ricerche Letterarie Abruzzesi. Scrisse con Deo Bozzelli, celebre musicista sanvitese (1912-1999), la canzone Me l’ha dette la zinchere, inedita[2]

In allegato inseriamo altre canzoni scritte dal Dragani, conservate presso l’Archivio musicale “Tommaso Coccione” di Poggiofiorito:

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[1] Per alcuni riferimenti biografici sul Dragani, ringrazio Pietro Cupido, il quale ha redatto un necrologio di Dragani nel “Foglietto”, rivista di Caldari, nel 2010, nonché al M° Rosanna Meletti, direttore del Coro Voci delle Ville Ortona.

[2] L’originale si trova presso l’archivio fa. Bozzelli, una copia invece nell’archivio musicale “Tommaso Coccione” di Poggiofiorito, alla busta “Deo Bozzelli”.

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