Avvistamenti degli Ufo in Abruzzo
di Marino Valentini
Esattamente 45 anni fa Chieti e l'Abruzzo vennero visitati dagli alieni.
Verso la fine degli anni ’70 il mondo trattò, parodiando il famoso Triangolo delle Bermude , il fenomeno del triangolo italiano extraterrestre che si trovava nella nostra regione ed anche Chieti fu interessata da questo inspiegabile caso.
Il triangolo si estendeva dalle coste meridionali delle Marche fino a quelle dell'Abruzzo chietino, avendo come vertice il Gran Sasso. Strani episodi si registrarono a cadenza giornaliera, avvistamenti nel cielo e nel mare di globi luminosi, di colonne colorate d'acqua che si alzavano per venti metri, addirittura pure la morte di due esperti marinai affondati al largo di Martinsicuro col loro peschereccio, il cui decesso non venne mai chiarito per quali cause, certamente non per annegamento, fenomeni magnetici inspiegabili con radar oscurati, bussole impazzite strane interferenze sulle tv e sugli apparecchi radio, non solo quelli civili ma anche quelli ad uso delle forze dell'ordine, insomma fatti inspiegabili si registrarono un po' in tutta la Regione, Chieti compresa: era il 1978 e fu l'anno degli Ufo in Abruzzo.
Gli episodi furono tantissimi e forse è il caso di ricordare quelli che riguardarono la nostra città, soprattutto negli ultimi mesi dell'anno, tenendo presente che i fenomeni poi si arrestarono di colpo ma gli "alieni" torneranno negli anni successivi, anche nel secolo attuale, a visitare la città di Achille.
Intanto è importante la testimonianza di José Maria Alegre, un giornalista spagnolo di un giornale catalano che il suo redattore di Barcellona mandò in Abruzzo per scoprire cosa accadeva in questa parte d'Italia, al centro dell'attenzione mondiale sugli avvistamenti di Ufo.
Alegre stabilì la propria base operativa proprio a Chieti, dove un nostro concittadino lo ospitò; il giornalista era uno scettico ed arrivò in Abruzzo per fare un reportage pensando trattarsi di fenomeni naturali che solo l'autosuggestione e una voglia di protagonismo accreditavano come di derivazione aliena, ma sarà a ricredersi. Il reporter spagnolo cominciò ad interrogare le persone e i pescatori e venne colpito da una caratteristica comune in tutti gli intervistati: la paura nel narrare quei fatti.
A fine novembre Alegre si trovava sul balcone di un condominio di Chieti perché il suo amico gli aveva assicurato che da diverse sere assisteva ad avvistamenti di luci in movimento nel cielo di Chieti e forse gli stessi fenomeni avrebbero potuto replicarsi anche in quella sera.
Infatti arrivarono puntuali i viaggiatori dello spazio e Alegre, armato di macchina fotografica, teleobiettivo e attrezzatura capace di scattare anche foto ad infrarossi, fotografò gli ufo di Chieti, foto che poi vennero pubblicate sul Catalunya Expres di Barcellona. Il giornalista, nonostante l’iniziale suo scetticismo, si dichiarò impressionato dagli avvenimenti abruzzesi e dall'avvistamento avvenuto davanti al suo teleobiettivo; ecco la sua testimonianza pubblicata sul giornale: «Mi trovavo a casa di un amico di Chieti (Abruzzo) che mi aveva invitato per farmi assistere al fenomeno poiché lui lo aveva già osservato con un binocolo. Oltre al padrone di casa e a sua moglie vi erano altre quattro persone in casa. Non erano stelle. Lo posso dire con certezza perché nel luogo dove mi trovavo potevo osservare chiaramente dei movimenti molto lenti ma evidenti. Erano due oggetti luminosi ad una distanza considerevole e che mi fu possibile fotografare con il teleobiettivo. Al principio erano di un colore chiaro e di intensità variabile, a volte notevole. Entrambi presentavano dei riflessi rossi e verdi ugualmente intensi ma l'alternanza di questa mutazione dei colori non era regolare».
Di seguito si riportano le testimonianze di avvistamenti avvenuti nel cielo di Chieti: alle 22:30 del 13/11/78, il centralino del 113 di Chieti cominciò a registrare numerose chiamate di cittadini che segnalavano avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Il maresciallo di PS Formichetti e l'appuntato Chiola, in servizio notturno presso la sala operativa, nel palazzo della Prefettura di Chieti, si recarono nella stanza più alta e panoramica. Notarono qualcosa di luminoso nel cielo, sospeso in lontananza in direzione nord-est, approssimativamente sulla perpendicolare di Silvi Marina, che emetteva fasci di luce di differenti colori, alternativamente: sembrarono segnali dettati, tipo linguaggio Morse. I colori di questi fasci mutarono dal blu al viola, al rosso e al giallo.
Contemporaneamente notarono un altro oggetto in direzione Gran Sasso, molto più visibile dell'altro, che emetteva fasci molto intensi di luce tra il giallo chiaro ed il bianco. Nel frattempo l'oggetto sul mare cominciò a muoversi verso sud est. Tali avvistamenti continuarono ad essere avvertiti dalla popolazione di Chieti per tre/quattro notti di seguito e tantissimi testimoniarono i fatti, tra i quali il Dott. Verdenelli, corrispondente de Il Messaggero che scattò alcune foto in bianco e nero pubblicate sul suo quotidiano; lo stesso oggetto venne osservato anche dal giornalista Maurizio Pervenegri dello stesso giornale, che curò un altro articolo a sua firma.
Ma è dicembre il mese degli avvistamenti su Chieti, sin dal primo giorno quando venne avvistata una coppia di corpi celesti che cambiarono colore, spostandosi lentamente in direzione di Venere, il 5 notte alcuni giovani, che si trovavano lungo una strada della periferia di Chieti, avvistarono un disco luminoso che atterrò a poca distanza da loro per poi ripartire velocemente.
Il 12 dicembre il prof. Antonio Campana (da me conosciuto personalmente, per il quale posso mettere le mani sul fuoco sulla sua assoluta onestà e serietà), alle ore 10 avvistò a Chieti per parecchio tempo una sfera luminosa che emetteva fasci di luce intensa. Nella notte dello stesso giorno il giornalista Massimo Pirozzi avvistò a Chieti un oggetto luminoso in direzione est (mare) che si spostava rapidamente verso sud, per poi scomparire di colpo subito dopo aver virato verso est.
Nella stessa notte alcuni testimoni osservarono a Chieti un gigantesco oggetto che descrissero come un "palazzo illuminato" che si sollevò in cielo verso il Gran Sasso. Tra le 6 e le 6:30 del 13 dicembre il corrispondente de Il Tempo Giampiero Perrotti osservò e fotografò un oggetto luminoso in lento movimento da Sud est a Nord Ovest. Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre un ragazzo di 14 anni di Chieti (Mauro Pettinelli) avvistò e fotografò da casa sua un corpo luminoso avente l'aspetto di una grossa macchia ad ellisse emanante luci colorate.
Il 18 dicembre da Chieti diversi cittadini notarono un corpo luminoso sferico in cielo circondato da un alone, in quel momento il direttore della sede Rai di Pescara, Edoardo Tiboni, assistette allo stesso fenomeno notando che l'oggetto si era nel frattempo posizionato sulla verticale delle antenne Rai di San Silvestro.
Dopo dicembre gli avvistamenti cessarono ma gli ufo fecero ritorno nell'estate successiva, quando il 7 agosto del 79 alle 11:30 un paio di pattuglie della squadra mobile di Chieti, avvisate dalla centrale operativa che aveva ricevuto numerose telefonate dai cittadini, avvistarono sulla verticale di Chieti Scalo un oggetto luminoso che sprigionava scintille: il fenomeno durò circa mezzora.
Gli altri avvistamenti: 4/9/85, verso mezzogiorno due studenti fotografarono un oggetto discoidale con cupola che si spostava rapidamente sul cielo di Chieti. 2/8/87, alle ore 1:15 a Chieti due giovani, che si trovavano all'aperto, di notte guardarono in cielo, vedendo passare un oggetto sferico giallo con scia rossa che si diresse veloce verso il mare, rimanendo visibile per almeno mezzo minuto.
27 gennaio 93, ore 22, diversi cittadini di Chieti videro sul versante chietino della Majella un lampo luminoso, poi una scia luminosa che si alzava in cielo, come un razzo di segnalazione, alzandosi ed abbassandosi per alcuni secondi prima di scomparire. La stessa scena venne testimoniata da cittadini di Guardiagrele, Rapino e Pennapiedimonte e perfino da chi in quel momento percorreva l'autostrada; c'è chi adombrò il sospetto che si sia trattato di un "lampo sismico", un fenomeno naturale simile all'aurora boreale ma certamente più raro di un avvistamento di ufo.
15/9/95, ore 11:30, un commerciante di Chieti Scalo e un suo cliente osservarono stupiti in cielo dalla vetrata del negozio una luce discoidale intensissima, di un bianco accecante, che dopo aver cambiato forma diventando una specie di palla, aveva compiuto alcuni movimenti, allontanandosi in meno di un minuto.
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