Carlo Pace, ph di Vittoria De Cecco |
Carlo Pace scultore
lancianese di monumenti e presepi
di Angelo Iocco
Chi oggi entra al Teatro comunale “F. Fenaroli” di Lanciano,
nell’atrio rimane estasiato nell’essere accolto da due busti in bronzo,
ricavato dai calchi in gesso originali dello scultore Pace, essi ritraggono il
musicista e maestro di cappella Francesco Paolo Masciangelo (1823-1906) e
Fedele Fenaroli (1730-1818), maestro di contrappunto al Conservatorio di
Napoli. Pace realizzò il calco in gesso anche per il monumento a Fenaroli del
1930 per il bicentenario della nascita, collocato nei giardini della stazione
ferroviaria dove si trova la Villa delle Rose. Ma chi era Carlo Pace?
Fu da sempre molto attivo nell’arte della sua bottega di terracotta, anche se definirlo semplice artigiano è poco. Lo dimostra una Mostra realizzata nel Natale 2019 presso il palazzo vescovile di Lanciano a cura dell’Associazione “Amici del Presepio”, con opere prestate da collezionisti privati (Madonne, Maddalene, Bambinelli, Pastori) che ha saputo coinvolgere vari lancianesi e non collezionisti d’arte, i quali si ritrovano delle terracotte dei pastori o di personaggi da presepio che furono fabbricati dalle abilissime mani di Pace. Carlo in questa nobile arte popolare era un vero maestro, e fu uno degli epigoni di un’arte che si andava spegnendo, quella semplice dei mastri della terracotta. Il presepe lancianese infatti vuole statue umilissime in terracotta, modellate nei riccioli, nelle pieghe delle vesti, con occhi bucati, non dipinte. Una reminiscenza dell’arte napoletana proiettata nella Lanciano dell’altra sponda del mare. Molti altri artigiani lancianesi e non si sono cimentati nell’arte del presepe, successivamente le umili statue di terracotta sono state dipinte, anche gli occhi sono stati abbelliti col bianco e il nero. La Mostra d’arte del 2019 ha permesso di ammirare come fosse meticoloso Carlo Pace nella realizzazione delle scenografia di gusto napoletano, le grotte, le rovine di antichi templi o chiese dove ambientare il Sacro Mistero della Nascita del Salvatore; i pastori e le figure varie di massaie, venditore d’acqua, pescatori, spaccapietre, viandanti, sono realizzati con vivo realismo e cura del dettaglio; perfino i vestiti sono abilmente ritagliati e cuciti nei manichini di terracotta. Se ciò può apparire cosa scontata e ovvia, Pace fu nella cura di questi particolari in vero maestro. Nella Mostra sono state esposte anche statuette di terracotta di uomini e donne nell’ambito tradizionale abruzzese, come quello di Scanno, di Pettorano, di Aquila, fornendo un degno omaggio a questo lancianese poco conosciuto.
Bozzetto per Busto di Fedele Fenaroli, dall’ex Museo civico
lancianese - Foto dal libro di Giacomo de Crecchio “Piazza Plebiscito 1583-2023
a Lanciano”, Nuova Gutemberg, Lanciano 2023
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