Clemente Antonio de Caesaris di Nicola e Maria Angelica Farina nacque a Penne, nel pescarese, il 23 agosto 1810, appartenne ad una famiglia di patrioti e partigiani dell'unità italiana, fu tra i più attivi carbonari d’abruzzo.
Studiò nei seminari di Penne e di Chieti. Nel 1838 fu arrestato per la partecipazione alla rivolta di Penne del 1837, la cosiddetta rivolta dei "Martiri Pennesi".
Fu detenuto nelle carceri di Teramo, dove scrisse poesie e opere ed al termine venne condannato all'esilio a Chieti fino al 1840.
Partecipò ai moti del 1848 per difendere la costituzione concessa da Ferdinando II e prese parte alla rivolta del 15 maggio a Largo Carità di Napoli.
L'anno successivo fu nuovamente arrestato e processato a Teramo e stavolta condannato a 8 anni di carcere, di cui il primo trascorso a Teramo, gli altri a Pescara, Foggia, Brindisi ed infine a Nisida.
In carcere scrisse tre raccolte di poesie “Agli amici ed ai compagni”, “Alla gioventù italiana”, “Sei Liriche”, e due epistole.
Nel 1859 fu confinato a Bovino dove rimase fino al 1860 scrivendo Inno al Piacere, Un confronto dall'esilio, Miei ricordi in Bovino.
L’anno dopo tornò a Penne e divenne Prodittatore degli Abruzzi, su nomina di Garibaldi.
Morì a Penne il 28 novembre 1877, povero e malato nel convento del Carmine.
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