Ancora oggi quel luogo su Colle Moro, a mezza costa tra la Treste e il paese di Furci (CH), presenta i resti di tre imponenti costruzioni in mattoni, simili a pilastri, chiamate Mura Saracene in ricordo di quell'evento.
Un'altra versione della leggenda, meno nota, vuole che il monastero di Colle Moro fu distrutto da una invasione di formiche, le stesse che più a valle avevano devastato l'antica Lentella, un tempo posta alla confluenza della Treste con il Trigno, e che più a monte avevano demolito l'altro monastero della S.S. Trinità ad Duas Virgines nei pressi di San Buono e alle pendici di Monte Sorbo.
Erano tempi cupi, la Valle percorsa da scorrerie di barbari, ungari, saraceni, genti forestiere animate soltanto da intenzioni predatorie e il racconto popolare associò l'eco di quegli eventi lontani all'invasione di devastanti formiche.
Quelle incursioni furono fermate una prima volta intorno all'anno Mille da un leggendario soldato a cavallo di nome Buono, che avrebbe fondato il castello di San Buono, e, successivamente e in concreto, nel 1500 dai potenti principi Caracciolo di Santobono, che assicurarono stabilità e sicurezza in tutta la Valle per almeno tre secoli.
Le cosiddette Mura Saracene di Furci, che testimoniano quei fatti così lontani nel tempo, oggi costituiscono uno dei perni della rete sentieristica della Valle del Treste e intorno ad esse è stata allestita un'area di sosta.
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