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21 gennaio 2023

Pier Andrea Brasile, un professore e cantore di Lanciano.

Pier Andrea Brasile, un professore e cantore di Lanciano

di Angelo Iocco

Il Brasile nacque nel 1900 a Mozzagrogna nel Casino Brasile, di proprietà dell’antica famiglia, che possiede a Lanciano due palazzi, quello del rione Civitanova in via Santa Maria Maggiore, non molto distante dalla piazzetta della chiesa di Santa Maria, e il palazzo Brasile edificato sopra un edificio medievale con robusti archi ogivali, nell’area di via Umberto.


Pier Andrea compì gli studi classici, si laureò nel 1922 all’Università degli Studi di Roma e perseguì l’attività di docente di Letteratura e Grammatica Latina al liceo classico di Lanciano. Oltre a insegnare italiano, storia e filosofia era una fine latinista, pubblicò varie operette in latino, come “Quaevis omnia / Latine dicere possum”, una raccolta stampata a Lanciano nel 1950 dalla Tipografia Masciangelo, un vero e proprio trattato in lingua latina nello stile del dialogo, con un’appendice di poesie; compose una grammatica manoscritta del latino e un’altra sul dialetto abruzzese.

 


In gioventù fu amante della poesia dialettale e in lingua. Il dialetto fu sempre usato dal Brasile come viva espressione del sentimento, che continuò a utilizzare fino alla fine.
Nel 1922 infatti partecipò al Concorso delle canzoni abruzzesi del 18-19 aprile con la canzone "S’ucchie" da lui stesso musicata, anche se il prof. Santacroce opina che possa essersi fatto aiutare per le note da un parente. Una serenata d’amore molto melodiosa e andante, dedicata a una tale Pasquarosa, che ancora oggi continua a essere riproposta dai cori, specialmente da quello di Poggiofiorito e dal Coro dell’Università della Terza Età di Lanciano, fino al 2019 diretto dal M° Giuseppe Casciato.

Non vinse primo premio al concorso, ma ottenne diverse lodi, sicché continuò a scrivere canzoni per le famose rassegne canore delle Maggiolate di Ortona negli anni a seguire. Strinse amicizia con il compositore Aniello Polsi di Vasto, con cui scrisse delle canzoni che gareggiarono anche al Festival della Canzone Abruzzese e Molisana di Vasto, la cui prima edizione ci fu nel 1955. I titoli: Lu ‘mbirimbimbì attaccate a lu file (1967, anche se fu composta nel 1949, come riportato in nota a penna sul dattiloscritto), Nen pijà stu brutte vizie!, datata 1960, e altre. Polsi raccolse anche le sue canzoni nel suo album Canti del mio Abruzzo. Brasile ebbe contatti con i vari intellettuali lancianesi, Fagiani, Bontempi, il dottor Armando Marciani, il dottor Corradino Marciani celebre studioso di storia lancianese, e diversi altri; nella sua attività di studi cercava di abbracciare tutte le arti, era un fine incisore e disegnatore, riprodusse i maggiori monumenti di Lanciano, poi si appassionò alla fotografie e scattò diverse diapositive degli scorci del centro storico, fornendo, a distanza di anni, dei veri documenti storici che testimoniano com’era la città 70 anni fa. Scrisse volumi di poesie dedicate a Lanciano e redasse vari manoscritti di ricerche storiche sulla famiglia Brasile, compilò uno Zibaldino, che va dal 1943 al 1949, con ricordi personali e di famiglia, interessanti soprattutto per quanto riguarda il capitolo della seconda guerra mondiale, fece ricerche negli archivi parrocchiali della città, ad esempio presso la chiesa di Santa Lucia al Borgo, nell’area dove era stanziata la famiglia, scrisse altre composizioni in lingua, che a volte riutilizzava in versione dialettale, come la poesia per la Pasqua di Lanciano.

Fu un uomo versatile, uno di quegli intellettuali a tutto tondo di una volta, che oggi è così tanto difficile trovare nell’appiattimento culturale imperante dei nostri tempi. Si spense nel 1973 a Lanciano. La sua memoria è oggi custodita dal figlio avv. Gerardo Brasile e dalla nipote Francesca Romana Brasile, che si cura di recuperare tutte le memorie dell’amato nonno.

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