La piazzetta della Volpetta nei primi del ‘900, oggi Largo Gemma Di Castelnuovo |
Ricordo di Gemma di Castelnuovo, crocerossina lancianese durante la guerra
di Angelo Iocco
Una targa la ricorda nell’ex piazzetta della trattoria “La Volpetta” a Lanciano, seguendo via Valera, poco distante da piazza Garibaldi.
In questo luogo un tempo di vita allegra quando gli intellettuali si riunivano a mangiare un boccone, oggi guardando la targa si resta in profondo silenzio…per chi ricorda e conosce la storia di Gemma Di Castelnuovo (1893-1969).
Vogliamo ricordarla brevemente, così come è stata ricordata il 5 ottobre 2022, durante la passeggiata serale della “Fiaccolata della Memoria”, promossa dal Comune di Lanciano e dalla sede regionale ANPI.
Gemma era una casalinga, che visse in prima persona i fatti dell’eccidio nazista dei Martiri Lancianesi; in piazza Garibaldi il 6 ottobre 1943 morirono Vincenzo Bianco e Adamo Giangiulio, i tedeschi come monito contro i ribelli, avevano vietato ai familiari di raccoglierne pietosamente i corpi per lavarli e portarli a casa o al camposanto per la sepoltura.
Gemma, che abitava nel vicolo di via Valera, prospiciente la piazzetta della Volpetta, fu mossa da pietà, si improvvisò crocerossina, e si recò con una tinozza d’acqua e un panno sfidando la legge nazista, e lavando quei miseri corpi di fanciulli rimasti a terra alla merce dei cani e delle mosche, e lavò i loro volti affinché potessero essere degnamente pianti dai loro familiari e indi sepolti con un misero rito.
Gemma Di Castelnuovo si dette da fare per l’assistenza agli sfollati e ai lancianesi durante le settimane successive dei bombardamenti e dell’occupazione nazista, infine tornò alla sua umile vita di casalinga.
Soltanto negli anni ’60, decise di raccontare a dei testimoni la sua storia, affinché fosse ricordata e scritta in un libro di memorie.
Così la cittadinanza di Lanciano ha deciso di ricordarla con una lapide nella piazzetta che guarda verso il retro del Monumento ai caduti della piazza Plebiscito, con la svettante torre campanaria del Duomo.
Pochi sanno questa storia ricca di pietà, noi abbiamo voluto qui raccontarla in breve, in modo che nel caso ci si trovi nei paraggi, si possa deporre qualche fiore alla mensolina del larghetto, e recitare qualche preghiera.
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