Pianta topografica della novella diocesi di Vasto, 1853, coll. F.P.D'Adamo. |
Cenni storici:
Diocesi di Vasto
Esisteva già nell’anno 500. Vasto era municipium e nei primi tempi del cristianesimo, quando si formava una nuova comunità, si metteva a capo un Vescovo che pensava a tutta la città.
Esiste una lettera di Papa Gelasio I a Celestino, un Vescovo non di Vasto, con cui dava facoltà di ordinare sacerdote un diacono, eletto nuovo parroco di S. Eleuterio, una chiesa di Vasto, essendo vacante la sede episcopale Stomensis.
Inoltre nelle “Storia della Chiesa” di Luigi Todisco, alla fine del 2° volume, viene riportata una cartina dell’Italia con le sedi di diverse diocesi, e c’è anche Histonium.
Distrutta dalle invasioni dei Longobardi, Vasto non ebbe più il vescovo e passò sotto la giurisdizione dei Benedettini di S. Giovanni in Venere nel 1000, poi nel 1585 sotto la giurisdizione spirituale dei Padri Filippini.
Nel 1624 l’Arcivescovo di Chieti cedette ai Padri Filippini Villa Scorciosa, ricevendo in cambio da essi la giurisdizione su Vasto.
Il 20 maggio 1853 risorge la Diocesi di Vasto, che doveva essere autonoma, ma va a finire in amministrazione perpetua all’Arcivescovo di Chieti, e ciò arbitrariamente, come scrive Papa Giovanni Paolo II nel decreto del 24 agosto 1982 per la costituzione della Diocesi autonoma di Vasto.
Ma il 30 settembre 1986 la Diocesi di Vasto viene soppressa e unita alla Diocesi di Chieti per la Riforma delle Diocesi italiane.
Si spera che la Diocesi venga di nuovo ricostituita, dato il numero di circa 130.000 abitanti della ex-diocesi.
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