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7 giugno 2022

Antiche tradizioni di Vasto: La Cavallarè (la Cavalleria).


La Cavallarè (la Cavalleria)
di Gennaro Spadaccini

A Vasto, prima della guerra, la categoria dei carrettieri era molto numerosa; iniziavano da giovani a trattare coi cavalli (all'epoca non mancavano), quasi tutti facevano il servizio militare nei Cavalleggeri e conservavano gelosamente la sciabola d'ordinanza.
La cavallarè consisteva in una sfilata per le vie della città di cavalieri in sella ai cavalli, ben puliti e strigliati, con gli zoccoli anneriti con la fuliggine dei camini, i finimenti adornati con fiori e nastri colorati.
Si notava una certa distinzione fra i cavalieri partecipanti, a seconda della famiglia di appartenenza: Muratore, Lattanzio, Vinciguerra, … ciascuna con colori diversi.
Si riunivano nel cortile di palazzo D'Avalos; la sfilata iniziava con due tamburini seguiti dal buffone di corte, poi veniva lu Ruà (alias Re 'Ndònie) e la Reggìna (alias la Cicilàlle), con abiti regali e corona.
Due palafrenieri tenevano a briglia i cavalli della coppia reale e a seguire tutti i cavalieri.
Durante la sfilata si poteva assistere a piccole giostre equestri; il percorso era stabilito dagli stessi cavalieri e si privilegiavano quelle vie dove abitavano le ragazze da marito.
Queste ragazze legavano un pollo penzoloni ad una corda tirata tra due finestre prospicienti.
Nella via dove c’erano i polli, i Reali si fermavano, i tamburini tamburellavano, il buffone si esibiva in acrobazie.
I cavalieri, uno per volta, al galoppo e con la sciabola sguainata, cercavano di colpire il pollo, ma la ragazza dalla sua finestra tirava la fune per portare il pollo più in alto e far mancare il colpo al cavaliere. Fino a quando passava il suo pretendente e allora abbassava il pollo per facilitargli il bersaglio.
Il pollo valeva come pegno simbolico d'amore fino alle nozze.
Si contavano fino a trenta, quaranta cavalieri, la folla assiepata ai lati della via assisteva alla sfilata. Era una bellissima manifestazione che si ripeteva il lunedì pomeriggio, giorno prima di Carnevale.

Dalla pagina Facebook del figlio Francesco Paolo Spadaccini

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