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20 settembre 2021

Villa Cipressi a Vasto, una delle dimore suburbane dei D'Avalos.


Planimetria di Villa Cipressi, 1785.

In riferimento alle immagini allegate riguardanti Villa Cipressi, riporto quanto scrive Simone Cortese.

<<Villa Cipressi era una delle numerose ville di campagna dei D'Avalos. Fu edificata per volere di Innico o Innigo III d’Avalos nei pressi della chiesa di San Sebastiano, all’epoca facente parte dell’omonima contrada rurale, fra il 1598 e il 1631 secondo i modelli teorici di conduzione agraria indicati da Luigi Tansillo nel poemetto "Il podere". 
Prende il nome di Villa Cipressi perché vi si accedeva percorrendo un lungo viale, fiancheggiato da cipressi, all'inizio del quale un arco a due fornici segnava l'ingresso alla proprietà. L’edificio di piccole dimensioni è composto da tre livelli con scala esterna e volte in muratura tranne al secondo piano dove c'è un soffitto ligneo decorato, mentre all’esterno si nota una fascia marcapiano decorata. Tommaso Palma, segretario dei D'Avalos, alla fine del XVII secolo la descrive "provvista di numerose fontane", giochi d'acqua e circondata da un fitto boschetto con uccelliere ("Compendio Istorico del Vasto").
La dimora fu restaurata dal Magnifico Marchese Cesare Michelangelo D'Avalos, di ritorno dal suo esilio viennese, all'inizio del secolo XVIII, e divenne la sua privata "villa delle delizie".
Alla morte del Marchese subentrò un lungo periodo di abbandono, coincidente con il progressivo indebolimento del vicereame spagnolo, mentre in epoca post-unitaria, lo storico Gaetano Strafforello, cita Villa Cipressi all'interno della sua "Geografia dell'Italia" (1889), ricordandone i fasti trascorsi, celebrati dal Palma.
Tutelata dalla legge 1089 del 1939, la Villa venne inglobata all'interno della proprietà De Liberato-Di Michele, i quali edificarono la propria residenza in luogo del boschetto del Marchese D'Avalos (anni '60-'70 del 1900).
Alla morte dei proprietari, l'intero complesso venne abbandonato al suo destino, fino ad essere acquistato, in anni recenti, da un'impresa di costruzioni, che lo ha raso al suolo per edificare un moderno complesso residenziale.
Salvatasi dall'abbattimento, Villa Cipressi è finita però soffocata dagli enormi palazzoni che le sono spuntati attorno, continuando a decadere nel più totale degrado e nella più completa indifferenza da parte dei cittadini e delle istituzioni.>>

Situazione attuale:








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