Pagine

7 dicembre 2020

Anton Ludovico Antinori, biografia e opere della “Memoria archivistica" degli Abruzzi, di Angelo Iocco.

 

Anton Ludovico Antinori, biografia e opere della “Memoria archivistica" degli Abruzzi

di Angelo Iocco.


Una figura abruzzese che non viene abbastanza ricordata, ma cui gli abruzzesi devono essere grati, è la cosiddetta “Memoria storica degli Abruzzi”, ovvero il cardinale Anton Ludovico Antinori.

Di padre bolognese e madre napoletana, nacque a L’Aquila nel palazzo di famiglia, in via Garibaldi, nel 1704, incominciò gli studi di grammatica nella sua città natale, per poi trasferirsi a Napoli, sotto gli auspici dell'abate Ferdinando Galiani di Chieti, dove si laureò in giurisprudenza. Tornato all'Aquila a 25 anni, decise di approfondire la storia della sua città, guadagnandosi presto fama di erudito. Nel 1732, sollecitato per interposta persona dal Muratori, Antinori fu incaricato della raccolta di antiche e inedite Cronache aquilane, compito che egli assolse fino al 1737, anno in cui inviò i frutti del suo studio al richiedente, corredandolo di un'introduzione alla storia dell'Aquila fino all'anno 1265: si trattava delle cronache di Buccio di RanalloAntonio di BuccioAntonio di BoezioNiccolò di BorbonaNicolò Ciminello di BazzanoFrancesco d'Angeluccio di Bazzano, e del Catalogus pontificum Aquilanorum.

Muratori inserì il tutto, compresa l'introduzione storica, nel tomo VI delle Antiquitates Italicae Medii Aevi (1742), aggiungendovi una prefazione in cui tesseva le lodi dello studioso. Alcuni testi di epigrafi inedite scovate dallo studioso aquilano furono dallo stesso Muratori inserite nel Novus Thesaurus Veterum Inscriptionum.

A 35 anni Antinori fu ordinato sacerdote e in seguito, dopo aver trascorso tre anni nell'Oratorio di San Filippo Neri del capoluogo abruzzese, si trasferì a Roma. Qui, Benedetto XIV lo destinò al ruolo di bibliotecario di un'istituenda biblioteca di Bologna, senza però partire per la città paterna. A causa di ragioni di salute viaggiò tra Napoli e L'Aquila, dove fu canonico della Collegiata di San Silvestro.

Nel 1745 fu nominato con regio decreto di Carlo III arcivescovo di Lanciano, mentre nel 1754 fu trasferito alle sedi arcivescovili di Acerenza e Matera. Fece abbellire la cattedrale acheruntina. Per motivi di salute chiese e ottenne, nel 1758, di ritirarsi. Ritornò nuovamente all'Aquila, ottenendo peraltro una pensione regia, oltre ai benefici legati a una chiesa nei pressi di Giulianova e, dal 1770, al monastero di San Pietro ad Oratorium di Capestrano, in cui si trasferì nel 1775. Morì nel palazzo di famiglia all'Aquila il 1º marzo 1778 e il 4 fu sepolto all'interno del Duomo cittadino, nella cosiddetta tomba dei vescovi, rinvenuta durante i lavori di ricostruzione dell'edificio a seguito del terremoto del 2009.

Pubblicò numerosi documenti di storia abruzzese, confluiti in particolare nei 4 volumi della Raccolta di memorie istoriche delle tre provincie degli Abruzzi (Napoli 1781-1783). La maggior parte delle sue opere sono conservate manoscritte presso la Biblioteca provinciale "Salvatore Tommasi" dell'Aquila, molte delle quali edite postume, anche su iniziativa della Società abruzzese di storia patria a lui intitolata.


Gli annali e la corografia abruzzese, le altre memorie


Incipit del 1° volume degli Annali degli Abruzzi, stampa anastatica Forni. All’inizio di ciascun volume, i titoli, l’indice annalistico e il numero delle pagine delle carte, sono di E. Casti.


Una pagina degli Annali degli Abruzzi, dalla ristampa anastatica Forni, Bologna


L'Antinori lasciò una grande mole di manoscritti, legati al testamento che ne prescriveva l'affidamento ai familiari dopo la sua morte nel 1778.

Nel 1781-84, in seguito al desiderio del fratello Gennaro Antinori, ci fu la pubblicazione, in 4 tomi però con molte lacune (in origine dovevano essere 15 volumi), dell'opera antinoriana (i volumi dell’attuale riordinazione di E. Casti sugli Annali sono in tutto 24, divisi in più parti con le carte originali rilegate), la "Raccolta di memorie storiche delle Tre Province degli Abruzzi". Sono una riduzione degli Annali, anche abbastanza disordinata rispetto al manoscritto originale, e quindi inservibile, tanto che dopo il quarto volume, la pubblicazione fu interrotta. Nel 1783 ci fu l'edizione delle Memorie sull'Aquila.

Nel 1832 il pronipote Anton Ludovico Antinori junior, dopo un tentativo di parziale riordinazione, scomparso prematuramente a 25 anni, li cedette alla famiglia Dragonetti con testamento, e nel 1887 i documenti furono donati da Giulio e Luigi Dragonetti alla Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi de L'Aquila. Mancanti di un titolo vero e proprio, dato che come è stato riferito nel corpus dell’Antinoriana (studi su Antinori del 1978 per il bicentenario della morte, curati dalla Deputazione Abruzzese di Storia Patria) i documenti furono revisionati da E. Casti qualche anno più tardi, e riordinati con titoli e indici per ciascun volume, per la catalogazione dell' "Opera omnia Antinoriana", consultabile nella biblioteca provinciale Tommasiana, e infine pubblicata a Bologna nel 1971-73 in stampa anastatica dei manoscritti dall'editore Forni di Bologna. La Forni però ha pubblicato solo in facsimile dai manoscritti originali i 24 volumi degli Annali degli Abruzzi e i 7 volumi della Corografia storica degli Abruzzi e luoghi circonvicini, sicchè una trascrizione completa e corretta con note critiche dei manoscritti originali antinoriani, deve essere ancora realizzata.

Il Corpus Antinoriano è diviso in Annali degli Abruzzi (voll. 1-24), Corografia storica degli Abruzzi (in ordine alfabetico, voll. 25-42), Raccolta di iscrizioni varie dei monumenti abruzzesi (voll. 43-47), Monumenti, uomini illustri e cose varie. Annali di Aquila (voll. 48-51).



Carta della "Geographia Blaviana" (1659) ritraente l'Abruzzo Citeriore ed Ulteriore


Ancora oggi Antinori è considerato una eccellente fonte da cui partire per ricerche su documenti, molti dei quali oggi scomparsi, per tracciare una storia dell'Abruzzo.

Basandosi sui suoi appunti, Domenico Romanelli pubblicò le Antichità storico critiche sacre e profane della regione dei Frentani (1790), e poi Luigi Coppa Zuccari editò un'edizione critica della Memoria storica di Lanciano, città abruzzese in cui Antinori fu vescovo, e dove ugualmente si dedicò alla raccolta di documenti di archivi, cataloghi e libri parrocchiali delle chiese e della diocesi stessa. Il manoscritto originale dell'Antinori, studiato anche da Michele Scioli, intitolato Ragguaglio storico critico sulle chiese di Lanciano, sulla storia di Lanciano e sulla diocesi, è conservato nel Museo civico diocesano della città. Altri appunti pubblicati dell'Antinori, furono saccheggiati dal Romanelli per la pubblicazione delle "Scoverte patrie di antiche città distrutte della Regione Frentana", in 2 libri, e per la parte dell'antico Sannio delle terre di Abruzzo e Molise, da inserire ne "L'Antica topografia istorica del Regno di Napoli". Di recente Michele Scioli, da poco scomparso, ha realizzato in 2 tomi l’edizione del “Libro di Memorie di A. L. Antinori”, una raccolta di diplomi riguardanti la città di Lanciano, dove Antinori fu vescovo.

La pubblicazione delle opere è stata posticipata di molto, a causa della incompiutezza dei progetti antinoriani, risultanti soprattutto nella "Corografia istorica" e nelle "Trascrizioni di lapidi dei monumenti abruzzesi", quest'ultimo consultato anche da Theodor Mommsen per il suo CIL, come un enorme zibaldone di appunti e annotazioni senza ordine, non revisionate dall'autore, che si presentavano soltanto come una raccolta di informazioni, con segni diacritici, bibliografie di riferimento a fondo pagina e note varie, così come la numerosa presenza di errori e sviste.

Nel 1978 la Deputazione Abruzzese di Storia patria pubblica 4 volumi a cura di Raffaele Colapietra dal titolo "Antinoriana. L'Aquila al tempo dell'Antinori"; attingendo ampiamente agli ultimi quattro volumi del Corpus antinoriano sulla storia della sua città natale, nonché agli Annali e alla Corografia storica. I voll. II-III trattano della storia aquilana dei tempi dell’Antinori, i voll. I-IV invece della vita dell’arcivescovo e dei suoi studi, offrendo un panorama molto particolareggiato delle fonti archivistiche da lui usate per compilare la sua mole sull’Abruzzo.

Antinori, conoscendo bene i padri Bollandisti e storici moderni come Ludovico Antonio Muratori, ben presto si legò a quest’ultimo, pubblicando per le Antiquititates Italicae Medii Aevi (VI volume) le Cronache dell’Aquila da Buccio di Ranallo a Niccolò da Borbona, con revisione critica; benché tra queste la Cronaca di Buccio fu frutto di una pasticciata collazione di più codici, Antinori spianò la strada a critici futuri come Cesare De Lollis, Giovanni Pansa e Vincenzo De Bartholomaeis, che si occuperanno del suddetto testo. All’Antinori fu rimproverato di non avere il senso del “riassunto”, visto che i volumi degli Annali e della Corografia, letti come sono oggi, suddivisi per anno sino al 1777, e per sezioni di diocesi e città (es. L’Aquila, Chieti, San Clemente a Casauria, Teramo, San Giovanni in Venere, ecc.), non sono altro che appunti per una Storia generale degli Abruzzi…che è ancora tutta da scrivere. Poco male, c’è chi si sta adoperando per una trascrizione, come Chiara Zuccarini, e chissà che un domani non troppo lontano, il Nostro, dallo sguardo severo del busto eretto nell’Emiciclo aquilano, possa finalmente sorridere nel vedere la sua opera compiuta.

Si spera che non sia un lavoro bloccato a metà, come accadde allo sfortunato Vincenzo De Bartholomaeis, che riuscì a completare solo la prima lettera alfabetica dei comuni della Corografia istorica, pubblicata a puntate sui Bullettini della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, a L’Aquila.



Busto commemorativo dell’Antinori, presso l’Emiciclo dell’Aquila


Tra le altre opere del Nostro, che meritano la menzione, una a carattere più letterario che storico, Vita della beata Cristina già nel secolo Mattia de' Ciccarelli di Lucoli religiosa agostiniana nel monistero di S. Lucia in Aquila, Tip. Rietelliana, L'Aquila 1822, e poi il Regesto Antinoriano, a cura di S. Piacentino, Deputazione abruzzese di storia patria, L'Aquila 1977, pubblicato nella “Collana dei Documenti per la Storia d’Abruzzo”, a cura della Deputazione aquilana.



Bibliografia

· Raffaele AuriniAntinori Anton Ludovico, in «Dizionario Bibliografico della Gente d'Abruzzo», Andromeda, Colledara 2002.

· G. Boffi, Antinori Anton Ludovico, in Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, vol. I, Andromeda editrice, 2006, pp. 127–130.

·  Alfonso Dragonetti, Antinori Anton Ludovico, in Le vite degli illustri aquilani descritte, Perchiazzi, L'Aquila 1847, pp. 43-51.

· Orazio D'Angelo, I manoscritti dell'Antinori, in Anton Ludovico Antinori e il 2. centenario della sua nascita / pubblicazione della Societa di storia patria negli Abruzzi, pp. 105–118, L'Aquila: Tip. di A. Perfilia, 1904.

·  AA.VV., Antinoriana. Studi per il bicentenario della morte di A.L .Antinori, Deputazione Abruzzese di Storia Patria, L’Aquila 1978.

 

Nessun commento:

Posta un commento