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19 ottobre 2020

Storia della processione del Bue di San Zopito. Loreto Aprutino (PE), Tradizioni abruzzesi.




Questa particolare manifestazione folcloristica, dedicata al Santo Patrono del paese, San Zopito, attira ogni anno tanti visitatori, ma anche tanti curiosi. Un’occasione imperdibile per tutti gli amanti delle antiche tradizioni, unica nel suo genere e sospesa nel tempo perché pare proprio che sia rimasta immutata da tempo immemore. Zopito, un giovane martire, vittima delle persecuzioni contro i cristiani, è festeggiato con una processione che trasporta le sue reliquie per le vie del paese assieme ad un bue bianco, ornato di nastri e cavalcato da un fanciullo, vestito anch’egli di bianco, che impersona un angelo che sorregge un ombrellino bianco, simbolo di purezza. Seguita dalla tradizionale sfilata dei “vetturali” a cavallo (antichi cavalieri il cui compito principale era quello di trasportare e vendere l’olio fuori Loreto), artigiani e contadini e accompagnata dalle caratteristiche melodie tradizionali intonate da uno zampognaro, la processione avanza per le vie del borgo fino a raggiungere la chiesa di San Pietro. Qui avviene quello che da anni è considerato il momento più importante e bello della processione: davanti al sagrato della chiesa, il parroco elargisce la benedizione e il bue s’inginocchia in segno di devozione e partecipa con il suo puttino alla messa. Sempre secondo la tradizione, in base all’abbondanza dello sterco del bue lasciato in chiesa durante la funzione, i contadini sapranno se il raccolto dell’anno sarà propizio o no. Tutto questo perché, la leggenda narra che nel 1711 durante il trasferimento delle reliquie di San Zopito, da Penne a Loreto Aprutino, un contadino distratto dal lavoro nei campi non si accorse del passaggio delle Sacre Spoglie, mentre il suo bue si. Allora l’animale si allontanò dal padrone, senza dar conto ai suoi richiami e avvicinatosi alla processione s’ inchinò sobriamente e spontaneamente in segno di riverenza. Un rituale sacro misto al profano, pieno di fascino, di suoni, di colori, e di gioia. Una festa che si tramanda dal 1713, ripetuta ogni anno così come raccontata fino ad oggi.

Da: Abruzzo Channel Canale culturale d'Abruzzo




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