Pagine

16 maggio 2024

Del Convento di S.Onofrio del Vasto Aymone, sec. XVIII.


Regio Frentana


Bollo Municipio della Città di Istonio (Vasto).

Suore del convento di Santa Chiara del Vasto, sec.XVII.

Carlo Verdecchia, "Carro con buoi".

Carlo Verdecchia, "Carro con buoi", olio su cartone telato, cm 40x50, collezione private.

 
Carlo Verdecchia (Atri, 1905 - 1984)
"Carro con buoi"
Olio su cartone telato, cm 40x50
Collezione private.


Carlo Verdecchia, "Carro con buoi", olio su cartone telato, cm 40x50, collezione private.

14 maggio 2024

Sulmo Ovidii Patria - mappa di Sulmona, 1598.




Da: antiquarius.it

      Wikimedia.org

L'Aquila, Città nell'Abruzzo, 1642.



Stampa antica (cm 19,4x14,4) con l'Aquila, città nell'Abruzzo, incisa per l'Itinerario overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia […] di Andrea Scoto, una tra le guide di maggior successo del seicento, nella edizione del libraio ed editore padovano Francesco Bolzetta licenziata nel 1642.
La visione della città ricalca il modello proposto da Francesco Valegio alla fine del XVI secolo, con l'Aquila dominata dalla struttura che diventerà il castello e racchiusa dalla cinta muraria. Dal tessuto urbano si innalzano numerosi campanili e torri, mentre alle spalle sono visibili le cime del Gran Sasso.
Questo modello rappresentativo avrà meno successo della pianta in alzato, che verrà utilizzata fino al settecento.

Guida sanitaria italiana 1924 - Provincia di Chieti.






 Da: GoogleLibri

Zona di Vasto:

12 maggio 2024

Pietro Polidori, Uomobono Bocache e le antiche iscrizioni su Anxanum – Lanciano.

Ritratto di Pietro Polidori, foto presa dal Dizionario biografico della Gente d’Abruzzo di Raffaele Aurini, ripubblicato nella copertina di G. Natale, Vita, opere e alcune dissertazioni inediti delle Antiquitates Frentanorum dell’abate Pietro Polidori di Fossacesia, Lanciano 2010


Pietro Polidori, Uomobono Bocache e le antiche iscrizioni su Anxanum – Lanciano

di Angelo Iocco

Questo lavoro è un abstract dal libro di prossima pubblicazione Omaggio a Uomobono Bocache nel bicentario della morte (1824-2024), di Angelo Iocco, Bibliografica, Castelfrentano, 2024.

Pietro Polidori o Pollidori (morto nel 1748) di Fossacesia, è ancora oggi assai citato (nel bene e nel male) da tutti gli scrittori di cose abruzzesi per i suoi manoscritti Antiquitates Frentanorum. Fu dotto ricercatore a Roma e Nardò presso diversi archivi, il che gli aprì le porte a una vasta gamma di documenti, anche originali, che non era possibile reperire in Abruzzo. Peccato che la sua ricerca storiografica, insieme a quella del fratello Giambattista, risenta, nelle sue dissertazioni, come diversi scrittori hanno dimostrato, di inserti fraudolenti, completamente inventati dai due fratelli, che per secoli hanno “contaminato” le ricerche di diversi altri scrittori, pur dal corretto rigore della ricerca, come lo Zecca o il Savini o il Priori.

I Polidori opeerarono nei tempi dell’abate Berardino Tafuri, che fece addirittura pubblicare al Muratori il falso Chronicon Northmannicum, o di Francesco Maria Pratilli, che pubblicò diverse iscrizioni antiche, bollate postume dal Mommsen, e documenti come il Chronicon Cavense, fabbricato a ispirazione degli Annales Cavenses. Eppure all’epoca, per l’assensa dei moderni criteri di scientificità degli studi, queste ricerche provenienti “dalla provincia”, suscitavano appunto l’interesse vivo di scrittori di chiara fama nazionale come il Muratori, che anzi lodavano il lavoro infaticabile di questi ricercatori d’archivio, e inserivano il materiale nei loro tomi.

Polidori lasciò manoscritte le Antiquitates Frentanorum. Non sto qui a ripetere le varie vicende di questo manoscritto, di cui Polidori redasse più copie, sia in brutta che in bella, ora aggiungendo a una dissertazione maggiori notizie, ora espungendole; e da esse altri copisti trassero copie, finite in varie biblioteche abruzzesi, nonché a Roma, Avellino nel Fondo Tafuri, Napoli. Su questo discorso ampiamente ha lavorato il Prof. Gianfranco Natale nella sua Vita, opere e alcune dissertazioni inedite di Pietro Polidori, Lanciano, Rivista abruzzese, 2010.

Parliamo delle lodi che il Bocache riserva al Polidori in ogni parte dei suoi scritti, chiamandolo sempre “eruditissimo, chiarissimo, accuratissimo”, ecc.. Questi complimenti sono riservati alle sue ricerche su Lanciano, e ai passi dove si riportano le varie iscrizioni antiche che rinveniva. In analisi nei suoi capitoli sulle iscrizioni di Anxanum, il Bocache illustra specialmente la dissertazione polidoriana Anxanum, ma nei suoi Volumi vi sono estratti ricopiati da altre dissertazioni, come De portubus et emporiis Frentanorum, oppure il De Templo, Situ et Promontorio S. Johannis in Venere. Non steremo qui ad analizzare ogni singola frase della dissertazione polidoriana, per non rendere noioso il lavoro, ma anche perché ciò sarebbe di competenza di studiosi più esperti. Riportiamo che Bocache seguiva ciecamente ogni informazione presa da Polidori, e lo difende strenuamente ogni volta che ce ne sia bisogno nella trattazione di un tempio o di un frammento di epigrafe, prendendosela contro chi ha pubblicato in maniera errata le sue iscrizioni, o chi ne ha fatte malamente le copie cartacee, oppure, nemmeno a dirlo, contro il Romanelli che “per l’inesperienza da giovine scrittore e per la fretta”, pubblicò senza revisione i manoscritti antinoriani. Sul fatto che le Antichità storico critiche dei Frentani furono pubblicate effettivamente senza revisione, con le date sbagliate o invertite, e la numerazione di pagina sballata, diamo ragione al Bocache. Ma c’è di più, come possiamo immaginare, l’invidia del sacerdote per un altro ricercatore a lui vicino che prima di lui riuscì ad avere tra le mani le carte antinoriane e  polidoriane, quando era a Napoli, che riuscì a pubblicare per primo!

Domenico Romanelli

Eppure il Bocache, ogni tanto, è costretto a citare obtorto collo ciò che Romanelli riporta nelle Scoverte Patrie. Anche perché il Romanelli, copiando, cita bene dal Polidori, salvo qualche errore. Ma sono “quegli errori” a dar licenza al Bocache di inserire nei suoi capitoli infinite trattazioni, con citazioni e analisi delle fonti dei vari Sigonio, Grimaldi, Maffei e Mazzocchi di cui abbiamo prima trattato.

Polidori, seguito dal Bocache, afferma che nonostante Lanciano avesse il suo centro antico in Lanciano vecchio, ai tempi antichi la Città di Anxanum abbracciava tutto il perimetro murario dei suoi tempi. Ciò gli serve per confermare i suoi rinvenimenti, come ad esempio l’iscrizione di Giunone al Borgo. Dipoi afferma che sopra tutti gli antichi templi furono erette le chiese; da ciò il Bocache cerca di argomentare, anche se non con tanta convinzione, una primitiva presenza di queste chiese coi santi dedicatari, che vennero dopo la presenza longobarda nuovamente ricostruite, come S. Martino, S. Giovanni, S. Maurizio, S. Lorenzo, S. Biagio.

Marian C. Harrison, Serpent-Procession at Cocullo. La festa dei serpari a Cocullo, 1907.









Da: "Folklore", in Archive

        Tandfonline.com

Basilio Cascella, "Maternità tra le spighe”, 1945.

Basilio Cascella, "Maternità tra le spighe”, 1945, olio su tela, cm. 99 x 64
Museo Civico “Basilio Cascella”, Pescara.



Basilio Cascella,
(Pescara2 ottobre 1860 – Roma24 luglio 1950
"Maternità tra le spighe”, 1945
Olio su tela, cm. 99 x 64
Museo Civico “Basilio Cascella”, Pescara.

L'arte di Basilio Cascella e il patrimonio etnografico abruzzese.

 












Adriana Gandolfi, Donne e gioielli nella tradizione abruzzese. Vasto, 8 marzo 2023.

Cronistoria della riformata provincia di S. Angiolo in Puglia divisa in tre parti, raccolta, e compilata dal padre f. Arcangelo da Montesarchio, 1732,

Cronistoria della riformata provincia di S. Angiolo in Puglia divisa in tre parti, raccolta, e compilata dal padre f. Arcangelo da Montesarchio, 1732