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8 febbraio 2021

La settimana abruzzese di Pescara, 1923. Archivio Luce.

 
La settimana abruzzese di Pescara, 1923. Archivio Luce.


Gruppo vincitore di Vasto, 1923, color F.Marino





















La Settimana Abruzzese fu un festival folkloristico organizzato da Luigi Antonelli, svoltosi dal 19 al 26 agosto 1923 a Pescara, la città di Gabriele d'Annunzio.
Affluirono gruppi corali provenienti da ogni paese della regione, da Orsogna, Lanciano, Ortona, Vasto, Guardiagrele, Pretoro, Sulmona, per esibirsi nel costume tradizionale in agoni di canti scritti e musicati da poeti del posto, come Luigi Dommarco e Guido Albanese. Interessante notare anche la polemica circa la rappresentazione della tragedia dannunziana La figlia di Jorio tradotta in abruzzese da Cesare De Titta. 
Alla fine il gruppo corale vincitore di questo evento unico e irripetibile, di cui si svolse solo un'edizione, fu quello di Vasto.

18 novembre 2020

Francesco Scioli, Dialetto Teramano e dialetti abruzzesi orientali.

 


Francesco Scioli, Dialetto Teramano e dialetti abruzzesi orientali.


DialettoTeramano

di Francesco Scioli

Il dialetto teramano (terramanë o terramà a seconda dei luoghi) è una varietà della lingua napoletana (da non confondersi con il dialetto napoletano) parlata nella città italiana di Teramo e in alcuni centri della sua provincia. È da premettere innanzitutto che l'area teramana è la più settentrionale del dominio dei dialetti a vocale finale indistinta (il cosiddetto scevà, indicato con ë o ə) ed è, insieme a quella ascolana, la saldatura con l'area della 3º zona laziale-umbro-marchigiana a finale piena, che giunge fino alle frazioni meridionali dell'Aquila, alla Marsica occidentale, ad una parte del Basso Lazio, e, sul versante adriatico, poco più a sud del fiume Aso. 

Il teramano appartiene, come tutti gli altri dialetti dell'area adriatica, alla famiglia abruzzese orientale, quella cioè della metafonesi parziale solo da -i: il dialetto della città, nonché quelli delle aree site un po' più a nord ma specialmente a sud, presenta i maggiori legami di affinità con il pescarese cittadino e rurale, per le vicende storiche che hanno accomunato le due zone, che per secoli hanno fatto parte di un'unica area amministrativa, quella dell'Abruzzo Ulteriore; per cui malgrado la maggiore vicinanza geografica con Ascoli Piceno e la sua provincia, le parlate teramane tendono a differenziarsi abbastanza visibilmente da esse, salvo che per il lessico, e a produrre, nell'area della Val Vibrata, i fenomeni linguistici più svariati ed interessanti, frutto di continue sovrapposizioni linguistico-fonetico-lessicali.